Tipologia dell'ente/Kind of organization:
Nome dell'ente che lo ha realizzato/Organization-institute presenting the project:
Descrizione del progetto/Describe the project :
Ve lo ricordate un concerto? Quando stai sotto al palco, ipnotizzato dalla magia di quella o quell’altra canzone e ti sembra che la musica ti passi attraverso, nel corpo, nella pelle, nelle ossa fino all’anima. Poi il chitarrista fa quel riff incredibile e ti viene naturale pensare Senti come suona!
Noi dell’Istituto Torriani abbiamo deciso che sentire non era abbastanza e mossi da una curiosità galileiana e un’intraprendenza affamata di conoscenza abbiamo voluto vederci chiaro, entrando negli strumenti della musica, fino a sviscerarne ogni dettaglio.
Siamo partiti proprio dalla chitarra elettrica, simbolo per eccellenza di quel movimento di rinnovo musicale che ha attraversato gli ultimi decenni del Novecento fino alla nostra contemporaneità e allo stesso tempo emblema del concerto, delle rock star e delle prime sperimentazioni di tanti adolescenti che si accostano alla musica suonata e studiata.
Ogni Brian May, Jimmy Page o aspirante Mark Knopfler, esperto o principiante che sia, impara in fretta che la sua chitarra non può fare a meno di vivere in simbiosi con l’amplificatore, quella che di primo acchito può sembrare una grossa scatola a cui ogni musicista è strettamente collegato grazie ad un cavo elettrico che arriva proprio allo strumento che imbraccia. Eppure la scelta di un amplificatore a favore di un altro ha il fondamentale onere e onore di poter condizionare il suono della chitarra, per tanto ogni Jimi Hendrix deve capirne il funzionamento per poter ritrovare quelle sonorità che più aderiscano al suo stile e all’emozione che vuole suscitare in chi ascolta.
Con i-RiFF , l’I.I.S. Torriani si è proposto di far esplodere, destrutturare e svelare i misteri di un amplificatore per poi ricostruirlo espanso per poter così fisicamente vedere quali componenti elettrici hanno effetti sulle note di colore del suono. Passo ulteriore è stato quello di impostare la realizzazione progettuale in modo che ogni componente possa essere facilmente modificabile sul campo, quindi seduta stante e immediatamente cosicché anche il neofita di elettronica può comprendere il meccanismo che si cela dietro la ricerca del proprio suono distintivo.
Non siamo così miopi da non considerare che oggigiorno l’elettronica digitale permette di simulare ed emulare, in modo soddisfacente, molti strumenti del passato ma siamo invece così appassionati di musica e didattica da ritenere in primo luogo che la magia della strumentazione analogica sia difficilmente eguagliabile e in seconda battuta che l’apprendimento sarebbe stato più efficace ed inclusivo se avessimo usato componenti elettronici del secolo scorso come le valvole termoioniche, per altro ancora usate ed apprezzate dai musicisti di tutto il mondo poiché riconosciute come il componente elettronico che meglio si presta, in un amplificatore, alla ricerca del suono che ogni musicista ricerca.
Uso delle tecnologie / Use of technologies:
Ci si è mossi primariamente dalla composizione degli schemi elettrici dell’amplificatore e del relativo alimentatore. Successivamente attraverso un programma di CAD elettronico gli allievi hanno disegnato il circuito stampato, incluso lo schema di cablaggio che permette di vedere la disposizione dei componenti, i cui collegamenti sono realizzati tramite piste in rame.
Allo stadio di ingresso iniziale abbiamo usato una valvola 12AX7, molto comune negli amplificatori per chitarra. Questo è il nodo centrale di osservazione, infatti abbiamo lasciato che gli allievi sostituissero a questa altre valvole compatibili mostrando loro come questa operazione ci consente di modellare il suono dell’amplificatore secondo i nostri gusti.
Le altre valvole sono state 12AT7 - ECC82 - ECC83 - 12AU7.
Di particolare fascino per gli studenti coinvolti nell’esperienza risulta essere il fatto che il suono cambia anche a seconda della marca e dell’anno di produzione dei componenti. Ci si può dunque sbizzarrire usando anche molti altri tipi di valvole.
Nei due stadi successivi abbiamo deciso di impiegare due valvole non convenzionali, fuori produzione da decenni, ma ancora facilmente reperibili, le 12SC7.
Queste valvole, in origine di produzione militare, sono state progettate per applicazioni in bassa frequenza e a basso rumore, poi soppiantati da modelli più recenti. Gli allievi hanno potuto però constatare che queste componenti, benché datate, hanno una impronta sonora eccezionale.
Per la sezione di potenza abbiamo scelto una valvola EL84, tuttora in produzione e molto apprezzata per le sue qualità sonore, il cui timbro che anche in questo caso è soggetto alla ditta produttrice, al grado di selezione e all’anno di produzione.
L’amplificatore è stato realizzato interamente a mano e saldato dagli alunni “point to point”, sia per quanto riguarda la produzione dei circuiti stampati, sia per il montaggio di tutta la componentistica. Gli alunni hanno stampato, con l’ausilio del CAD elettrico, la trama delle piste che dovranno collegare fra loro i vari componenti, sia per quanto riguarda l’amplificatore che l’alimentatore.
Ottenuta la stampa in scala 1:1 ci siamo procurati un supporto isolante di vetronite dove su un lato è presente uno strato di rame dal quale ricaveremo le piste ramate che ci permetteranno di collegare fra loro tutti i componenti dell’amplificatore e dell’alimentatore.
Abbiamo quindi ritagliato a misura le stampe dei circuiti stampati e altrettanto facciamo con la vetronite ramata. Abbiamo quindi sovrapposto il foglio stampato alla vetronite, lato rame, e fissato con lo scotch, quindi siamo passati alla foratura delle basette.
Terminata l’operazione, con il supporto della stampa del circuito e di un pennarello indelebile, abbiamo disegnato le piazzuole e le piste sul rame.
In una bacinella non metallica abbiamo predisposto una soluzione in grado di corrodere il rame in cui sono state immerse le basette. Il rame viene così corroso solo dove non è protetto dalla vernice indelebile.
In questo modo è stata ottenuta la trama di piste di rame come da disegno iniziale, per tanto dopo aver lavato e pulito la basetta abbiamo potuto procedere alla saldatura delle componenti con un saldatore, a temperatura controllata e di un rocchetto di stagno.
Non ci siamo però limitati all’amplificatore, infatti perché esso funzioni sono indispensabili anche il trasformatore di uscita e degli altoparlanti, anch’essi in grado di influire in modo determinante sulle caratteristiche soniche del nostro circuito.
Il trasformatore di uscita serve ad adattare il segnale di uscita dell’amplificatore verso gli altoparlanti, se ne possono trovare di molti tipi e molte marche, la qualità dei materiali e il modo in cui sono realizzati gli avvolgimenti interni possono caratterizzare in modo importante la timbrica e le prestazioni globali dell’amplificatore.
L’altoparlante viene usato singolarmente o in più esemplari all’interno di una cassa acustica progettata per esaltare al meglio le caratteristiche sonore dell’oggetto. Anche in questo caso la periferica incide in modo determinante sulla voce del nostro complesso di amplificazione.
Indicare gli elementi di innovazione del progetto / What are the innovative aspects of the project?:
I-RiFF è un percorso ad alto tasso di inclusione, infatti grazie alla metodologia peer to peer suddividendo la classe in 2 gruppi, ogni alunno disabile è incluso e reso parte attiva di un iniziale brainstorming e successivamente chiamato a confrontarsi con gli altri compagni in quella che è una vera e propria soluzione da adottare in un compito di realtà.
Gli amplificatori vengono testati nel nuovo laboratorio audio/video appena allestito in Istituto per così dare vita ad un vero laboratorio di fisica del suono in cui i docenti di fisica e matematica possano dare vita a nuovi a approcci allo studio di sinusoidi, gaussiane, analisi Fourier etc.
Quanto sopra descritto, è stato replicato con un modello didattico privo di elettricità per gli alunni con disabilità. Il modello è diviso in numero identico ai vari stadi di amplificazione e alle varie fasi relative ai percorsi che l'energia compie all'interno di un amplificatore. In tempo reale è possibile, anche grazie alle varie colorazioni dell'acqua presente nei tubi volte a significare flussi, portate e comportamenti dell'enegia elettrica, monitorare i comportamenti di ogni singolo componente inserito. La simulazione dello stesso amplificatore è costituita da tubi trasparenti di diverse sezioni portanti acqua colorata e componenti in plastica e cartapesta sostituibili all'istante al fine di emulare il comportamento di una resistenza, un condensatore, un diodo, etc.
Con quanti utenti interagisce il progetto?/How many users does the project interact with? :
Il progetto i-RiFF coinvolge due classi, per un totale di 53 alunni, 2 assistenti tecnici, 4 ITP, 2 ingegneri.
Di quali mezzi o canali si avvale il progetto?/Which media or channels does the project use?:
Nel laboratorio audio/video è stato possibile attivare riprese video per pubblicizzare i-RiFF – dalla progettazione dei circuiti stampati passando per le saldature point to point per poi giungere ai test audio microfonando ed analizzando il flusso sonoro - sui media locali per coinvolgere fattivamente l'intera comunità educante del territorio.
Il progetto è già stato replicato? /Has the project already been replicated? :
Il progetto attualmente si affaccia su una doppia opportunità di replica. Da una parte in un'ottica verticale sarà nuovamente proposto alle nuove classi III e IV dello stesso I.I.S. Torriani, dall'altra invece si presuppone un'azione si replica in chiave orizzontale che coivolge l'intera rete di inclusione dell'ambito, così da estendere l'esperienza apprenditiva a quanti più soggetti afferenti all'area del disagio possibile.
Quali sono le aspettative future?/What are future expectations?:
Si vuole anche pensare ad avviare un'attività di impresa simulata (per gli alunni del corso professionale di elettrotecnica della sede associata APC) per avviare best practices di PCTO.
Durata progetto/project duration:
Risultati ottenuti/Results:
Il progetto i-RiFF ci ha consentito di raggiungere pregevoli rislutati sia sul piano didattico che su quello pedagogico-educativo. Infatti l'idea di un percorso che prevedesse una realizzazione pratica e tangibile ci ha consentito di concretizzare l'esperienza di apprendimento coinvolegendo altresì materie abitalmente alboratoriali con altre più strettamente teoriche. Gli allievi hanno mostrato particolare sagacia, migliorando sia sul piano dell'interesse, della praticità, dell'impegno e del rendimento, che per quanto nella scuola di oggi non debba per i docenti considerato come unico valore di valutazione, per gli studenti e le rispettive famiglie è ancora fortemente indicatore di buona pratica didattica divenendo anche vettore per l'implemento dell'autostima del singolo e del gruppo classe.
Cognome del coordinatore del progetto/project coordinator surname :
Nome del coordinatore del progetto/project coordinator name :
Il Progetto ha contribuito ad affrontare la pandemia da Covid-19? / Has the project helped facing the emergency of Covid-19? :
Per tutte le persone coinvolte, il progetto i-RiFF ha rappresentato un radicato ponte per mantenere attivo e al contempo fortificare l'azione didattica a distanza e parallelamente le relazioni interpersonali duali o di gruppo di cui la scuola in presenza è consolidato teatro. Per allievi e docenti infatti la necessità di lavorare in team bulding ha dato loro modo di creare occasioni di incontro e confronto arricchendo i lunghi stalli pandemici con l'idea di un progetto comune da condividere e completare per poterlo poi concretamente sperimentare nella realizzazione sonora.