Danilo Marano

Nome della scuola: 
Liceo Scientifico Statale "Carlo Cafiero"
Città: 
Barletta
Regione: 
Puglia
Disciplina/e Insegnata: 
Matematica e Fisica
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Sono Danilo Marano, appassionato di didattica e di processi di in-segnamento (nel senso etimologico del termine) in generale. Sono docente di matematica e fisica presso il Liceo Scientifico Cafiero di Barletta, nonché animatore digitale dello stesso liceo. Mi piace sperimentare modi nuovi di fare didattica, e questo ha caratterizzato da sempre la mia storia di educatore. Il mio anno di prova come docente di ruolo è stato caratterizzato dal fantasioso "D.O.M.I.N.O. Lab", sviluppato in una settimana di autogestione per la quale gli studenti mi hanno chiesto di sviluppare un'idea laboratoriale relativa alla fisica (!), in cui vari esperimenti scientifici – su gravità, pressione, vasi comunicanti, pendoli, urti – si susseguivano in un effetto domino, creando uno “show” della durata di circa 5 minuti. Vedere il livello di partecipazione degli studenti a quell'iniziativa mi ha convinto di quanto sia bello "osare" nel processo di insegnamento/apprendimento, puntando a renderne gli studenti parte attiva, come creatori e ideatori oltre che fruitori. Da allora si sono susseguite esperienze all'insegna dell'innovazione e della sperimentazione didattica: nella prima scuola della mia città in cui ho insegnato, ho coordinato "ArtisticaMente parlando", un format digitale del classico "giornale scolastico", in cui erano impegnati come grafici, redattori e web-master vari studenti del Liceo Artistico Garrone di Barletta. Da sei anni sono al Liceo Scientifico Statale "Carlo Cafiero" di Barletta, nel quale ho puntato molto sia sulla Didattica Digitale che sulla Scuola Laboratorio (oltre la didattica laboratoriale). Infatti, ho ideato e realizzato la "Coppa delle Case", un vero e proprio torneo di ispirazione Potteriana (la mia vena fantasy è sempre molto presente nella didattica) con squadre in stile "case di Harry Potter", ma dai nomi modificati (Grifondoro diventa Newtondoro, Tassofrasso Torquatofrasso, Corvonero Kelvinero, Serpeverde Keplerverde), con tanto di stemmi realizzati da me ad hoc, per valorizzare i progressi di ogni studente in pieno stile da "edutainment", sempre più importante tra le metodologie didattiche utilizzate. Inoltre, entrando ora nel Liceo Cafiero, ci si trova davanti al pendolo di Foucault più alto del Mezzogiorno, realizzato in un progetto in collaborazione con il Dipartimento di Fisica di Bari, assieme a un "Polo museale", i cui exhibit scientifici sono stati realizzati con materiale povero (e ora purtroppo sono stati riposti nel nome della ridistribuzione degli spazi richiesta dalle normative Covid). Sempre presso il Liceo Cafiero ho realizzato due percorsi PCTO particolarmente innovativi: "Scientival", un festival della letteratura e divulgazione scientifica, e un'esperienza (ancora in corso) di "Scientific Collective Writing", in cui il mio animo da scrittore ed editor è emerso accanto a quello scientifico. Last but not least, i progetti "MatematicaMente insieme" e "CovidGraphers", descritti nella sezione successiva. Non so se questo basti per potermi definire "Docente Innovatore". Penso che un docente innovatore sia in primis una Persona che "rende nuovo" lo spirito di ogni studente, risvegliando quel senso di sana curiosità e di voglia di crescere tipico dell'"io bambino", quella parte creativa e spontanea che così spesso la Scuola rischia di ignorare o affossare. Ed è questa la magia che percepisco ogni volta che entro in classe e vedo i loro sguardi, che anelano sempre qualcosa di nuovo, che possa stimolarli davvero, ed è qualcosa che non cambierei con niente al mondo. È per questo che due anni fa, dopo aver vinto il concorso per diventare Dirigente Scolastico, ho deciso di rimanere “Prof”. Perché è quello che sono, quello che mi piace essere, quello che mi rende felice, e che, spero, possa rendere felici tanti studenti. E allora, voglio chiudere con alcune bellissime parole che mi ha scritto un mio studente (che mi ha dato l'autorizzazione a inserirle qui), che penso rientrino in questa visione: "Caro professore, grazie! È arrivato così, per caso, varcando quella porta di un'aula, con il suo metro e novantotto, e subito mi è sembrato il cosiddetto "scienziato pazzo", nell'accezione positiva del termine ovviamente. Il suo discorso sulla fiducia mi colpì tantissimo, mi arrivò dritto al cuore. Pensai, "ma allora esistono questi professori? Non ci sono solo dei film?" La verità è che finalmente avevo trovato qualcuno che la pensasse come me, qualcuno che crede che la scuola debba essere basata sul rapporto di fiducia con i professori, e non di odio represso e paura di un dannato voto. Sa che c'è? Forse è solo una versione utopica della scuola, forse questa non esisterà mai, o forse si. Ma se dovesse vincere "il si", lei sarà tra le persone da ringraziare. Ringraziare perché ci crede, perché quando la ascolto, vedo nei suoi occhi una passione unica, che non si può assolutamente descrivere. [...] Osservandola assorto a guardare il pendolo [di Foucault, ndr], si capisce quella che è la passione che mette, nella fisica (che mi ha fatto amare, rendendola un qualcosa a noi vicino) e nel suo lavoro. [...]" Grazie, A. Grazie, ragazzi.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
L'emergenza da Covid-19, con le situazioni che ha portato (lockdown, distanziamento, didattica a distanza e poi didattica digitale integrata) è stata per me la dimostrazione di quanto affermava Albert Einstein (o almeno quanto attribuito a lui): "Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità." Infatti il giorno dopo l'annuncio del lockdown di marzo 2021 ero già in videoconferenza con gli studenti delle mie classi e, praticamente da subito, abbiamo programmato un'azione differente, in cui gli studenti stessi potessero studiare, con la matematica, quella realtà che stava togliendo loro la gioia della vita insieme, delle prime feste per i 18 anni e del rapporto "de visu" di cui abbiamo capito forse la real e importanza solo quando è venuto a mancare. L'idea è stata quella di analizzare matematicamente gli Open Data del Covid-19, dopo averli importati dai repository su Github forniti dalla Protezione Civile e dalla Johns Hopkins University. È nato così il sito "MatematicaMente insieme" (https://sites.google.com/liceocafiero.net/matematicamente-insieme/), in cui abbiamo raccolto tutti i lavori svolti dagli studenti delle mie classi. E popiché gli studenti vanno sempre "oltre" (ed è questo il bello di stimolare la loro curiosità e la loro voglia di crescita), quello studio matematico partito sul Covid-19 ha poi interessato tanti settori, dallo sport all'immigrazione alla demografia, il tutto presentato in maniera personale (addirittura un "telegiornale" e alcune "interviste impossibili" realizzate rispettando le direttive Covid vigenti nei giorni delle riprese). Il progetto è stato talmente appassionante e coinvolgente per gli studenti (oltre che per me, se il "divertimento" non coivolge il docente difficilmente arriverà agli studenti) che l'idea di far nascere, all'inizio dell'anno scolastico 2020-2021, in corrispondenza della seconda ondata Covid, un gruppo, i CovidGraphers, che analizzasse quotidianamente i dati epidemiologici ufficiali, fornendo analisi matematiche e previsioni scientifiche sugli stessi, è stata accolta con estrema naturalezza. Ed è così che oltre venti studenti hanno costruito una rete organizzata, in cui tutti hanno acquisito competenze digitali e organizzative, dividendosi i compiti in una perfetta catena di montaggio, in cui c'era chi analizzava i dati nazionali, chi quelli regionali, chi quelli provinciali, chi realizzava infografiche, chi organizzava le dirette con gli esperti, chi si occupava delle app, chi della divulgazione su sito e canali social, il tutto in autonomia e "solo" con la supervisione del docente. Il carattere innovativo del progetto risiede nella possibilità che ha dato agli studenti del Liceo Cafiero di vivere la Matematica al servizio della collettività, diventando attori primi del processo di insegnamento/apprendimento e, rispettando in pieno lo spirito del PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale), assumendo il ruolo di ideatori, creatori e progettisti nel processo didattico. E così hanno scoperto che capire la funzione esponenziale, la scala logaritmica, la funzione logistica, le curve di best fit, i punti di flesso e di massimo relativo era quanto di più vicino alla realtà potessero immaginare: era la loro realtà, la realtà di tutti noi, di tutto il mondo: tutto nelle loro mani o, per meglio dire, nei loro account su Google, Datawrapper o Canva, oltre che, naturalmente, nel loro cervello e nella loro sensibilità. Gli obiettivi che il gruppo si è prefissato e ha raggiunto sono stati i seguenti: importazione e strutturazione dei fogli Google in modo da rendere semiautomatica la gestione e rappresentazione grafica; esportazione di grafici e report; realizzazione di un sito web con Google Sites che riportasse grafici dinamici e articoli di approfondimento (https://sites.google.com/view/covidgraphers/); realizzazione di un’app che raccogliesse i risultati delle analisi svolte per la fruizione immediata da parte di un pubblico più vasto; realizzazione di un’app per il tracciamento dei contatti dei positivi (notifica semiautomatica di isolamento fiduciario); calcolo del valore Rt e relativo range per ogni regione; rappresentazione temporale dell'andamento dei vaccini nelle varie regioni italiane; andamento della somministrazione dei vaccini su scala nazionale e internazionale. Oltre all’ovvio vantaggio sul livello di apprendimento, dovuto all’applicazione diretta dei concetti matematici, e all’acquisizione di competenze digitali e di capacità di co-working, dato che nel progetto gli studenti hanno operato, dopo la prima fase di comprensione del metodo di analisi, in “peer tutoring” e hanno organizzato autonomamente, dividendo i compiti come in una perfetta catena di montaggio, testi e grafica per la divulgazione delle analisi effettuate giornalmente. Il tutto rendendo la Scuola “Comunità per la Comunità”. Il progetto CovidGraphers è stato foriero di un enorme upgrade nelle competenze digitali degli studenti partecipanti, tra cui: uso degli strumenti offerti dal Google Workspace (Google Fogli) per l’importazione automatica (dai Github della Protezione Civile e della Johns Hopkins University) e lo studio degli open data della pandemia da Covid-19, con la realizzazione di previsioni su terapie intensive, ospedalizzati e nuovi positivi; uso di programmi di grafica per la realizzazione di infografiche (Datawrapper, Flourish, Infogram, Canva, … ); uso di software per la registrazione di tutorial (Screencastomatic, Nimbus, …) per il peer tutoring; uso di Google Sites per la realizzazione del sito web https://sites.google.com/view/covidgraphers/; uso dell’App “Mit App Inventor” del MIT (Massachussets Intitute of Technology), Google Fogli e Google Script per la realizzazione dell’app del tracciamento dei contatti stretti dei positivi; uso di “Glide App” per la realizzazione di un’App basata sui Fogli Google per la divulgazione dei risultati dell’analisi dei dati; uso del software di best-fit “Root” del Cern, grazie a lezioni tenute da docenti del Dipartimento di Fisica di Bari uso del software OBS (Open Broadcaster Software) per la realizzazione di dirette con esperti del settore (tra cui con Umberto Rosini della Protezione Civile). Il progetto, divulgativo per natura, è arrivato a interagire con migliaia di utenti, con decine di migliaia di visualizzazioni delle infografiche, video, dirette realizzate e condivise sul sito e sui canali social dei CovidGraphers, nonché grazie alle interviste con testate giornalistiche (televisive e digitali) locali, come raccolto nel "Linktree" del progetto, disponibile al seguente link: https://linktr.ee/covidgraphers I maggiori risultati ottenuti sono indubbiamente la sensibilizzazione della popolazione giovanile della nostra città, nonché, da un punto di vista didattico, la scoperta da parte degli studenti partecipanti al progetto di un modo diverso di studiare la matematica, applicandola alla realtà e ponendosi come membri attivi al servizio dell'intera collettività. Indubbiamente una delle più grandi soddisfazioni è stata realizzare l'app per il tracciamento semiautomatizzato dei positivi, utilizzando App Inventor del MIT (Massachussets Institute of Technology), un'app caratterizzata da un'estrema semplicità d'uso (come testimonia il video esplicativo visualizzabile a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=S89BL-NP3ns) che abbiamo proposto gratuitamente alla ASL locale, purtroppo senza riscontro positivo, per la gestione della comunicazione tempestiva della quarantena fiduciaria per i contratti stretti dei positivi. Nell’ultimo periodo, gli studenti hanno imparato a usare strumenti come Datawrapper e Flourish per la realizzazione di grafici dinamici e interattivi, soprattutto sulla somministrazione dei vaccini. Ora speriamo tutti di poter spostare il focus su altri argomenti (sport, demografia, qualità dell'aria, mondo del lavoro, open data europei, ecc...), grazie alla tanto desiderata fine del periodo di emergenza.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
Come vedo l’educazione per il futuro? Bellissima domanda, nella quale ogni educatore ripone le sue speranze, proietta i suoi desideri di un mondo migliore. Nella mia visione, se dovessi chiedere di esaudire dei desideri, ne ho due cui tengo particolarmente, limitandomi al mondo della scuola secondaria di secondo grado, del quale ho maggiore esperienza. 1) la possibilità di far vivere la Scuola in modo molto più aperto, come tempi e modalità, con attività pomeridiane, sperimentazioni didattiche costantemente presenti, progetti e percorsi naturalmente interdisciplinari sempre attivi e frequentabili liberamente da studenti, senza l’obiettivo dei crediti da accumulare ma per “pura” sete di approfondimento, liberi e scevri dall’incubo (perché tale è, per molti studenti, e sulle ragioni bisognerebbe davvero aprire un simposio talmente ampio da non rendere certo questa la sede opportuna) del “voto” fine a se stesso. Il mondo scuola annovera delle risorse (logistiche e umane) di livello troppo alto perché possa limitarsi all’offerta attuale. Il progetto dei “CovidGraphers” è stato curato solo in parte in orario curriculare, ma moltissime riunioni (di programmazione e/o operative) si sono svolte durante l’arco della giornata, con una costanza temporale nel processo di insegnamento/apprendimento tale da renderlo un processo del tutto naturale, quasi “non scolastico”, semplicemente qualcosa di appartenente al “tempo vita”, non al “tempo scuola”; 2) Realizzando il punto 1 (cioè rendendo le Scuole secondarie di secondo grado una specie di college con un’offerta formativa più variegata e di ampio respiro), si potrebbe osare un diverso impianto di valutazione, con prove per accertare le competenze raggiunte alla fine di ogni anno scolastico, sganciando il tempo “ordinario” dalle “n” verifiche con voto, rendendole invece un puro momento di confronto, di crescita e sfida personale, di autovalutazione da parte degli studenti del proprio processo di apprendimento: tutto esattamente come già ora dovrebbe essere, ma che naufraga molto spesso a causa di un gretto numero (il voto), che molti appartenenti alla comunità scolastica (studenti, genitori e docenti) purtroppo a volte scambiano per il reale obiettivo della scuola, con il nefasto risultato che tutti guardino il dito e non la luna del processo formativo.