Roberto Ianigro

Nome della scuola: 
IIS Via Roma 298
Città: 
Guidonia (RM)
Regione: 
Lazio
Disciplina/e Insegnata: 
Disegno e Storia dell'Arte
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Insegno disegno e storia dell’arte da 20 anni, da 10 a Guidonia, dentro e fuori le aule del Via Roma 298. Qui ho trovato l’humus adeguato per mettere in campo una didattica sperimentale e laboratoriale basata sulla centralità attiva dello studente. Per 15 anni ho collaborato con la Facoltà di Architettura La Sapienza di Roma - anche come professore a contratto - e nel 2008 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca. Sono stato architetto per 17 anni; i miei progetti sono pubblicati in libri e importanti riviste, nazionali ed internazionali, come Casabella, L’architettura cronache e storia, L’Arca, Top 101 world's new buildigs II, esposti alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venezia, all’Expo di Shanghai, alla Triennale di Sofia, al World Congress of Architecture di Tokyo, hanno ricevuto menzioni e premi tra i quali il secondo posto al Premio giovani – Architettura dell’Accademia di S. Luca nel 2006 e la medaglia d’argento alla Triennale Mondiale di Architettura di Sofia nel 2012. Sette anni fa ho scelto di dedicarmi esclusivamente a ciò che amo di più: l’insegnamento nella scuola, mettendo a disposizione il know-how e l’esperienza acquisiti attraverso le sperimentazioni accademiche e professionali, senza dispersione di energia. ST.ART |_OVER: Nel 2016 ho attivato st.Art |_over, un progetto intra/trans-disciplinare da me ideato e strutturato - replicato ed ampliato negli anni successivi - che coniuga le due anime della disciplina. Per la Storia dell’arte una serrata sperimentazione metodologica, fondata sul superamento della lezione tradizionale e l’utilizzo continuativo di una didattica partecipata (two voice lesson), e finalizzata alla realizzazione di un supporto didattico digitale, un ipertesto autoprodotto ed upgradabile. Per il Disegno un’intensa attività laboratoriale, esplicitata da sotto-progetti adeguatamente complessi ma inclusivi, basata sulla mediazione tra apporto individuale e collettivo, conclusa da una sintesi digitale dei risultati, trasmissibile e replicabile. ( https://sites.google.com/view/ianigroart/st-art-over ) Nell’arco di 5 anni al progetto st,Art |_over - che ha coinvolto attivamente circa 500 studenti (alcuni per 3 anni di seguito), raggiungendo attraverso i sotto-progetti oltre un migliaio di singole partecipazioni – si sono affiancate altre esperienze laboratoriali, progettuali e concorsuali di ampio respiro in collaborazione con docenti di altre materie e di potenziamento, ex-studenti che hanno sviluppato specifiche competenze spendibili nei progetti, soggetti esterni (ad esempio Museo MAXXI e la Facoltà di Architettura Sapienza), trai quali WorkShOpen ( https://sites.google.com/view/workshopencittamultiple/home ), Tib Ro-Lab ( https://sites.google.com/view/tibrolab ) e double desk trib[ut]e ( https://sites.google.com/view/doubledesktribute/home ). Tutti i progetti ideati e realizzati, hanno, in vario modo, fatto uso di tecnologie digitali di facile accesso ed utilizzo, dai programmi di presentazione, a quelli di modellazione, e di gestione di video ed immagini in un’ottica di massima inclusività. Dal 2019 è attivo il sito ianigroart https://sites.google.com/view/ianigroart/home , realizzato per interagire in modo più diretto con gli studenti e per condividere esiti e risorse con un numero sempre maggiore di utenti così che i progetti, tutti ampiamente documentati, possano essere, dopo essere stati eventualmente customizzati, replicati. Gli elaborati prodotti dagli studenti in questi anni con il metodo 2vl e nel progetto sinapsi sono revisionati e sistematizzati. Quelli del quinto anno sono ora disponibili nel sito e utilizzati abitualmente dalle altre classi per svolgere le lezioni e come supporto allo studio es. ( https://drive.google.com/file/d/1kEjoZsDVC2EezgC-to9bjg4Yxr71Qk0x/view ). Particolare attenzione è stata posta nella individuazione di canali di divulgazione e condivisione degli esiti. Come direttore del dipartimento di arte dell’istituto stimolo i colleghi a mettere in campo azioni didattiche innovative, organizzo seminari e workshop e condivido con loro materiali e risorse prodotte insieme agli studenti. Lo spazio espositivo Per ArtEM allestito nei locali della scuola racconta gli esiti di quanto realizzato. Le attività svolte sono documentate, oltre che nel sito, da articoli, interviste e reportage sulla carta stampata, in TV e nel web (anche attraverso i social). Le occasioni concorsuali hanno contribuito alla diffusione e a stabilire una rete di relazioni molto proficua. Nel 2019 st.Art |_over è stato finalista del premio Tullio De Mauro e nel 2020 ha vinto la fase provinciale del Premio Scuola Digitale del Miur e si è classificato terzo a quella regionale. Nel 2020 il progetto TIB RO-LAB_stArter, realizzato in collaborazione con il Museo MAXXI di Roma e la Facoltà di Architettura Sapienza di Roma, ha vinto il RO-LAB | ROME LIVE ART LAB bandito da Fondazione Mondo Digitale e dall’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma. Nel 2020 tre studenti delle mie classi hanno illustrato il progetto Sinapsi come esempio di didattica innovativa ad un gruppo di studenti impegnati in un’attività di PCTO presso il Museo MAXXI. Nel 2021 il progetto double desk trib[ut]e si è classificato al secondo posto della fase provinciale del Premio Scuola Digitale. Dal 2020 faccio parte della rete La scuola del noi. ( https://sites.google.com/view/ianigroart/rassegna-stampa ) Affiancate da ulteriori esperienze laboratoriali le sperimentazioni metodologiche si sono radicate nella prassi quotidiana, dando vita ad un modello didattico. MODELLO DIDATTICO: La TRASPOSIZIONE DIDATTICA dei saperi si fonda su 5 ATTEGGIAMENTI PROGRAMMATICI [DIALETTICA ENTUSIASMO/CURIOSITÀ (emancipazione dalle doverizzazioni) + CENTRALITÀ DELLO STUDENTE (superamento della lezione tradizionale) + FLESSIBILITÀ EVOLUTIVA (rendere possibile ciò che oggi è imprevedibile) + INCLUSIVITÀ ATTIVA (eccellenza accessibile a tutti) + PROCESSUALITÀ (il come più del che cosa)], si avvale di 2 STRUMENTI OPERATIVI [TECNOLOGIE DIGITALI + SPAZIO COME MEDIUM (amplificatori ed acceleratori del processo di apprendimento)], si estrinseca attraverso un mix di STRATEGIE [1.CHALLENGING LEARNING (effetto sfida) + 2.HEURISTIC TEACHING per l’arte (discussione e feedback continui) + 3.DIRECT INSTRUCTION per il disegno (non ripetere meccanicamente una procedura ma applicare il ragionamento che la sottende) + 4.COOPERATIVE LEARNING (mediazione tra apporto singolo e di gruppo) / 4.1.RECIPROCAL TEACHING per l’arte (lo studente è protagonista dell’azione didattica) + 4.2.CREATIVE PROBLEM SOLVING per il disegno (richiesta di risposte adeguate, ma non già precostituite)] e di AZIONI CONNETTIVE [RI-CUCITURE INTRA-DISCIPLINARI + SCONFINAMENTI TRANS-DISCIPLINARI (anche con il supporto di altri docenti, ex-studenti ed esterni)], che sottendono le ATTIVAZIONI [HIGHER ORDER THINKING SKILLS + SOFT SKILLS (intelligenza intesa come “saper scegliere tra” e “leggere dentro”)], ed è regolata da una PROCEDURA INTERATTIVA [IN-SEGNARE + E-DUCARE (continuo alternarsi dei due momenti)]. Segue la DIFFUSIONE [CONDIVISIONE di esiti e risorse, anche in funzione della GRATIFICAZIONE]. Sulla base dei FEEDBACK [VERIFICHE, QUESTIONARIO ANONIMO, CONFRONTI, CONCORSI], alla fine dell’anno si procede alla RIGENERAZIONE [START OVER (rimodulazione dei progetti e pianificazione di nuove attività, per poi ricominciare da capo)]. https://drive.google.com/file/d/1s_dfCPl7iCRBeZX6IigyzVq_-Z_JjD5c/view?usp=sharing (modello); https://drive.google.com/file/d/1vls3IVaacaf1XKSLwRDG39PKAK42qwZ0/view?usp=sharing (progetti).
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
Rilanciare più che tamponare è stato il tacito accordo tra me e i miei studenti durante tutte le fasi dell’emergenza sanitaria che ci ha portato a ridefinire le modalità della trasposizione didattica dei saperi. Le lezione sono state svolte fin da subito in videoconferenza, prima utilizzando Skype, poi Meet, la piattaforma adottata da tutto l’istituto (avvalendosi ovviamente delle possibilità offerte dal pacchetto G Suite). Come per tutti, i primi dieci giorni di sospensione della didattica in presenza sono stati i più difficili. Anche chi era attrezzato tecnologicamente non lo era mentalmente: stabilire una relazione con studenti ridotti a faccine racchiuse in cerchietti di pochi centimetri e a voci che, con timore, si alternavano a parlare. Trasporre la propria lezione, sia essa quella frontale tradizionale o una più evolutiva, in quella digitale a distanza non poteva essere la soluzione. Occorreva prima di tutto tenere conto di quanto emergeva giorno per giorno dalle espressioni di quelle faccine. Per migliorare la gestione delle video-lezioni ho adoperato un doppio account per poter visualizzare adeguatamente le slide di presentazione su uno schermo e contemporaneamente ricevere i feedback degli studenti sull’altro. Il lavoro sperimentale svolto nei tre anni precedenti ha prodotto risultati immediatamente spendibili in un contesto come quello dell’emergenza da covid-19: i supporti didattici alle lezioni, realizzati in collaborazione con gli studenti, erano già disponibili e scaricabili dal sito ianigroart. Inoltre i progetti programmati fin dall’inizio dell’anno erano in larga parte gestibili a distanza a meno di piccoli aggiustamenti. La priorità non è stata quella di completare a tutti i costi i programmi ministeriali, ma di ri-tararli progressivamente in relazione alle esigenze emerse e di dare spazio ad attività alternative, potenziando i progetti già in essere. COSTELLAZIONI DI CARTA Il progetto, che ha visto la partecipazione di 183 studenti, era stato pianificato per essere svolto in aula da nove classi secondo un processo circolare di trasmissione dei risultati da una classe all’altra. Sopraggiunta l’emergenza sanitaria è stato rimodulato per essere svolto a distanza. Più che a una semplificazione si è proceduto ad una ridefinizione delle modalità di trasmissione di comandi e informazioni e ad una riduzione dei tempi di esecuzione anche tali da garantire la partecipazione a studenti con gravi disabilità. I risultati (vettoriali), esportati in un formato adeguato sono trasmessi ad una macchina da taglio a controllo numerico alla quale è delegato tutto il lavoro esecutivo. ( https://sites.google.com/view/ianigroart/st-art-over/projects-workshops/s3_costellazioni-di-carta ) TIB RO LAB Nei tre mesi precedenti allo scoppio dell’emergenza sanitaria ho coordinato un gruppo di studenti docenti ed ex-studenti, con la partnership del Museo MAXXI e della Facoltà di Architettura La Sapienza, alla redazione di un progetto per il RO-LAB | ROME LIVE ART LAB bandito da Fondazione Mondo Digitale e dall’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma entrando in finale. Tra aprile e giugno abbiamo lavorato alla definizione del progetto seguendo le nuove richieste che prevedevano una sua attualizzazione alla contingenza pandemica: un test sull’efficacia e la flessibilità dell’intero modello e una riflessione sulla registrazione degli strumenti operativi dell’arte (Re-stArter). La risposta di Tib Ro-Lab al lockdown, coerentemente con il modello proposto, si è mossa in quattro direzioni: installazione, virtualizzazione, narrazione, azione attraverso specifiche inoculazioni di anticorpi sociali. Conclusa la fase concorsuale, vinta dal nostro gruppo, gli organizzatori hanno manifestato interesse per la realizzazione dell’installazione i((n))spiro i((n))spiri. ( https://sites.google.com/view/tibrolab/home-page/reload ) SINAPSI e DDS i progetti Sinapsi e Duetti duelli e stalli, già programmati in un formato digitale, sono stati portati avanti in video conferenza. Il reporter-student, condividendo lo schermo, ha potuto effettuare la sua lezione-performance e gli altri studenti partecipare con interventi mirati. https://sites.google.com/view/ianigroart/st-art-over/projects-workshops/sinapsi S3 i progetti della serie S3 sono stati ampliati e proposti anche alle classi del biennio per fornire sollecitazioni di natura alternativa al semplice svolgimento del programma. TEST La DAD è stata così anche un’occasione per testare il metodo elaborato negli anni precedenti. A.S. 2020-21 Chiuso l’a.s. 19-20 risultava evidente che occorreva tenersi pronti ad una recrudescenza della pandemia. Durante l’estate ho dedicato molto tempo a pianificare le attività per l’anno successivo. Ho completato la redazione dei supporti didattici, in particolare quelli per il disegno realizzati sotto forma di lezioni-tutorial es. ( https://drive.google.com/file/d/11iaGfHaDfyGMC3D9eY6EsF0HQGATl9my/view ), senza rinunciare a spingere sulle sperimentazioni laboratoriali (progetti S3) che sono stati ulteriormente ampliati. DDT Il perdurare dell’emergenza sanitaria mi ha portato a riflettere sulla possibilità di mettere in atto un progetto che potesse essere una possibile risposta alle necessità della lunga fase ibrida di transizione tra la didattica a distanza e il ritorno a quella in presenza e che, allo stesso tempo, fosse una sperimentazione spendibile nei prossimi anni. Ho così portato avanti un’iniziativa personale ed auto-finanziata realizzata negli spazi esterni dell’IIS via Roma 298 di Guidonia: il double desk trib[ut]e, un’installazione didattica effimera all’aperto ideata per svolgere lezioni sui banchi di scuola integrate da supporti digitali nelle quali i banchi sono lo strumento di un racconto che solleciti plurimi collegamenti trasversali. ( https://sites.google.com/view/doubledesktribute/home ) Partendo dalle indicazioni fornite dal Ministero dell’Istruzione, lo scopo è far convergere azioni didattiche all’aperto, potenziamento delle didattiche digitali integrate, uso transitorio dei banchi doppi rimossi dalle aule. Il progetto degli oltre 3000 mq allestiti è stato portato avanti insieme a docenti, ex-studenti e una settantina di studenti, i veri protagonisti della ideazione e realizzazione dei supporti digitali realizzati e messi a disposizione della comunità scolastica, un bacino d’utenza di 2000 ragazzi che hanno avuto la possibilità di svolgere una lezione all’aperto di un’ora sui banchi di scuola, alleggerendo così il carico di presenze all’interno dell’edificio, impegnando gli studenti in attività alternative a quelle curriculari, ma ad esse strettamente complementari. L’attività all’aperto che, per sua natura, ha un carattere fortemente inclusivo, è stata integrata da specifiche sperimentazioni legate all’utilizzo del Lis per i sordi e di audio-descrizioni per ipovedenti. Durante lo svolgimento dell’iniziativa docenti e studenti hanno proposto e realizzato progetti connessi al ddt come Ascolto e Reazione, una lezione di storia della musica intorno ai banchi conclusa da un’azione performativa; Lockdown Look up, un’installazione con relativa performance ideata e realizzata da uno studente del terzo anno; Cancellature, due laboratori tenuti da una docente di lettere a partire dall’installazione Tu e la Repubblica; testimonianze video e fotografiche.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
Si potrebbe partire da uno SLOGAN, recuperando quello proposto vent’anni fa come panacea per la scuola italiana, quello delle tre i, ma individuando tre nuove parole che inizino proprio con quella stessa lettera, tre concetti guida, una triangolazione per tracciare la rotta verso un prossimo futuro: INNOVAZIONE, INCLUSIONE, INTELLIGENZA. Innovazione intesa come slancio verso il nuovo, indispensabile per trovare il coraggio di uscire dalle pastoie imposte da insidiose comfort zone - perché, come sostiene Einstein, “follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi” . Tendere quindi verso un “nuovo" sotteso da quegli atteggiamenti, strategie e strumenti che consentano un'evolutiva trasposizione del sapere sapiente in sapere appreso sulla base delle evidenze, e non certo verso la "novità", moda accattivante ed effimera, illusoria e forviante. Inclusione come apertura alla diversità intesa come preziosa risorsa, come possibilità per tutti di appartenere in forma paritaria ad un gruppo, ad una comunità scolastica, come eccellenza estesa a tutti, quindi inclusione scolastica come presupposto essenziale dell’inclusione sociale. Intelligenza considerata in tutte le sue possibili accezioni, dalla logico - matematica alla verbale - linguistica, dalla musicale alla cinestetica, dalla spaziale - visiva alla interpersonale e intrapersonale, esplicitata soprattutto dal “saper leggere dentro” e “scegliere tra”, come la sua radice etimologica suggerisce. Il digitale può attraversare trasversalmente queste tre categorie costituendone l’asse portante, partendo però da un assunto: le tecnologie sono strumenti, straordinari ed efficaci acceleratori ed amplificatori del processo di apprendimento, quindi un mezzo, sia pur imprescindibile, e non il fine ultimo dell’azione didattica. Inoltre occorre evitare il rischio legato alla possibile assuefazione alle relazioni a distanza nel web, ma cogliere a pieno la possibilità della condivisione di esperienze e risorse in rete, un’opportunità sicuramente ineludibile. Per quanto riguarda il mio personale percorso intendo far sì che le sperimentazioni portate avanti in questi ultimi cinque anni si calino sempre più nella prassi quotidiana - processo per altro già ampiamente avviato - senza cristallizzarsi, ma evolvendo in relazione alle contingenze specifiche. Seminare guardando lontano, ma continuando a camminare. Tre sono le direzioni verso le quali vorrei dirigere le mie prossime esperienze. 1. Integrare i risultati ottenuti con il metodo 2vl (two voice lesson) tesi alla realizzazione di un supporto digitale auto-prodotto ed upgradabile con quelli degli spin off Sinapsi e Duetti duelli e stalli in un unico prodotto, più snello e condivisibile, un IPERTESTO SOTTO FORMA DI SITO WEB (stArt blister https://sites.google.com/view/startblister/home-page?authuser=0 ) da implementare nei prossimi anni insieme agli studenti e da usare come supporto didattico in classe e a casa, anche in forma interattiva. 2. Otto mesi di intenso lavoro dedicati al double desk trib[ut]e hanno evidenziato le notevoli potenzialità della formula «DIDATTICA OUTDOOR INTEGRATA DA SUPPORTI DIGITALI». “L’ambiente ‘in-forma’ i processi di apprendimento in base alla relazione che il soggetto, in modo autonomo e in presa diretta, instaura con esso e con gli elementi che lo compongono” sostiene Lidia Tavani. Veicolare i contenuti in uno spazio aperto attraverso manufatti pensati come stimolatori di curiosità e acceleratori di connessioni integrati da supporto digitali di facile accesso costituisce una possibilità concreta di sperimentazione della didattica partecipata in una direzione fortemente inclusiva, esperienziale, evolutiva e calata nelle specificità del territorio. 3. Condividere gli esiti di ciò che è stato elaborato in questi ultimi anni con soggetti che siano interessati e strutturati adeguatamente per METTERE A SISTEMA QUANTO FIN QUI SPERIMENTATO.