Maria Cristina Bevilacqua

Nome della scuola: 
IIS IPSSEOA Ceccano
Città: 
Ceccano
Regione: 
Lazio
Disciplina/e Insegnata: 
Inglese
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Sono docente dal 1986 e formatrice ministeriale dal 1988. Sono Cavaliere O.M.R.I. per meriti didattici. Ho tradotto per l'Italia la Padagogy Wheel di Allan Carrington. Da settembre 2019 faccio parte dell'Equipe Formativa Territoriale del Lazio. Figlia e nipote di maestri, ho insegnato nella primaria per ventuno anni, attuando anche un Progetto di Inglese nella scuola dell'Infanzia. Dal 2007 sono docente di Inglese nella secondaria di II grado, l'Istituto IPSSEOA di Ceccano. Ho iniziato come formatrice nei corsi per insegnanti di scuola primaria sui Nuovi Programmi del 1985, tenendo corsi sull'insegnamento di Educazione al suono e alla Musica; nel 1990 ho formato sugli orientamenti per la Scuola dell'Infanzia, e da allora, quasi senza soluzione di continuità, ho formato docenti di scuole di ogni ordine e grado nei Progetti Ministeriali, come PSTD, TIC, Lingue 2000, DM61, DL59, LIM, Formazione docenti di Francese/Inglese di scuola primaria, Neoassunti, ecc. Ho fatto Formazione anche per Università, Case Editrici, Enti ed associazioni Professionali di docenti. Contemporaneamente non ho mai smesso di studiare e formarmi: ho conseguito la seconda laurea in Innovazione Educativa e Apprendimento Permanente (LM57), otto Perfezionamenti universitari, due Master e una Specializzazione Biennale, oltre ad aver frequentato diversi corsi di aggiornamento sulle Tecnologie per la didattica, Inclusione, Mediazione, Mindfulness, GGSD, Gestione della classe, PBL, CBL, Apprendimento Cooperativo ecc. . Sono Teach SGDs Ambassador. Dal 2015 sono Ambasciatrice eTwinning e dallo scorso anno Valutatrice dei Progetti Erasmus. Sono iscritta negli elenchi dei NEV INVALSI area Centro e sono stata formata, sempre dall'Invalsi, come Test Developer per le prove di Inglese scuola Primaria. Ho rappresentato l'Italia in una ricerca del NFER sui risultati del PIRLS.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
In questi due anni non sono stata in classe, in quanto ho lavorato come componente delle Equipe Formative Territoriali, i 120 docenti selezionati dal MI per accompagnare le scuole nell'attuazione del PNSD , prima in presenza, poi, a seguito dell'emergenza sanitaria, a distanza. Il mio ruolo è stato, quindi, decisivo, in un periodo in cui anche i docenti restii ad utilizzare la tecnologia per la didattica, spesso scarsamente preparati ed "attrezzati" culturalmente, sono stati costretti a farlo. Anche la formazione ha subito un radicale cambiamento, in quanto dover tenere seminari on line non ti consente di avere feedback diretti dai corsisti e di rimodulare il tuo intervento, anche in base ai messaggi non verbali che questi ti inviano. Inoltre, poter lavorare in modo laboratoriale (e quindi con metodologie più coinvolgenti ed efficaci) è veramente difficile. Nonostante questo, ho cercato di mantenere un taglio pratico, nei miei interventi, non limitandomi alle lezioni-conferenza, ma organizzando mini workshop su varie tematiche (PBL CBL, Progettazione, CL, Agenda 2030 e didattica, la "A" in STEAM, eTwinning e internazionalizzazione, ecc. )nei quali i docenti avessero il tempo e l'opportunità di provare e sperimentare, personalmente e con le classi nei giorni successivi, sia le metodologie che gli strumenti da me proposti. Il mio mantra è : "Riflessione", per i docenti e per gli alunni. Prendere consapevolezza dei processi in cui si è coinvolti, nella co-costruzione dell'esperienza educativa, è la chiave per il successo formativo inteso in senso olistico.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
L'educazione avrà un futuro se i docenti saranno disposti a mettere in discussione e ripensare il proprio ruolo di erogatori di conoscenza; se potrà liberarsi dai vincoli dell'orario delle lezioni, che limitano e mortificano il processo educativo e si svilupperà realmente in modo multidisciplinare; se la scuola diventerà finalmente sistema integrato con gli altri sistemi educativi informali e non formali; se spariranno voti, compiti in classe, interrogazioni e ci si preoccuperà dei processi, prima che dei prodotti; se si integrerà, non solo a parole, l'Educazione sociale ed Emotiva nel curricolo scolastico; se si passerà dalla scuola progettificio alla scuola basata sulla progettazione integrata; se si riuscirà a superare la dicotomia scientifico/umanistico; se Arti e Filosofia verranno insegnate in tutti i gradi e in tutte le tipologie di scuola.