Nome della scuola:
I.T.T.L. Nautico San Giorgio Genova e Camogli
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: :
Dopo alcuni anni trascorsi nella ricerca universitaria e nell’innovazione tecnologica finalizzata alla messa a punto e validazione di metodi d’analisi per la determinazione di sostanze residuali e dannose per la salute in matrici alimentari, decisi di fare l’esperienza dell’insegnamento accettando alcune brevi supplenze temporanee.
Capii immediatamente l’importanza del delicato compito dell’insegnante, ovvero quello di accompagnare le nuove generazioni contribuendo allo sviluppo della loro crescita intellettuale, umana e sociale.
L’esperienza come insegnante di sostegno per due anni fu molto utile per elaborare un approccio virtuoso all’insegnamento-apprendimento; mi mostrò la scuola da un punto di vista privilegiato, avvicinandomi maggiormente agli studenti e alle loro difficoltà e necessità e mi diede l’opportunità di osservare da vicino le modalità di insegnamento e di comunicazione dei colleghi curricolari. In un Istituto Superiore Professionale con svariati indirizzi in campo alberghiero mi trovai a partecipare ad un progetto che prevedeva la partecipazioni di ragazzi con disabilità a vari livelli nella gestione del BAR della scuola. Mi colpì molto osservare la ricchezza di umanità, condivisione e compartecipazione che si veniva ad instaurare tra insegnanti, studenti con difficoltà e studenti così detti normo dotati. Non esistevano più confini e ciò che avveniva era un autentico processo di integrazione sociale. Anche gli studenti con maggiori difficoltà imparavano, quel tanto che potesse essere per loro gratificante ed utile per la loro vita.
Dopo diversi anni trascorsi tra la scuola e il mondo della ricerca, conseguendo un dottorato di ricerca e successivamente l’abilitazione per l’insegnamento della chimica nelle scuole superiori mediante scuola di specializzazione (SISS), entrai in ruolo nel 2015 presso l’Istituto Nautico San Giorgio di Genova e Camogli, ove ancora oggi insegno.
Potendo vivere la scuola in modo più strutturato e continuativo ho scelto di assumere mansioni di coordinamento sia di classe che di dipartimento sperimento e proponendo una didattica in cui i contenuti disciplinari possono essere proposti mediante la problematizzazione e la storicizzazione del sapere. In particolare, intendendo il ruolo della situazione-problema come strumento imprescindibile dell’insegnamento delle scienze al fine di ottenere un apprendimento significativo.
Recentemente mi sono trovato a svolgere anche il ruolo di referente della Rete Scuole Green, promuovendo insieme a docenti e studenti numerose attività finalizzate all’educazione ambientale e alla sensibilizzazione sulle tematiche ambientali.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti::
Durante il periodo di didattica a distanza, ho scelto principalmente la modalità della lezione on-line in sincrono, fin dalle prime settimane dell’emergenza sanitaria nel 2020. Ciò è stato possibile grazie al grande impegno del Dirigente Scolastico e dell’animatore digitale che hanno fornito supporto organizzativo, economico e digitale affinché questo potesse essere realizzato. Per chi ne ha avuto necessità, infatti, la Scuola ha anche fornito in comodato d’uso tablet e schede internet.
Ho ritenuto di fondamentale importanza fornire agli studenti e alle famiglie una continuità di dialogo e presenza che fungesse da riferimento e che mantenesse un ritmo e un richiamo alla “normalità”.
Attraverso la DAD ho sperimentato molte modalità di insegnamento: lezioni frontali/dialogate con proiezioni di ppt o visualizzazione a video di una lavagna che ho installato opportunamente a casa mia, utilizzo di piattaforme digitali, predisposizione di materiali, audio-video su meet-Classroom, lavori di gruppo pomeridiani con gruppi di studenti che si collegavano come nelle lezioni mediante google-meet.
Il problema maggiore che ho riscontrato è stato quello di non poter utilizzare i laboratori, pertanto mi sono inventato alcune attività laboratoriali che gli studenti potessero svolgere da casa. Ragionevolmente tali attività non prevedevano l’utilizzo di sostanze pericolose o di particolari attrezzature. Ho comunque informato le famiglie in via cautelativa di questa procedura chiedendo il loro consenso e comunque per quanto possibile una loro supervisione. A titolo di esempio per le classi prime si prestava particolarmente bene l’esperienza su sostanze e miscugli (utilizzo di acqua, sale da cucina, zucchero, limatura di ferro e olio, una bilancia da cucina e un misurino da cucina) e per le classi seconde l’esperienza relativa alla fermentazione alcolica (una bottiglia, un palloncino, acqua, zucchero, lievito fresco).
Ho quindi descritto agli studenti gli aspetti procedurali essenziali dell’esperienza tramite lezioni in DAD, ho fornito loro una traccia utile su classroom perché riflettessero sugli aspetti problematici e cognitivi che stavano alla base dell’esperienza, ho chiesto loro di compilare delle schede didattiche costruite ad hoc e di fornirmi una relazione sotto forma di presentazione powerpoint al termine del lavoro. Ciascun studente è stato poi chiamato a presentare e discutere il suo lavoro alla classe mediante la modalità di condivisione schermo di Google-meet. Quest’ultima fase è stata quella più formativa perché sono stati spiegati i nodi concettuali più rilevanti mediante gli interventi e le correzioni sia dell’insegnante ma anche da parte di alcuni studenti più preparati che hanno assunto in alcuni frangenti un ruolo di tutor per gli studenti con maggiore difficoltà. Anche la valutazione si è svolta come momento formativo di gruppo. La classe è stata coinvolta nella valutazione dei singoli lavori ed è stata chiamata a giustificare le proposte di voto che forniva. L’insegnante ha assunto un ruolo di mediatore super-partes necessario per armonizzare e fornire in via definitiva le corrette valutazioni individuali.
Nell’ambito delle attività inerenti la Rete Scuole Green, ho proposto agli studenti Webinar su tematiche ambientali su cui poi ho richiesto un elaborazione personale. Esperienza interessante è stata la partecipazione ad gioco a quiz on line, chiamato GREEN GAME, gestito da un’organizzazione esterna alla scuola, in cui gli studenti dopo aver seguito brevi webinar legati alla raccolta differenziata, partecipavano in diretta un un gioco a quiz con domande relativa ai webinar erogati.
Infine, per il recupero degli studenti con maggiori difficoltà ho predisposto sportelli pomeridiani in cui, per quanto possibile, ho cercato di stimolare la partecipazione attiva del gruppo classe con proiezioni di esercizi tramite piattaforme virtuali o utilizzando la lavagna. Ho anche predisposto compiti di recupero e materiali per la loro preparazione utilizzando google-classroom.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro:
Sulla base di quanto ho appreso posso affermare che l’insegnamento-apprendimento è un processo complesso, in cui convergono molti aspetti sia disciplinari che interpersonali, di cui l’insegnante deve sempre tenere conto. Alla base di questo processo vi è la motivazione allo studio, senza la quale non possono essere messi in atto quei processi cognitivi e metacognitivi che portano alla formazione umana, sociale e disciplinare dell’allievo. Proprio per favorire atteggiamenti positivi verso lo studio, non del tutto naturali in particolari fasce d’utenza, mi sono risoluto nello spingere verso le didattiche partecipate e laboratoriali. In questo senso l’insegnamento-apprendimento deve configurarsi come esperienza vissuta, motivata da una prospettiva di fruizione di un piacere intellettuale ed emotivo, e da un riconoscimento del proprio merito e della propria individualità in quanto essere umano. La trattazione delle discipline scolastiche, soprattutto quelle scientifiche, dovrebbe essere condotta utilizzando attività di laboratorio (ove le condizioni lo consentano) proposte agli studenti in modo problematico, e coadiuvate da momenti di discussione in classe, in modo da agevolare la costruzione dei concetti di base, per arrivare via via a concetti più formali. Tale lavoro consente di mettere in evidenza le misconcezioni degli studenti al riguardo e permette loro di costruirsi corrette mappe concettuali, indagando su aspetti macroscopici per arrivare a speculazioni e riflessioni da un punto di vista microscopico. Ogni argomento dovrebbe essere svolto per porre le basi per l’apprendimento dei successivi contenuti disciplinari fungendo da ponte cognitivo per le modellizzazioni sempre più complesse implicate nello studio delle discipline scientifiche. Fondamentale è l’attenzione agli aspetti relazionali, nella consapevolezza di come non si possa considerare separatamente la dimensione cognitiva e quella emotiva, ma anzi di come lo stato emotivo di ogni allievo sia alla base dei risultati scolastici.
In questo contesto strategie didattiche come il peer2peer tutoring o il cooperative learning costituiscono un valido supporto all’approccio didattico-educativo innovativo sopra descritto.
La scuola del futuro dovrebbe tenere saldi i riferimenti sopra descritti ed avere la capacità di sostenere i valori etici per creare una comunità che dialoga ed evita pregiudizi. A scuola quotidianamente si è a confronto con la diversità, in classe con gli studenti e tra studenti e in tutti gli ambiti extracurricolari, fra insegnanti e terze parti con le quali le Istituzioni scolastiche sono chiamate a dialogare e a interagire. Si tratta di un confronto quotidiano in cui l'aspetto saliente di ogni attore è l'aver riconosciuto ed essersi pacificato con la propria diversità. L’insegnante dovrebbe guidare gli studenti e le studentesse a prendere consapevolezza delle diversità, mostrando loro che non costituiscono limiti o vincoli alla propria libertà, bensì possono essere fonte di ricchezza e nutrimento. Questo è un processo di crescita personale di ogni individuo, che gli insegnanti dovrebbero accompagnare durante il processo di crescita degli allievi, insieme agli apprendimenti sociali e didattici, avendolo prioritariamente vissuto e indagato personalmente. A tal fine ritengo importantissime tutte le iniziative di formazione proposte dall’Istituzione Scolastica che stimolino processi di autoconsapevolezza e crescita personale in tutti gli operatori nei differenti ambiti educativi. Le persone più spaventate dalla loro diversità sono sempre le più aggressive con i portatori di diversità, e ciò non consente uno sviluppo armonico e sano di una società civile.