IOLANDA IEZZI WWW.IOLANDAIEZZI.IT

Nome della scuola: 
Liceo Scientifico Marco Vitruvio Pollione Avezzano
Città: 
AVEZZANO
Regione: 
ABRUZZO
Disciplina/e Insegnata: 
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Insegno Scienze Motorie nella scuola di secondo grado e per me è la materia che insegno non deve rappresentare un momento inteso come “tappabuchi” delle ore mattutine ma deve essere considerato quel serbatoio di abilità motorie apprese poco per volta (giorno per giorno) da ogni singolo alunno che ha il giusto ruolo educativo ed una funzione trainante che solo un corpo sano nella società può esercitare in una realtà intesa come benessere fisico e psichico. Le Scienze Motorie, quindi, educano all’autostima, alla correttezza dei gesti, a quel pizzico di sofferenza che pur in giovane età occorre digerire per accettare gli allenamenti, crea autostima quando si superano certi traguardi, forgia il carattere, crea le life skills e tante altre cose si maturano con l’attività motoria per arrivare a “mens sana in corpore sana”. Un approccio con lo sport a scuola, qualunque sia la specialità prescelta e l’abilità motoria appresa, dà all’allievo una formidabile patente di “sportivo a tutto campo” che, con mia più grande gioia e soddisfazione, posso dire di poter considerare l’allievo idoneo a superare tutte le prove di vita che si troverà a dover affrontare nel mondo. Cercherò sempre di scuotere la pigrizia di tanti allievi ben lieti di interpretare la cosiddetta ora di ginnastica come un divertimento con una palla in mano. Mi posso considerare soddisfatta delle attività svolte fino ad oggi poiché i singoli effetti positivi dell’insegnamento costruiscono veri pilastri di una struttura stabile nel corso degli anni a seguire. Le molte attività svolte fino ad oggi, durante il mio percorso di insegnamento non le considero né poche né molte poiché ogni insegnante proviene da un’attività disciplinare specializzata. Questo significa che ogni prof deve provvedere anno per anno a nuove specializzazione per incrementare il suo piano programmatico. Punto molto sul sapere, saper essere e saper fare, per essere l’uomo e il cittadino atteso.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
Il periodo di emergenza Covid è stata vissuta da me come una nuova opportunità per mettermi alla prova con un continuo divenire tra il dare e il ricevere, l’apprendere e il crescere. Io l’ho vissuta come un ottimo periodo di prova poiché le attività in presenza sono pilotate da una gestione standardizzata. Ho preso in mano la situazione ed ho veicolato la nave dei saperi sfruttando al meglio tutte le mie abilità tecniche ed artistiche che in presenza non avrei mai potuto far notare. Ho utilizzato programmi di grafica e videomontaggio che stimolano la creatività poiché sono un ulteriore mezzo espressivo per finalità, personali e sociali, come la produzione video di un gesto motorio oppure verifiche e di valutazione degli allievi o ancora come la produzione di manifesti, dépliant informativi, libri e copertine. Felice di aver potuto insegnare la mia materia sul piano interdisciplinare (esempio la biomeccanica del gesto e la fisica), la realizzazione di un sito internet o la visita virtuale alle varie Federazioni sportive. Anche i ragazzi sono in continuo aggiornamento con le tecnologie, sono direttamente proporzionali con esse, tanto la tecnologia si perfeziona, tanto loro ne sono aggiornati. Il mio rapporto con la tecnologia. L’obiettivo dell’insegnante è anche di correggere alcune distorsioni, tipiche dell’uso improprio delle risorse tecnologiche, nella comunicazione (tenendo viva l’attenzione con la motivazione e l’interesse), quello di supporto alla didattica, anche con lavori di gruppo, anche a distanza.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
La storia e i percorsi della realtà educative e pedagogiche si sviluppano parallelamente agli usi ed ai costumi, alla cultura e alle tradizioni sociali, delle varie epoche storiche. Docente oggi significa vivere la realtà dell’Autonomia Didattica. Non è una novità, l’ascolto, il recupero, il potenziamento di ogni allievo, fatto durante tutto il corso dell’anno: attività ovvie per la scuola di oggi, trascritte in legge sull’Autonomia. Miro al successo formativo di ogni alunno essendo in prima persona portatore del valore dell’istruzione. Per la programmazione faccio sempre riferimento a quanto l’insegnante deve: conoscere l’alunno (Rousseau), i metodi, progetti e contenuti della didattica (Pestalozzi), la società e le sue esigenze (Dewey-Durkaine), possedere l’arte dell’insegnare (Laeng), valutare gli aspetti scientifici, empirici dell’insegnamento (Pellerey), avere padronanza linguistica (La porta), essere la sintesi delle migliori teorie pedagogiche dalla notte dei tempi ad oggi. Ritengo molto importante essere un’insegnante competente, con una ricchezza di nozioni disciplinari e pedagogiche, capace di decodificare, applicandole, dando priorità all’apprendimento, alla reciprocità, al feed back, a quel processo di scambio, vitale per la crescita di entrambi, quindi al dialogo, alla correlazione, alla corresponsabilità. Punto molto sul metodo del problem solvin, (soluzione dei problemi) per avere fiducia in se stessi, e nello svolgimento dei compiti di realà. Faccio tesoro, giorno per giorno, delle informazioni raccolte (lezioni in presenza e in DAD) per progettare unità didattiche appropriate in anni futuri…... Punto molto importante è essere consapevoli di non smettere mai, di cercare di conoscere l’alunno e conoscere se stessi, cercare di essere l’insegnante che meriti di essere chiamato tale, come dal latino in, signum = lasciare un segno, nella vita dell’alunno. Oggi, ho l’assoluta convinzione di voler insegnare per fare del sapere un uso demaniale, per comunicare la voglia di fare lo sport in modo giusto e pulito, per dare un senso alla mia vita, alle facoltà che Dio mi ha donato. Vivere per insegnare, non insegnare per vivere.