Antonia Saponaro

Nome della scuola: 
2° ISTITUTO COMPRENSIVO "BILOTTA-MONTESSORI"
Città: 
Francavilla Fontana (Br)
Regione: 
Puglia
Disciplina/e Insegnata: 
Sostegno Scuola dell'Infanzia
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Mi chiamo Antonia Saponaro ma tutti mi conoscono con il nome di Antonella. Sono docente di sostegno nella scuola dell'infanzia dal 2001. Ho conseguito il diploma di maturità magistrale nel lontano 1985, all'età di 17 anni e mezzo ma la mia giovane età mi ha portato, inizialmente, ad abbandonare l'idea di insegnare perchè mi sentivo inadeguata a svolgere questo difficile e complesso ruolo. Dopo ben quindici anni e dopo aver svolto lavori e compiti diversi finalmente ho preso la decisione di riaprire quel cassetto, in cui avevo risposto il mio diploma, e mi sono buttata a capofitto nel mondo dell’educazione. Dentro di me era maturata una sorta di sensibilità e dedizione per i soggetti più deboli e questa predisposizione mi ha portato a conseguire il diploma di specializzazione per le attività nel sostegno. Qualche anno più tardi, nonostante fossi già docente di ruolo, ho voluto arricchirmi e accrescere le mie competenze frequentando il corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria. Il lavoro di docenza come docente di sostegno mi ha portato, negli anni, a confrontarmi con realtà e colleghi diversi; da ognuno di loro ho sempre preso il meglio, aggiungendo al mio lavoro un pezzo della loro esperienza. Con il tempo però mi sono accorta che i bisogni degli alunni cambiavano e che le nostre strategie educative spesso non trovavano la giusta rispondenza negli alunni. I bambini avevano bisogno di nuovi stimoli!. Il mio motto che mi accompagna da sempre è di ispirazione socratica “Io so di non sapere” che per me rappresenta un punto di partenza, la consapevolezza di non sapere che mi dà lo stimolo a conoscere e ad imparare cose nuove per arricchirmi e di conseguenza scambiare questa ricchezza con colleghi pronti a mettersi in gioco. Così nel 2015, dopo aver frequentato un corso di formazione con L’ENTE AICA-ANFOR, e dopo aver conseguito la certificazione “Logic Teacher e Logic Expert”, ho voluto subito sperimentare mettendo in campo le competenze acquisite. Mi fu assegnato un progetto dal titolo “Penso logica…mente” ,per lo sviluppo del pensiero computazionale e coding con attività sia in modalità unplugged sia con l’utilizzo di alcuni apparati a matrice robotica, rivolto ad alunni della fascia prescolare, con alto rischio di abbandono scolastico e gravi situazioni socio-ambientali. La partecipazione e l’interesse dei bambini furono esplosive, i genitori entusiasti e da quel momento le esperienze si sono ripetute e diversificate a più livelli. Questa esperienza positiva non è rimasta scritta sulla carta ma mi ha dato la carica giusta per raccontarla ai miei colleghi, cercando di coinvolgerli ed entusiasmarli proprio come era successo con i bambini. La mia è stata una crescita continua che mi ha portato, negli anni, a coinvolgere non solo colleghi del mio stesso istituto, ma anche docenti di altre realtà scolastiche anche a livello nazionale, raccontando e mostrando le buone pratiche della nostra scuola, con lo spirito di coinvolgere, trasmettere e divulgare, in modalità open. Ho partecipato in qualità di relatrice ad una serie di eventi organizzati dal MIUR nell’ambito del PNSD e dall’Indire : • Attività di formazione sui temi PNSD dal titolo “ PNSD on the road – Avanguardie Educative” – Vibo Valentia 15 dicembre 2016 • Futura Brindisi 5 e 6 giugno 2018 “Coding, Robotica educativa e pensiero computazionale; • Futura Roma 22 e 23 ottobre 2018 • Futura Latina 22 e 23 ottobre 2019 • Fiera Didacta Firenze 28 settembre 2017 • Docente sperimentatore presso Istituto Indire di Firenze – laboratorio di robotica con l’uso dello smart toy” Cubetto” a.s. 2016/2017 • Docente sperimentatore progetto Maker@scuola a.s. 2018/2019 • Sperimentatore metodologia IDeAL (Iterative Design for Active Learning) a.s. 2020/2021 • 1° Meeting docenti e dirigenti innovatori di Puglia 28/10/2017 • Relatrice presso gli Istituti Comprensivi di Erchie e Leverano -Giornate informative e divulgative realizzata dal gruppo “Coding Kids” gennaio/marzo 2017 • Relatrice “Verso il sistema integrato zero-sei – Proteo Fare Sapere di Brindisi – 14 marzo 2017 - intervento sul coding nella Scuola dell’Infanzia • Esperto Formatore docenti in. 3 corsi piattaforma SOFIA dal titolo “Coding e robotica educativa tra gioco e problem solving nella scuola dell’ Infanzia a.s. 2017/2018 La costruzione del pensiero critico e divergente inizia nella scuola dell’Infanzia, è in questa fase dello sviluppo che il bambino costruisce quell’atteggiamento cognitivo che lo porta a porsi dei perché, a comprendere che di fronte ad un problema le soluzioni possono essere diverse e soprattutto che l’errore non è punitivo e frustrante ma è il mezzo che conduce all’indipendenza e alla crescita sana e alla creatività. Nel mio istituto la difficoltà che ho incontrato è far capire che utilizzare approcci metodologici innovativi non significava rivoluzionare completamente il proprio modo di lavorare, ma si trattava semplicemente di coniugare “il vecchio con il nuovo”. Ci sono voluti un bel po’ di anni, ma oggi la maggior parte dei miei colleghi si sono formati e utilizzano approcci metodologi innovativi. Io nel frattempo non mollo e continuo a sperimentare nuovi approcci. Di recente, infatti, ho aggiunto alla mia “valigetta degli attrezzi” la formazione nel metodo Montessori che si sposa molto bene con le nuove metodologie perché entrambi aiutano il bambino a sviluppare le proprie potenzialità in autonomia ma con grande senso di responsabilità.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
L'emergenza covid mi ha dato uno stimolo in più nel trovare soluzioni adatte ai piccoli allievi. Nell’anno scolastico 2019/2020, nel primo lockdown, per raggiungere e mantenere un legame affettivo con gli studenti abbiamo coinvolto le famiglie, trovando insieme un canale di comunicazione che tutelasse la privacy dei minori. Nelle due sezioni in cui ero docente di sostegno, in accordo con le mie colleghe e con le famiglie, ho creato due Google Classroom, nella quale sono stati invitati ad accedere i genitori con account gmail. In questo modo dal 13 marzo 2020 è stato possibile ricreare un minimo di routine con la proposta di attività facilmente realizzabili con oggetti d’uso comune e reperibili in casa (mollette da bucato, farina, pasta, carta, colla, fogli, pennarelli, forbici, ecc..), ma anche registrazioni audio, video, video riprese, padlet. Per evitare di sovraccaricare le famiglie, le attività sono state preventivamente concordate e programmate con tutte le insegnanti di sezione. A turnazione, un insegnante inseriva le proposte nella classe virtuale, all’interno della quale i genitori restituivano le attività svolte dagli alunni, rispettando i tempi e i ritmi di ciascun bambino. La partecipazione da subito è stata attiva e costruttiva da parte di tutti i partecipanti. Sono stati anche organizzati degli incontri virtuali tramite la piattaforma MEET, per ricostruire, virtualmente, l’atmosfera e il calore del gruppo sezione. I bambini, inizialmente un po’ timorosi e a disagio, si sono pian piano rilassati. C’è chi ha iniziato a mostrare i lavori che aveva realizzato; chi ha ripetuto la poesia della Pasqua; chi la filastrocca; chi salutava alzando il braccio e chiamando i compagni e così via…L’esperienza è risultata molto positiva e apprezzata sia dalle famiglie sia dai piccoli alunni. L’emergenza non ha cambiato molto il nostro stile di insegnamento, ma ha solo contribuito ad utilizzare strumenti diversi, perché la nostra metodologia era e continua ad essere improntata a realizzare una scuola esperienziale, collaborativa, dialogica, laboratoriale, inclusiva, improntata sul lavoro di team. Per fortuna nell’anno scolastico 2020/2021 le lezioni sono state sempre in presenza, e ciò ci ha permesso di vivere la pandemia con maggiore serenità.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
Immagino una scuola attenta ai bisogni di tutti gli alunni. Una scuola dell’infanzia, quella in cui opero, creativa, entusiasmante, accogliente, laboratoriale, inclusiva, in cui ogni bambino possa sviluppare il proprio potenziale attraverso attività esperienziali divertenti e che gli permettano, liberamente e autonomamente, di costruire il proprio percorso individuale di esperienza e apprendimento.