Il progetto ha visto la realizzazione, da parte di una classe V della scuola primaria, di un fotoromanzo dei Promessi Sposi a partire dalla lettura -una volta a settimana da parte dell'insegnante -del capolavoro del Manzoni in versione ragazzi, la sceneggiatura, da parte degli alunni, mediante creazione di un fumetto per ciascun capitolo, l'utilizzo di una macchina fotografica digitale professionale per la realizzazione delle fotografie con ambientazione “seicentesca” ottenuta anche mediante L.I.M., fino all'inserimento dei balloon e delle didascalie con un programma specifico free on-line, il tutto attraverso una didattica di tipo laboratoriale ed il lavoro in gruppo durante il quale l’insegnante ha svolto la funzione di semplice coordinamento.
Perchè un fotoromanzo su I Promessi Sposi?
1. Per le caratteristiche del contesto in cui esso è stato ideato e portato a termine: la classe è, infatti, composta da 23 alunni 4 dei quali con disabilità, 2 con diagnosi di A.D.H.D. e infine un alunno con Disturbo Specifico dell'Apprendimento. Un gruppo classe molto complesso che ha richiesto una didattica estremamente attenta ai bisogni degli alunni, (soprattutto in considerazione del fatto che uno tra loro avesse una disabilità uditiva), in cui i momenti di lezione frontale fossero ridotti al minimo per lasciare spazio a metodologie per natura più flessibili ed includenti. Ogni nuovo contenuto presentato veniva supportato dal linguaggio delle immagini (foto, disegni, video, presentazioni PPT, ecc…) attraverso il prezioso ausilio della L.I.M. presente in classe.
Macro obiettivo: Rielaborare, da attori (nel senso etimologico del termine) consapevoli in tutte le fasi del progetto, le vicende de I Promessi Sposi trasformandole in un fumetto prima e in un fotoromanzo poi, rendendo l’opera fruibile da parte di tutti i bambini, soprattutto da coloro che presentano difficoltà legate alla lettura.
All’interno del macro-obiettivo indicato, di seguito vengono declinate le competenze chiave europee sollecitate con i relativi obiettivi e strumenti.
obiettivi→ capacità di trasformare nel linguaggio iconico un racconto utilizzando tutte le convenzioni del fumetto
strumenti→ l’espressione artistica come strumento per dimostrare di padroneggiare feedback e flashback della narrazione, di evidenziare protagonisti ed antagonisti e cause ed effetti di una vicenda.
strumenti→ il fumetto come mezzo per una riflessione sui diversi registri della nostra lingua.
strumenti → un percorso dal fumetto al fotoromanzo in piena autonomia sfruttando le potenzialità della tecnologia
strumenti → didattica basata sull’apprendimento cooperativo con sviluppo di nuove idee e soluzioni.
strumenti → insegnamento e promozione delle abilità sociali ai fini del raggiungimento di un obiettivo comune.
Durante la fase di realizzazione del progetto le interazioni principali sono state tra l’intero gruppo classe e l’utenza della scuola e del parco dove sono state scattate le foto. Gli alunni delle altre classi hanno assistito, consigliato, prestato oggetti funzionali alla realizzazione delle foto che hanno avuto come set non solo l’aula dotata di L.I.M. ma anche scale, corridoi, cortili. Stessa cosa è accaduta nel parco adiacente l’Istituto frequentato da bambini accompagnati da genitori, nonni o baby sitter. Una volta concluso il progetto, il fotoromanzo stampato è “passato” di mano in mano tra le insegnanti dei tre ordini di scuola dell’Istituto, tra gli alunni della Winckelmann, tra gli amici e i familiari degli alunni protagonisti. Qualche genitore-insegnante lo ha portato con sé nelle proprie classi di scuola Secondaria di II grado dove è stato accolto con entusiasmo dai ragazzi. L’e-book del fotoromanzo è stato inserito all’interno del sito della scuola in modo da renderlo consultabile ad utenti interni ed esterni l’Istituto.
Fotoromanziamo I Promessi Sposi nasce in un gruppo classe molto complesso in cui, per 5 anni, è stato necessario ricercare-agire continuamente. I punti di forza di questo progetto, a nostra avviso, sono tre. 1) Uno tra i criteri a cui il team docente si è sempre richiamato è che la pratica dovesse connotarsi come un agire di qualità. Gli alunni con disabilità, soprattutto il bambino con disabilità sensoriale, unitamente all’alunno con una dislessia certificata hanno richiesto, ad esempio, un lavoro certosino sul testo scritto mirato ad una sua semplificazione che non fosse però “depauperante”. Dare una nuova veste al capolavoro di Manzoni, rendendolo più semplice da leggere –in quanto il linguaggio dei fumetti è un linguaggio più diretto-, dotandolo di immagini, addirittura facendo sì che i bambini fossero essi stessi protagonisti, ha permesso di dare vita a una versione de I Promessi Sposi assolutamente originale e preziosa. 2) Qualsiasi espressione artistica in generale (in questo caso la fotografia) si connota come un potente strumento inclusivo perché permette alla diversità propria di ciascun essere umano di essere valorizzata, perché esiste un modo personale di interpretare la realtà insegnando, al tempo stesso, a concettualizzare le proprie idee in un linguaggio in cui non esistono categorie predefinite, superando, inoltre, eventuali barriere linguistiche. L’arte quindi innova/viene innovata, ingloba/viene inglobata dal processo di apprendimento, promuovendolo. E’ sufficiente ascoltare quello che dice il bambino sordo nel video (http://www.icpiazzawinckelmann.gov.it/galleria-lavori/64-progetti-temati...) sull’intelligibilità del fumetto rispetto al racconto letto in classe! 3) L’ultimo spunto, a nostro avviso, decisamente interessante è stato l’utilizzo della tecnologia e di software alla portata di tutti i bambini del gruppo classe che li hanno utilizzati in autonomia dopo una brevissima dimostrazione avvenuta a cura dei compagni che per primi hanno iniziato a lavorare sulle foto, in modalità peer education. L’utilizzo del computer, di programmi come Paint o SuperLame, ha permesso a tutti gli alunni, indiscriminatamente, di sentirsi competenti anche dovendo <>, compito a volte arduo, per bambini con disabilità legata alla produzione linguistica.