Luciana SOLDO

Nome della scuola: 
Istituto Comprensivo "rocco Montano"
Città: 
Stigliano
Regione: 
Basilicata
Disciplina/e Insegnata: 
Lingua italia,a, lingua inglese, storia e tecnologia
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Mi chiamo Luciana Soldo, ho 61 anni e sono un’ insegnante a tempo indeterminato della scuola primaria da ben trentacinque anni. Attualmente insegno lingua italiana ed inglese nell’Istituto Comprensivo “Rocco Montano” di Stigliano. Ho maturato negli anni esperienze in ambito di progettazione, implementazione e gestione di partenariati a livello europeo: eTwinning, ex Comenius, Erasmus Plus e, grazie a queste esperienze, ho dato nuovi stimoli alla mia professionalità di docente. Sono ambasciatrice eTwinning dal 2012. Ho intrapreso l’esperienza eTwinning nel 2006. Numerosi miei progetti hanno ricevuto il Quality Label nazionale ed europeo. Nella mia regione collaboro con l’USR Basilicata per la realizzazione di seminari di formazione Erasmus Plus ed eTwinning. Considero l’esperienza eTwinning estremamente positiva, diventata ormai una metodologia di insegnamento per me, indispensabile per crescere e migliorare continuamente sia sul piano professionale che umano. Far parte della comunità eTwinning mi ha dato la possibilità, in questi ultimi anni, di crescere professionalmente e di appassionarmi sempre di più alla sperimentazione di nuovi metodi didattici con l’uso delle tecnologie e del digitale nella didattica quotidiana. Sono formatore Web 2.0 della Regione Basilicata ed ho partecipato come formatore ad alcuni seminari organizzati dall’USR Basilicata. Da circa sei anni sono anche Animatore Digitale del mio Istituto. Ritengo di essere una persona socievole, dinamica, empatica, volenterosa e desiderosa di fare nuove esperienze.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
Il nostro istituto (https://www.icstigliano.edu.it/) possiede 11 classi 2.0 per cui gli alunni lavorano qutidianamente con il digitale. All'indomani dello stato pandemico e, quindi, in DAD ci siamo subito organizzati per agevolare le attività sincrone e asincrone. Sono amministratore della piattaforma GSUITE, MEET e, di conseguenza, ho organizzato l'account di tutti i docenti per avere la gmail istituzionale. Tutte le classi dell'istituto, compreso anche i plessi limitrofi corredati di pluriclassi, hanno attivato il blog di classe con Blogger ( https://17supertecnologici.blogspot.com/) per avere i primi contatti con gli alunni. E' stata attivata in itinere una rete di formazione on line ( https://classroom.google.com/u/2/c/NjI0NjcxOTkwOTRa) per abilitare tutti i docenti all'uso del digitale per implementare attività on line. Le metodologie innovative e la lezione segmentata ci ha permesso, alla fine dell'anno scolatico, di completare il programma scolastico. I progetti ( https://twinspace.etwinning.net/103207/home), (https://twinspace.etwinning.net/127838/home), che hanno arricchito l'offerta formativa dei nostri alunni inseriti a pettine nelle unità di apprendimento ci hanno permesso di sperimentare le metodologie innovative come il cooperative learning, la metodologia Tinkering, la metodologia AR (realtà aumentata), la metodologia VR (realtà virtuale) e la Gamification ottenendo ottimi risultati. Quali sono stati i punti forti della DAD? Sicuramente la DAD ci ha permesso di implementare strumenti didattici misti, come l’uso di tavoletta grafica, software on line e di presentazioni tipo PowerPoint in simultanea, condividendo lo schermo; ha consentito una maggiore visibilità delle note del docente; on line ha raggiunto studenti che potevano risultare altrimenti assenti (studenti senza device dove la nostra scuola si è preoccupata di fornire loro gli strumenti di studio, ha anche attraverso PON risposto positivamente agli annunci del ministero, etc.); ha facilitato gli spostamenti da una lezione all’altra senza bisogno di spostamenti fisici; ha consentito di utilizzare risorse audiovisive in maniera più estesa e di testare attività sperimentali in remoto ;ha permesso di seguire webinar di formazione organizzati da enti esterni alla scuola, ha consentito attraverso progetti europei sulla piattaforma eTwinning l’organizzazione di attività didattiche con il contributo di partner europei per consolidare le proprie competenze e conoscere e anche per conoscere culture diverse dalla propria. Gli obiettivi formativi sono stati ridisegnati e rimodulati, riprogettate le attività a distanza, individuati gli strumenti da utilizzare, le metodologie da seguire e la tipologia di gestione da porre in essere nelle interazioni con gli alunni. Tali progettazioni rimodulate sono state inserite nel registro elettronico Argo accessibile alla Dirigente Scolastica che svolge anche un ruolo di monitoraggio e di verifica della DAD, nonché di coordinamento delle risorse professionali. Nella consapevolezza che nulla può sostituire appieno ciò che avviene in presenza in una classe, si tratta pur sempre di dar vita ad un ambiente di apprendimento, per quanto inconsueto nell’esperienza comune, da creare, alimentare e rimodulare di volta in volta. I punti di debolezza della nostra DAD? Ovviamente la mancanza del rapporto affettivo con i docenti, tra gli alunni e delle relazioni interpersonali dal vivo con il gruppo dei pari, l’eccessivo carico di videolezioni e di compiti ( laddove è mancato l’indispensabile coordinamento tra i docenti del team) e il condizionamento nel menage familiare per l’utilizzo di PC, tablet e smartphone con genitori a loro volta impegnati nel lavoro agile e/o altri fratelli o sorelle impegnati con la DAD.Tutto sommato gli alunni della mia classe si sono impegnati anche durante la DAD permettendo di implementare tutte le attività programmate con esiti soddisfacenti perchè hanno partecipato anche a progetti che hanno arricchito l'offerta formativa con l'utilizzo delle metodologie innovative.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
La mia visione di educazione per il futuro? Lancio una sfida da non perdere: Il futuro dell'educazione attraverso le competenze digitali ed ovviamente con l'ausilio delle metodologie digitali.La scuola di oggi si confronta con scenari molto più complessi rispetto a qualche decina di anni fa; non si può prescindere ormai dall’ampia diffusione della tecnologia e dei dispositivi digitali, ma proprio per questo motivo non si può rinunciare a diffondere “un’educazione digitale” che rilanci il ruolo attivo e responsabile degli alunni e sviluppi attenzione e consapevolezza relativamente ai possibili pericoli presenti in rete. La scuola dove opero orientata all’innovazione è una scuola in cui l’orizzonte di riferimento sono le competenze che la società chiede, dove i “contenuti” spesso risiedono nel cloud e dove oltre ai libri, tradizionalmente presenti, in classe è diffusa la presenza di dispositivi tecnologici quali lim e laptop. Impegnata in "trincea" in questa rivoluzione tecnologica, si tratta di sperimentare una didattica integrata e innovativa che riconosca il ruolo degli strumenti digitali, padroneggi buone prassi educative, valorizzi i codici delle diverse forme di intelligenza e favorisca l’uso consapevole della tecnologia, anche per quanto concerne l’aspetto dell’inclusione di tutti e di ognuno. Accogliere il cambiamento e l’innovazione significa, in conclusione, secondo il mio modesto parere, riconoscere la competenza digitale come un elemento importante nella progettazione di esperienze di apprendimento nelle quali l’alunno diventa consapevole del proprio ruolo di “cittadino digitale, di attore proattivo nella società locale, nazionale e globale e si impadronisce della digital media literacy necessaria per un futuro lavorativo migliore. Che cosa significa essere impegnati in questa rivoluzione tecnologica? Bhe...secondo me si tratta di sperimentare una didattica integrata e innovativa che riconosca il ruolo degli strumenti digitali, padroneggi buone prassi educative, valorizzi i codici delle diverse forme di intelligenza e favorisca l’uso consapevole della tecnologia, anche per quanto concerne l’aspetto dell’inclusione di tutti e di ognuno. E allora questo nuovo modello educativo? In primis le competenze digitali non devono più essere l’eccezione da usarle una tantum o solo in progetti specifici, ma devono rientrare nel piano di formazione dell’alfabetizzazione di base., cioè costruire nella propria scuola un curricolo digitale verticale in questo senso. Il secondo aspetto deve puntare allo sviluppo della cultura del confronto dell'intelligenza degli alunni con i dispositivi intelligenti. In sostanza una nuova definizione del ruolo dell’alunno verso capacità creative, di risoluzione dei problemi, di negoziazione, di creatività e flessibilità, capacità di comunicazione e pensiero critico. Tutte competenze importanti che noi denominiamo come “life skill” per distinguerle dalle competenze tecniche e specialistiche che ormai però devono far parte della cassetta degli attrezzi di tutti affinchè gli alunni acquisiscano l'autostima necessaria e utile per essere protagonisti del proprio sapere. Terzo punto, ma non ultimo, è necessario prevedere il passaggio da un apprendimento uguale per tutti e quindi di massa a un apprendimento personalizzato, consentito e possibile proprio grazie agli strumenti digitali e da Internet.Una personalizzazione che sia in grado di esaltare le singole capacità, di far emergere talenti, e di sviluppare materie/discipline e argomenti di particolare interesse per valorizzare l'apprendimento dei futuri cittadini.