Quest’anno, in linea con il PNSD (Azione #6 Politiche attive per il BYOD) la scuola ha deciso di avviare una sperimentazione sull’utilizzo del proprio device, nella convinzione che è possibile superare l’ostacolo della mancanza di risorse finanziarie con un contributo da parte delle famiglie. La classe scelta è una classe prima di scuola secondaria di primo grado che si è automunita di dispositivi mobili.
Il riferimento è il Creative Classrooms Lab, un progetto nel quale 45 insegnanti a livello europeo hanno sperimentato con l’uso di tablet nelle proprie classi condividendo poi i risultati della sperimentazione.
LA PAROLA AGLI STUDENTI
“BYOC-Bring Your Own Creativity” è il nome del nostro progetto. L'insegnante ci ha spiegato che è importante mantenere sempre allenata la mente e sviluppare creatività, insieme a quella che lei chiama la "competenza digitale". Dice che dobbiamo costruirle noi le nostre conoscenze, che dobbiamo imparare a riflettere su quello che ci circonda e ad avere quello che lei chiama lo "spirito critico". E noi siamo bravissimi a comporre e scomporre, a costruire e a condividere. E per di più ci piace farlo ;) La prof ci carica materiali (che sono multimediali e interattivi) sul suo sito e nella nostra classe virtuale; noi guardiamo, leggiamo, riflettiamo, ne discutiamo in classe e poi trasformiamo tutto in un prodotto digitale ... sempre diverso!!! E lavoriamo sia in classe che a casa ... ma in modo diverso e piacevole ;)
Perchè "BYOC - Bring Your Own Creativity"? L'acronimo lo abbiamo mutuato da BYOD - Bring Your Own Device", un nuovo metodo didattico (dal Piano Nazionale Scuola Digitale) che prevede l'uso di dispositivi elettronici personali durante le lezioni. Infatti, l'idea è quella di lavorare in classe, oltre che con la LIM, con i nostri dispositivi personali: smartphone e tablet. Scarichiamo la lezione, visualizziamo testi, immagini, video e audio, prendiamo appunti, utilizziamo app per creare i nostri prodotti, segniamo sul telefonino, a mo' di diario, i compiti da fare a casa, cerchiamo immagini, registriamo o riassumiamo la spiegazione dell'insegnante, fotografiamo un testo o quello che è scritto sulla lavagna di ardesia. Impariamo a fare un uso corretto, consapevole e proficuo di questi device.
L’esperienza in dettaglio
0. Consegna di una lettera di illustrazione del progetto e di una liberatoria alle famiglie, allo scopo di condividere e rendere «consapevoli»
1. Scelta dell’app per la classe virtuale (es. Edmodo)
2. Costituzione della classe virtuale e condivisione di una “Netiquette”
3. Introduzione alla didattica con le ICT
4. Preparazione: il docente sceglie l’argomento da affrontare; prepara il framework concettuale, il compito/consegna, il materiale utile per gli alunni; carica il materiale online, in classe virtuale; carica in piattaforma e illustra il “compito” da svolgere con strumenti digitali
5. Sviluppo del compito: la classe divisa in gruppi eterogenei svolge il compito con l’ausilio del materiale fornito.
6. Preparazione e creazione del prodotto digitale: al termine del lavoro di ricerca, di scrittura, di organizzazione dei contenuti
7. Monitoraggio: realizzato in itinere attraverso osservazione sistematica, una bacheca per la raccolta di feedback, un questionario online, sondaggi da piattaforma e-learning
8. Revisione: effettuata con il supporto della LIM (momento di metariflessione cognitiva).
9. Pubblicazione dei prodotti sul sito/repository:
10. Documentazione/condivisione/pubblicizzazione: su sito scolastico o canali social.
11. Il caffè digitale: coinvolgeremo il collegio docenti in piccoli percorsi formativi «il caffè digitale» allo scopo di condividere la pratica didattica e renderla replicabile
In linea con il PNSD
In linea con gli ambiti di azione dell'animatore digitale
Docenti della scuola, studenti e genitori interagiscono attraverso una classe virtuale sviluppata in Edmodo.
L'utilizzo delle TIC (Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione) nella pratica didattica quotidiana.