Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti::
Dal 6 marzo 2020 si è interrotta la didattica in presenza e si è avviata ipso facto la formula a distanza, mista, integrata, sincrona, asincrona con tutte le declinazioni possibili, in aderenza a indicazioni e circolari. L’utilità della didattica digitale integrata non è in discussione ma, di certo, va intesa come alternativa interpretata sui bisogni umana contingenza. L’astensione dalle ingenuità ci impone di osservare che si è rischiata la dispersione, se non di fatto, nella sostanza. Per rimuovere l’ostacolo del dialogo con l’assenza la formula era l’evoluzione, la ricetta era la scrittura, il reperimento di testi e temi alternativi. La scrittura personale, come cura all’isolamento, una letteratura di salvaguardia per rielaborare stati d’animo. Poche correzioni, griglie, vincoli di struttura. Hanno prevalso la comunicazione e lo scambio Emergono il senso critico degli studenti e la capacità di auto valutarsi. Forse i due elementi sono un territorio di ricerca che possiamo esplorare adesso con la cura che merita.
La programmazione è stata essenziale, d’emergenza e, l’apprendimento, sempre guidato: leggo, spiego e poi restituisco a turno in un continuum. Molto tempo è stato dedicato a riflettere su cosa dire a lezione, su come informarsi insieme sul problema contingente. In questo momento di necessità ha svolto un ruolo essenziale la divagazione sull’arte figurativa di ‘800 e ‘900.
Di supporto alla conversione immediata, da una formula didattica e organizzativa ad un’altra, è stata la preparazione acquisita rispetto all’uso delle tecnologie, ma non solo. L’istituto San Giorgio si avvale di una cultura digitale avanzata: dal registro elettronico, come organico sistema di monitoraggio organizzativo e didattico, all’implementazione delle competenze in divenire garantita e da una formazione pedagogica interna capillare. La sintesi di contenuti e digitalizzazione ha consentito, non senza alcune criticità, la tenuta della vicinanza con gli studenti. Nella pratica delle relazioni è stato utile ridimensionare i ruoli e la formalità della comunicazione. Oltre alla gabbia della classe virtuale, utile a contenuti e valutazione, era indispensabile il contatto con gruppi virtuali di vicinanza su WhatsApp. Il docente è presente ma laterale, mai giudicante, nei limiti del possibile. Accetta che ci possano essere eventi che non può controllare, ma si attrezza per limitare le distorsioni e i comportamenti opportunistici.
L’effetto della rapida reazione è stato: dispersione 0. Un ricavo in termini professionali che, a parer mio, supera ogni obiettivo altro dell’istruzione. Alcuni progetti a carattere trasversale, già avviati prima dell’evento pandemico, si sono rivelati cruciali, ne cito solo tre di impatto su educazione alla cittadinanza attiva ma soprattutto, sull’inclusione:
il Quotidiano in classe/ Osservatorio permanente giovani editori (https://www.osservatorionline.it/);
Progetto Game Over “Scuola viva e attiva … la risorsa siamo noi” progetto in collaborazione co Regione Liguria, ASL 3 (https://www.agoracoop.it/progetti/gameover-lazzardo-divora/)
Progetto USR Liguria e MIUR A scuola di Liguria https://www.istruzioneliguria.it/progetto-a-scuola-di-liguria-report-finale-2/ Quest’ultimo in continuità con il progetto relativo alla valorizzazione del patrimonio ambientale ed artistico.
Qui di seguito troviamo il link al video elaborato dagli studenti in collaborazione con gli esperti esterni come prodotto di divulgazione del Patrimonio artistico e ambientale della marineria locale.
https://www.youtube.com/watch?v=uExyFMeWW4U
Quindi in questo periodo la triade aurea: programma, curricolo, valutazione si è declinata rispetto alla priorità di raggiungere prima i bisogni di una comunità classe, diventata a forza di nuovi bisogni, gruppo umano di condivisione. Un futuro senza preavviso ha reso evidente il superamento della triade; a oggi il processo di trasformazione è inevitabile. In questi mesi si è fatto largo uso di video didattici; le proposte sono da valutare criticamente e da confrontare. Come supporto alla didattica asincrona ho privilegiato due principali risorse di sintesi: (https://sites.google.com/gandhimerano.com/tecnologia-per-la-scuola/altri-strumenti/larchivio-rai-come-fonte-di-materiale-didattico;)
(https://www.aiditalia.org/Media/News/didattica_a_distanza/guida_aid_didattica_a_distanza.pdf).
L’obiettivo privilegiato si è spostato sulla lingua italiana, sul linguaggio inteso come forma di vicinanza e sostegno. L’evento pandemico poteva anche essere l’occasione di abbattere divari linguistici e un’opportunità di apprendimento. I limiti di disuguaglianze di risultati e di condizioni potevano essere affrontati con un esperimento. A scuola tutto si formalizza, e a volte c’è separazione con la vita reale, con i bisogni di comunicazione attiva. La comunicazione viene spesso sacrificata, sorvegliata, molto utilizzata dai professori, poco dagli studenti. Allora scriviamo sceneggiature oltre che un tema, uno spot contro dipendenza da condividere magari con un video, progettiamo un adesivo contro il gioco d’azzardo che coinvolga tutti, una vignetta in dialetto per raggiungere gli anziani, scriviamo un testo per un video sull’arte sacra. Poi realizziamo il prodotto e lo diffondiamo. La valutazione: l’impatto sull’esterno; se fallisco, non importa: ridiscuto, cerco di farmi capire per raggiungere più persone, riscrivo e mi adatto.
La profonde differenze di condizioni: fra maschi e femmine, fra italiani e immigrati, tra disparità economiche, tra bisogni educativi si è attenuata in una didattica a distanza non solo formale. Il ritorno in presenza ha restituito una condizione di partenza migliorata.
L’integrazione sociale si realizza con azioni collaborative; l’istituto San Giorgio è di recente entrato nel progetto FAMI, grazie al supporto del Dirigente Fasce e di altri colleghi sarà possibile portare un contributo ad una rete di scopo essenziale in questo momento storico. (Progetto FAMI 1597 “Azioni e strumenti di governo per la qualificazione del sistema scolastico in contesti multiculturali”)
La responsabilità degli studenti rispetto alla propria formazione ha dato esiti insoliti, verificati con la frequenza in orari differenti, aggiuntivi, individualizzati di fatto, non solo dichiarati tali. Una deviazione sul tema dell’educazione tradizionale ha portato alla luce l’inattesa necessità dei ragazzi di essere loro stessi scuola. Forse si profila una nuova triade: apprendimento cooperativo, digitalizzazione, competenze integrate. La valutazione? Uno schema di consapevolezza sulla realtà: “sono davvero in grado usare con efficacia quello che imparo? “.