Riotti Marta

Nome della scuola: 
ISTITUTO TECNICO DEI TRASPORTI E DELLA LOGISTICA SAN GIORGIO
Città: 
CAMOGLI (GE)
Regione: 
LIGURIA
Disciplina/e Insegnata: 
ITALIANO E STORIA
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Il mio percorso inizia circa ventisette anni fa come docente di scuola materna e primaria. In seguito, il superamento dei concorsi abilitanti per la primaria, la secondaria dei due gradi, ha determinato il mio destino. Dopo diversi anni di servizio alla scuola secondaria di primo grado, lo spirito di sfida personale mi conduce nel 2012 a cercare altri sfondi. Il passaggio di cattedra alla scuola secondaria di secondo grado mi destina all’ITTL San Giorgio di Genova, la mia cattedra è nella sede staccata C. Colombo. Una sede storica, di provincia con le sue prassi e con la sua cultura territoriale. Dato il mio profilo fin da subito mi si affida la formazione delle classi prime in collaborazione con la referente del plesso e l’area di gestione dei bisogni educativi speciali. Dopo nuove elezioni dopo un anno passo da un consiglio di Istituto a un altro quasi senza soluzione di continuità. Al San Giorgio, il processo di formazione professionale riaccelera e include una serie di corsi di formazione che posso solo sintetizzare dall’inclusione alunni DSA/BES del MIUR, corsi dell’AID, L2, Erasmus Plus di ANP e DIR scuola. Diventano indispensabili due diplomi biennali di perfezionamento, uno per l’area inclusione alunni con bisogni educativi speciali e uno per la didattica delle materie umanistiche. Nel nuovo ambiente si definiscono altre necessità. Il processo di formazione e innovazione si sostanzia nella conversione di un progetto di ampliamento dell’offerta formativa nel PON FSE. O.S.1.2. POTENZIAMENTO DELL’EDUCAZIONE AL PATRIMONIO CULTURALE, ARTISTICO, PAESAGGISTICO. Il caso vuole che un mio progetto si conformi perfettamente a un avviso del 2018. Il progetto “Studi tecnici e storici di navigazione locale” si colloca bene nella graduatoria, comprende cinque moduli che sono semplicemente UDA in cui convergono attività di alternanza scuola lavoro, unità di apprendimento con relative prove di realtà su più assi disciplinari. Alla base di tutto c'è un forte obiettivo d'inclusione. Tutti gli studenti di quattro classi in successione, attraverso un sistema di tutoring a cascata, ricostruiscono i punti nave, la storia, le origini normative della navigazione. Le informazioni sono nella ricerca storica e nei cartigli di circa un centinaio di antichi ex voto marinari. Gli studenti coordinano da soli le visite guidate (in italiano e in inglese) dal 2017 al 2020 collaborando con l’Associazione che ha riallestito il chiostro/museo, la Soprintendenza ligure ai beni culturali, il Comune. Al pubblico viene restituito il riallestimento strutturale e d’archivio di una collezione unica per quantità e qualità storica di ex voto esclusivamente di tema marittimo. L’impegno è monumentale ed esige da parte dei ragazzi la collaborazione con numerose figure professionali, istituzionali e associative esterne. Gli allievi di fronte alla possibilità di portare l’aula in un ambiente di realtà sono consapevoli di un impegno extracurricolare che include anche giorni festivi. Un risultato di prestigio per un istituto tecnico votato per definizione all’asperità della scienza e della tecnica tout court. Il reale obiettivo raggiunto però è l’integrazione, nessuno è escluso. A volte chi è più in difficoltà emerge e trova una nuova motivazione all'apprendimento. L’innovazione è riconosciuta soprattutto dall’esterno: un riscontro reale di merito agli studenti, alla cultura tecnica marittima, alla storia, al territorio. Va detto che il progetto, anche per dimensione del cronoprogramma, ha vissuto il passaggio da un dirigente a un altro ed è stato concluso, nei due moduli finali, grazie al supporto dell’attuale e nuovo dirigente il Professor Paolo Fasce. Di prossima realizzazione sarà il PON APPRENDIMENTO E SOCIALITÀ in cui saranno riaggiornate unità didattiche già avviate con le azioni attuate per il patrimonio culturale- artistico. La nuova progettazione prevede sia il potenziamento di lezioni digitali sia il recupero abilità e competenze inerti il curricolo ministeriale non del tutto raggiunte a causa degli eventi pandemici.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
Dal 6 marzo 2020 si è interrotta la didattica in presenza e si è avviata ipso facto la formula a distanza, mista, integrata, sincrona, asincrona con tutte le declinazioni possibili, in aderenza a indicazioni e circolari. L’utilità della didattica digitale integrata non è in discussione ma, di certo, va intesa come alternativa interpretata sui bisogni umana contingenza. L’astensione dalle ingenuità ci impone di osservare che si è rischiata la dispersione, se non di fatto, nella sostanza. Per rimuovere l’ostacolo del dialogo con l’assenza la formula era l’evoluzione, la ricetta era la scrittura, il reperimento di testi e temi alternativi. La scrittura personale, come cura all’isolamento, una letteratura di salvaguardia per rielaborare stati d’animo. Poche correzioni, griglie, vincoli di struttura. Hanno prevalso la comunicazione e lo scambio Emergono il senso critico degli studenti e la capacità di auto valutarsi. Forse i due elementi sono un territorio di ricerca che possiamo esplorare adesso con la cura che merita. La programmazione è stata essenziale, d’emergenza e, l’apprendimento, sempre guidato: leggo, spiego e poi restituisco a turno in un continuum. Molto tempo è stato dedicato a riflettere su cosa dire a lezione, su come informarsi insieme sul problema contingente. In questo momento di necessità ha svolto un ruolo essenziale la divagazione sull’arte figurativa di ‘800 e ‘900. Di supporto alla conversione immediata, da una formula didattica e organizzativa ad un’altra, è stata la preparazione acquisita rispetto all’uso delle tecnologie, ma non solo. L’istituto San Giorgio si avvale di una cultura digitale avanzata: dal registro elettronico, come organico sistema di monitoraggio organizzativo e didattico, all’implementazione delle competenze in divenire garantita e da una formazione pedagogica interna capillare. La sintesi di contenuti e digitalizzazione ha consentito, non senza alcune criticità, la tenuta della vicinanza con gli studenti. Nella pratica delle relazioni è stato utile ridimensionare i ruoli e la formalità della comunicazione. Oltre alla gabbia della classe virtuale, utile a contenuti e valutazione, era indispensabile il contatto con gruppi virtuali di vicinanza su WhatsApp. Il docente è presente ma laterale, mai giudicante, nei limiti del possibile. Accetta che ci possano essere eventi che non può controllare, ma si attrezza per limitare le distorsioni e i comportamenti opportunistici. L’effetto della rapida reazione è stato: dispersione 0. Un ricavo in termini professionali che, a parer mio, supera ogni obiettivo altro dell’istruzione. Alcuni progetti a carattere trasversale, già avviati prima dell’evento pandemico, si sono rivelati cruciali, ne cito solo tre di impatto su educazione alla cittadinanza attiva ma soprattutto, sull’inclusione: il Quotidiano in classe/ Osservatorio permanente giovani editori (https://www.osservatorionline.it/); Progetto Game Over “Scuola viva e attiva … la risorsa siamo noi” progetto in collaborazione co Regione Liguria, ASL 3 (https://www.agoracoop.it/progetti/gameover-lazzardo-divora/) Progetto USR Liguria e MIUR A scuola di Liguria https://www.istruzioneliguria.it/progetto-a-scuola-di-liguria-report-finale-2/ Quest’ultimo in continuità con il progetto relativo alla valorizzazione del patrimonio ambientale ed artistico. Qui di seguito troviamo il link al video elaborato dagli studenti in collaborazione con gli esperti esterni come prodotto di divulgazione del Patrimonio artistico e ambientale della marineria locale. https://www.youtube.com/watch?v=uExyFMeWW4U Quindi in questo periodo la triade aurea: programma, curricolo, valutazione si è declinata rispetto alla priorità di raggiungere prima i bisogni di una comunità classe, diventata a forza di nuovi bisogni, gruppo umano di condivisione. Un futuro senza preavviso ha reso evidente il superamento della triade; a oggi il processo di trasformazione è inevitabile. In questi mesi si è fatto largo uso di video didattici; le proposte sono da valutare criticamente e da confrontare. Come supporto alla didattica asincrona ho privilegiato due principali risorse di sintesi: (https://sites.google.com/gandhimerano.com/tecnologia-per-la-scuola/altri-strumenti/larchivio-rai-come-fonte-di-materiale-didattico;) (https://www.aiditalia.org/Media/News/didattica_a_distanza/guida_aid_didattica_a_distanza.pdf). L’obiettivo privilegiato si è spostato sulla lingua italiana, sul linguaggio inteso come forma di vicinanza e sostegno. L’evento pandemico poteva anche essere l’occasione di abbattere divari linguistici e un’opportunità di apprendimento. I limiti di disuguaglianze di risultati e di condizioni potevano essere affrontati con un esperimento. A scuola tutto si formalizza, e a volte c’è separazione con la vita reale, con i bisogni di comunicazione attiva. La comunicazione viene spesso sacrificata, sorvegliata, molto utilizzata dai professori, poco dagli studenti. Allora scriviamo sceneggiature oltre che un tema, uno spot contro dipendenza da condividere magari con un video, progettiamo un adesivo contro il gioco d’azzardo che coinvolga tutti, una vignetta in dialetto per raggiungere gli anziani, scriviamo un testo per un video sull’arte sacra. Poi realizziamo il prodotto e lo diffondiamo. La valutazione: l’impatto sull’esterno; se fallisco, non importa: ridiscuto, cerco di farmi capire per raggiungere più persone, riscrivo e mi adatto. La profonde differenze di condizioni: fra maschi e femmine, fra italiani e immigrati, tra disparità economiche, tra bisogni educativi si è attenuata in una didattica a distanza non solo formale. Il ritorno in presenza ha restituito una condizione di partenza migliorata. L’integrazione sociale si realizza con azioni collaborative; l’istituto San Giorgio è di recente entrato nel progetto FAMI, grazie al supporto del Dirigente Fasce e di altri colleghi sarà possibile portare un contributo ad una rete di scopo essenziale in questo momento storico. (Progetto FAMI 1597 “Azioni e strumenti di governo per la qualificazione del sistema scolastico in contesti multiculturali”) La responsabilità degli studenti rispetto alla propria formazione ha dato esiti insoliti, verificati con la frequenza in orari differenti, aggiuntivi, individualizzati di fatto, non solo dichiarati tali. Una deviazione sul tema dell’educazione tradizionale ha portato alla luce l’inattesa necessità dei ragazzi di essere loro stessi scuola. Forse si profila una nuova triade: apprendimento cooperativo, digitalizzazione, competenze integrate. La valutazione? Uno schema di consapevolezza sulla realtà: “sono davvero in grado usare con efficacia quello che imparo? “.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
Molto si è detto sul potenziale della digitalizzazione: la direzione di sistema è questa. Per quanto riguarda la scuola secondaria il percorso è sostenibile forse attraverso un sistema misto e di interazione in presenza e a distanza con uno sfondo di attività pratiche in contesti di realtà. Questi ultimi sono essenziali per integrare nella vita attiva persone consapevoli. Con la prima progettazione sul patrimonio artistico si auspicava l’integrazione tra apprendimento e attività pratiche da verificare sul territorio, i risultati dovevano essere evidenti ad un pubblico esterno, quello dei musei, degli studiosi. Non si poteva essere autoreferenziali. Per il PON Realizzazione di percorsi educativi volti al potenziamento delle competenze e per l’aggregazione e la socializzazione …”; si è immaginato un ampliamento dei percorsi didattici già praticati - sia per recuperare interazione sociale sia per diffondere con la cultura e tradizione linguistica. Questo attraverso una sola unità di apprendimento nella sottoazione: Globalizzazione della cultura e tradizione marittima del territorio. L’asse linguistico, storico e civico si prevede assuma un’attuazione interdisciplinare. Si prevede di costruire video didattici di diffusione per contenuti storici e letterari in italiano, inglese e altra lingua materna se presente come risorsa tra gli studenti. Si stima come possibile traguardo una sintesi tra competenze professionali, disciplinari e trasversali Già nel mese di maggio 2021 con l’adesione al progetto “A scuola di Liguria” è stata realizzata un video di storia della navigazione accanto ad esperti del patrimonio, rappresentanti del terzo settore e dell’amministrazione pubblica. La differenza rispetto al consueto è stata che gli studenti sono stati chiamati dall’esterno per realizzare il video e non li contrario, questo sulla base delle attività citate e già pubblicamente note. La scrittura dei testi ha consentito agli studenti di utilizzare il linguaggio nella pratica di divulgazione. Nel futuro il docente, quindi, potrebbe essere progettista di sfondi educativi, crescere con gli studenti, collaborare con loro e con mondo esterno alla scuola; in questo senso si concepisce l’intervento del docente come orientativo, di affiancamento, facilitatore. In questi anni - contro vive resistenze ed impliciti ed espliciti contrasti - sono state sperimentate lateralità, riflessione continua e orientamento sia nella pratica frontale che nella valutazione. Ne è valsa la fatica, per osservare, adesso a ragion veduta, quanto il senso critico degli studenti sia educabile anche con l’autovalutazione, quanto il cambiamento e l’innovazione non falliscano se alla base c’è la cultura della persona e la rimozione dei conflitti che l’apprendimento spesso comporta. Nella prospettiva qui definita un cenno merita l’importanza della cultura umanistica come restituzione di una sfera emotiva e personale che è necessaria all’equilibrio della persona. Accanto al progresso di rivoluzione tecnologica non può non esserci confronto con il passato, la competenza delle emozioni, l’educazione alla bellezza. Nel percorso di innovazione è impensabile sacrificare l’apprendimento della letteratura, della nostra lingua, delle lingue antiche che ne costruiscono la struttura. Scuola del futuro e futuro della scuola si sovrappongono, finalmente, sono sintesi entrambe nella ricerca di una pianificazione e gestione di modelli rapidi e utili ai bisogni attuali, modelli che si trasformeranno ancora. Mentre, per una società civile, resterà sempre immutato il bisogno di esprimere l’umanità che ci rende uguali.