Gaia Lombardi

Nome della scuola: 
ICS via Dei Salici Legnano
Città: 
Legnano
Regione: 
Lombardia
Disciplina/e Insegnata: 
Matematica, Scienze, Inglese
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Sono un'insegnante di scuola primaria da 20 anni, e da 7 insegno alla scuola primaria Mazzini di Legnano, di cui sono anche coordinatore. Nell'istituto ho assunto, negli ultimi anni i ruoli di Animatore Digitale, Funzione Strumentale per l'analisi dei documenti ministeriali e tutor di docenti in anno di prova. In questo sono stata guidata dalla mia passione per la tecnologia, e dal desiderio di mettermi in gioco in in periodo di transizione per la scuola e di particolare difficoltà per le famiglie. Il nostro istituto, infatti, e in particolare il plesso in cui insegno, sono scuole a forte processo immigratorio, con alunni provenienti principalmente da Albania, Romania, El Salvador, Filippine, Cina, Santo Domingo, Tunisia, Marocco, Egitto, Bangladesh, Pakistan, Ucraina, Russia, Bosnia, Senegal. Alunni che spesso si ricongiungono alle famiglie dopo periodi di lontananza, o che rimangono mobili sul territorio per le difficoltà economiche e sociali in cui si trovano.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
Inatteso, spaventoso: così è sembrato dapprima questo virus ai miei bimbetti di seconda. Il contatto mantenuto da subito, con tutti, con tutti i mezzi possibili. La corsa ad aggiornare la scuola (essere animatore digitale nel lockdown, la grande sfida): indirizzi istituzionali, profili digitali, piattaforme di e-learning, aggiornamento e formazione docenti, ricognizione dei bisogni di strumenti. Scelte dirigenziali e lavoro di segreteria che sostengono un immenso sforzo organizzativo perché la scuola ci sia, raggiunga tutti, non lasci indietro nessuno. E, nel raggiungere tutti, dia forte agli alunni il senso di essere classe anche a distanza; ai genitori la sicurezza di un supporto efficace sia sul piano didattico che sul piano materiale e, se necessario, emotivo e psicologico; e ai docenti la migliore organizzazione per un lavoro impegnativo ma quanto più possibile sereno. Per i bambini? Tanti giochi online, videolezioni iniziate sempre con il sorriso,un saluto rituale, le domande "State tutti bene, in famiglia?", "Hai fatto colazione?". Lezioni in gruppi, per lavorare meglio, con doppio impegno per gli insegnanti, ma nel contempo la possibilità di un'attenzione individualizzata. E a volte tutti insieme, per rivedersi e chiacchierare. I video delle letture che facevamo in classe, perché anche questa abitudine resti. I mille modi per far sentire i bambini protagonisti: attività creative, role playing, giochi collaborativi, esperimenti e manipolazioni. Portare a distanza tutti i modi della nostra didattica in presenza. Forse niente di straordinario, vivere insieme l'ordinario.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
Ho la fortuna di avere ancora molti anni di vita nella scuola, davanti, così da poter partecipare all'evoluzione della scuola per qualche decennio. Evoluzione che segue e spesso anticipa quella della società. La mia visione di educazione per il futuro è una visione umanistica, il cui fulcro luminoso sia il bambino e, con lui, l'uomo che diventerà. Sogno una scuola dai tempi distesi, inclusiva, in cui ognuno trovi spazio e modo di costruire e costruirsi nella condivisione e nell'impegno comune. Una scuola autorevole, ricca di competenze, strumenti, materiali e possibilità. Una scuola riconosciuta socialmente come luogo fondamentale per la crescita e lo sviluppo del bambino e per la realizzazione dell'uomo. Una scuola "bella e buona", come dicevano i greci, in cui tutto si possa: sperimentare, giocare, confrontarsi, apprendere, conoscere e conoscersi, ridere, emozionarsi, impegnarsi, parlare, creare, costruire, montare e rimontare il proprio sapere. Avere certezze ma soprattutto dubbi. Una scuola di persone del presente per le persone del futuro.