Tipologia dell'ente/Kind of organization:
Associazione riconosciuta - Ente del Terzo Settore- Organizzazione di cooperazione internazionale riconosciuta idonea dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Nome dell'ente che lo ha realizzato/Organization-institute presenting the project:
AMU – Azione per un Mondo Unito ONLUS
Descrizione del progetto/Describe the project :
La promozione di società pacifiche ed inclusive è uno degli obiettivi (obiettivo 16 - pace, giustizia e istituzioni solide) dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
La formazione alla pace è di estrema importanza per ogni essere umano in ogni angolo della terra, infatti “Poiché le guerre cominciano nelle menti degli uomini, è nelle menti degli uomini che si devono costruire le difese della Pace” (Costituzione Unesco).
Il Progetto Living Peace International è un percorso di educazione alla pace che ha lo scopo di vivere e diffondere la cultura della pace in diversi ambienti, sviluppando azioni concrete, rinnovando le relazioni e rafforzando le collaborazioni per la costruzione di una rete di pace nel mondo.
Living Peace punta a sviluppare la creatività e l’autonomia delle bambine/i e delle ragazze/i nell’affrontare le problematiche, imparando a rispettarsi reciprocamente, a dialogare e a sperimentarsi, così da acquisire consapevolezza delle proprie risorse.
Molte sono le attività che vengono proposte e condivise ogni giorno con tutti i partecipanti alla rete. Il progetto mira a rafforzare la collaborazione e la cooperazione di tante persone nel mondo per costruire una "rete" di pace sempre più fitta intorno alla Terra. Per questo, Living Peace è anche una piattaforma: ci sono 80 organizzazioni internazionali che operano in sinergia con questo progetto e condividono le iniziative di pace proposte alle loro rispettive reti. Il progetto promuove la partecipazione ad attività comuni e lo scambio tra gruppi di paesi diversi facenti parte della rete, incentivando la collaborazione e l’attivazione immediata di azioni di sostegno nei confronti di gruppi in difficoltà (ad esempio il sostegno per i membri di Living Peace del Libano, dopo l’esplosione al porto di Beirut o per il Myanmar dopo i tragici scontri con i civili). I gruppi che decidono di aderire vengono iscritti al progetto e sono supportati con materiali e guide appositamente predisposte. Ognuno è libero di scegliere quale attività mettere in pratica e tutti sono incoraggiati a sperimentare e condividere sulla piattaforma nuove applicazioni delle metodologie proposte e nuove idee per azioni di pace. Inoltre, i beneficiari del progetto possono partecipare a diversi eventi globali organizzati sul tema della pace e che coinvolgono varie associazioni in tutto il mondo.
Sebbene le distanze spesso intercontinentali, la tecnologia digitale utilizzata ha permesso finora una comunicazione efficace in tempo reale anche per workshops e formazioni interattive e dinamiche, inerenti alle tematiche di pace e/o per diffondere il progetto e sensibilizzare ai valori di pace. Tali strumenti permettono lo scambio e il dialogo tra persone dello stesso paese, di altre nazioni e culture differenti dando a tutti la possibilità di prendere parte alle occasioni formative grazie ad appuntamenti programmati in funzione dei diversi fusi orari.
Link al video di presentazione/Link to the presentation video:
https://www.youtube.com/watch?v=oN8mZsv4F3E
Categoria del progetto/Project category :
Educazione fino ai 29 anni/Up to 29 years
Uso delle tecnologie / Use of technologies:
Living Peace è una rete che per lavorare in sinergia e condivisione utilizza i principali canali social, come Facebook, WhatsApp, YouTube, Instagram, per diffondere e condividere nella rete internazionale del progetto le azioni e le iniziative concretizzate da gruppi e membri di Living Peace; i gruppi WhatsApp sono 30, ognuno presenta tra i 20 e i 150 membri e rappresenta uno strumento importante per la diffusione di proposte e per la condivisione di attività svolte in varie parti del mondo che, tradotte periodicamente dal coordinatore, vengono inoltrate a tutti attraverso messaggi e foto. Questo permette di rafforzare la motivazione dei membri, li incentiva a realizzare iniziative di pace e solidali nei propri contesti, e a perseguire tutti insieme il medesimo obiettivo: la diffusione della cultura di pace. In particolare, in questo lungo periodo segnato dall’emergenza Covid, le tecnologie sono state utilizzate per mantenere vivo il progetto e per far fruttare quanto di buono costruito negli anni, permettendo la condivisione di necessità e bisogni e la rispettiva risposta di aiuto e sostegno, in una rete che proprio in questa situazione di emergenza ha sentito ancora più forte l’importanza del suo essere. Proprio per la sua caratteristica di inclusività e cooperazione, Living Peace da anni cerca di andare oltre le disuguaglianze sociali, offrendo a tutti le stesse opportunità; sebbene il Digital Divide non sempre faciliti l’inclusione, attraverso la rete e il “mutuo aiuto” Living Peace ha permesso, nell’ultimo anno specialmente, alla maggior parte dei membri aderenti di prendere parte a tutte le iniziative educative proposte. Purtroppo, in alcuni paesi l’accesso a internet è più difficile, ma questo non ha fermato i partecipanti che si sono riuniti in punti dove la connessione è più stabile per realizzare connessioni di gruppo.
Un esempio di attività realizzata nel 2020 è il contest Canto pela Paz, una competizione canora che ha l’obiettivo di riunire i giovani di diverse religioni e chiese cristiane per costruire la pace attraverso il linguaggio universale della musica.
Il 22 novembre 2020 si è svolta l’edizione on line internazionale dell’evento, organizzato in videoconferenza e trasmesso in diretta su canale YouTube, cui hanno partecipato 30 gruppi corali di 24 paesi. La diretta è stata condotta in lingua inglese da due giovani di Living Peace Portogallo e ha raggiunto 3620 visualizzazioni, 2400 il giorno stesso. Erano in collegamento alcuni rappresentati dei paesi partecipanti che hanno introdotto le canzoni, messe in onda attraverso video delle performances. Il 13 novembre 2021 si svolgerà la terza edizione sempre a carattere internazionale e virtuale.
Indicare gli elementi di innovazione del progetto / What are the innovative aspects of the project?:
Living Peace è un progetto che si auto-alimenta, grazie alla collaborazione e alla sinergia con altre associazioni/organizzazioni o gruppi che contribuiscono a proporre diverse attività di promozione della cultura di pace. La semplicità delle attività proposte permette il coinvolgimento di bambini, ragazzi e giovani di culture, religioni e paesi differenti, non escludendo nessuno. L’adesione al progetto è completamente gratuita e la partecipazione alle attività è molto flessibile; queste caratteristiche rendono il progetto adattabile ad ogni contesto ed esigenza.
Il progetto, grazie alla sua caratteristica di condivisione, utilizza i network per stimolare l’emulazione di azioni positive, in controtendenza rispetto a quanto accade purtroppo oggi giorno fra i ragazzi. Inoltre la “competizione virtuosa nel bene” che si instaura nel proporre azioni di pace permette di far emergere e mettere a frutto i talenti di ognuno per porsi al servizio del prossimo, e non per fini personali e obiettivi ego-centrici che spesso questa società propone ai ragazzi come modello di realizzazione personale.
Con quanti utenti interagisce il progetto?/How many users does the project interact with? :
Ad oggi, ci sono più di 1.700 scuole e gruppi che aderiscono a questo progetto e più di un milione di bambini, ragazzi e giovani coinvolti in queste iniziative nei cinque continenti.
Di quali mezzi o canali si avvale il progetto?/Which media or channels does the project use?:
Il progetto si avvale di un sito internet ed una piattaforma di condivisione on line per la diffusione delle attività. Vengono quotidianamente utilizzati diversi social network quali WhatsApp per il coordinamento dei gruppi internazionali, canali YouTube per la condivisione di video e Facebook e Instagram per aggiornamenti e scambi quotidiani. Vengono inoltre effettuate videoconferenze per formazioni a distanza e aggiornamenti, e webinar per eventi on line.
Il progetto è già stato replicato? /Has the project already been replicated? :
Il progetto, nato in Egitto nel 2012, è già stato replicato in 130 paesi ed ampliato con nuove attività grazie anche all’utilizzo di tecnologie sempre più funzionali e pensate per facilitare gli scambi e le interazioni a distanza.
Quali sono le aspettative future?/What are future expectations?:
La crescita esponenziale del progetto ci conferma quanto le persone abbiano bisogno di unirsi per lavorare insieme a questo ambizioso obiettivo che è il vivere la pace, ma ci pone anche nuove sfide da affrontare, come coordinare al meglio una rete così vasta preservando contemporaneamente la spontaneità e libertà che la caratterizza. È emerso quindi negli anni il bisogno di riorganizzare e “strutturare” la rete in modo più funzionale. La quasi totalità degli attori coinvolti nella rete sono volontari che hanno aderito in modo autonomo e si sono resi disponibili a facilitare il coordinamento delle attività locali, ma date le dimensioni che ha assunto oggi il progetto, queste persone necessitano di una formazione specifica per poter operare al meglio ed hanno bisogno di strumenti che facilitino il loro lavoro. Il prossimo futuro sarà dedicato quindi alla strutturazione del progetto che possa sostenere il coinvolgimento di altri gruppi ed altri paesi fino ad arrivare davvero ad una rete di pace che coinvolga tutto il mondo.
Durata progetto/project duration:
Il progetto è nato nel 2012 ed è diventato un progetto AMU nel 2016, sono quindi ben 9 anni di vita del progetto. Il progetto terminerà quando il mondo non avrà più bisogno di un percorso di educazione alla pace.
Risultati ottenuti/Results:
I risultati rilevati dall’inizio del progetto vanno dalla crescita personale e di gruppo dei beneficiari coinvolti (quindi miglioramento della vita quotidiana, in famiglia, a scuola, nei gruppi sociali) a prodotti realizzati a beneficio di tutti (come eventi, azioni di solidarietà, mostre ecc.).
In particolare abbiamo rilevato fra i beneficiari dei miglioramenti tangibili rispetto a:
- la capacità di lavorare e progettare in gruppo per raggiungere un obiettivo comune;
- la consapevolezza che “mettersi al servizio degli altri è il modo migliore per essere felici” e quindi l’acquisizione di comportamenti prosociali, come l'altruismo, la cultura del dare, l’accettazione della diversità;
- l’acquisizione di competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace;
- il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture;
- il miglioramento delle relazioni tra docenti-studenti e l’instaurarsi di un clima positivo in classe che permette un migliore apprendimento scolastico;
- la consapevolezza di avere nelle proprie mani potere decisionale, di cambiamento e miglioramento del proprio contesto;
- la consapevolezza della presenza di tante situazioni di sofferenza e vulnerabilità e che la solidarietà può raggiungere confini e paesi molto distanti dal proprio;
- la valorizzazione delle intelligenze multiple che spesso non emergono, accrescendo così l’autostima di chi partecipa alle attività;
In questo ultimo anno di attività, l’emergenza sanitaria, economica e sociale, causata dalla pandemia ha permesso di vedere in modo ancora più evidente i frutti del lavoro svolto attraverso il progetto.
Se l’impatto è il cambiamento che vorremmo vedere in una società in conseguenza della nostra azione, l’impatto di Living Peace è evidente nelle azioni messe in atto da migliaia di giovani in tutto il mondo per supportare chi si è trovato maggiormente in difficoltà, da un capo all’altro del mondo, nonostante la distanza ed il distanziamento sociale.
Essere consapevoli che anche una piccola azione possa far “vivere” la pace ed in qualche modo contribuire a migliorare le condizioni del “mio fratello” in difficoltà in qualunque parte del mondo, è il cambiamento che vogliamo vedere (e che stiamo già vedendo) nella nostra società attraverso il progetto di Living Peace.
Le azioni di sostegno nate spontaneamente nella rete di Living Peace per supportare chi si è trovato maggiormente in difficoltà, sono quindi la misura dei risultati ottenuti dal progetto, non solo in termini di inclusione e apprendimento del concetto di “pace”, ma anche nella capacità di mettere in pratica il “vivere” la pace.
Cognome del coordinatore del progetto/project coordinator surname :
Nome del coordinatore del progetto/project coordinator name :
Il Progetto ha contribuito ad affrontare la pandemia da Covid-19? / Has the project helped facing the emergency of Covid-19? :
La situazione pandemica ha reso impossibili gli incontri in presenza e la realizzazione di attività di gruppo, ma ha anche contribuito a favorire le dinamiche progettuali virtuali, valorizzandole, aumentando le modalità di condivisione e sfruttando la rete per arrivare in modo capillare in tutte le case. In particolare in questo ultimo anno segnato dall’emergenza Coronavirus, in cui tutti abbiamo riscoperto la necessità e l'importanza della relazione con gli altri, l’emergenza ha anche messo in luce forti disuguaglianze tra persone e popoli. La rete di Living Peace si è sentita interpellata e grazie a quanto costruito in questi 9 anni di attività, ha immediatamente messo in moto iniziative di solidarietà per venire incontro a bisogni specifici. Sono sorte quindi innumerevoli occasioni per concretizzare la frase del dado “amare tutti” e percorrere insieme il cammino di pace; fare circolare idee, iniziative, testimonianze, dolori e gioie, ha reso tutti più forti di fronte alle difficoltà, riuscendo a mettere in moto la reciprocità dell’amore, che è alla base di tutte le azioni ed i progetti di AMU.
Alcuni esempi di attività realizzate durante l’emergenza COVID grazie elle connessioni instaurate attraverso la rete di Living peace:
• migliaia di lettere di sostegno e incoraggiamento inviate a ospedali, per i pazienti ma anche per il personale, case di riposo, centri di disintossicazione, in diverse parti del mondo.
• Raccolta e distribuzione di generi di prima necessità a persone isolate e/o in situazione di vulnerabilità come in Nepal, Tunisia, Brasile, Portogallo.
• Iniziative internazionali online volte alla sensibilizzazione delle norme anti-covid, come per esempio la campagna “io resto a casa”, per favorire la sicurezza e l’integrità di ogni persona: la responsabilità di essere parte della soluzione, anche questo è contribuire per la pace nel mondo.
• Partecipazione attiva e costante ad una iniziativa di assistenza e vicinanza rivolta ad un gruppo di senza tetto in Brasile attraverso la distribuzione di pasti e la sistemazione in un alloggio temporaneo nel periodo della pandemia.
• Attivazione immediata di giovani e adulti dopo l’esplosione a Beirut, in Libano: aiuti per la pulizia delle macerie all’interno di case e in strade, cura dei feriti e distribuzioni di pasti agli sfollati.
• Iniziative di produzione di mascherine da distribuire gratuitamente in regioni isolate o comunità disagiate (ad esempio in Congo).