Nome della scuola:
Liceo Statale Carlo Tenca
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: :
Sono arrivata alla scuola superiore in occasione di un cambiamento nella mia vita personale; l’interazione con gli studenti, fin dall’esperienza di supporto didattico all’interno del Laboratorio di Urbanistica, è sempre stato uno stimolo fondamentale che l’attività professionale non permetteva di realizzare pienamente. Inoltre, il feedback immediato e la capacità di entusiasmarsi dei ragazzi e delle ragazze più giovani, mi ha coinvolto a partire dalla prima supplenza in un liceo.
Il mio modello educativo e formativo è stato il professore di Lingua e letteratura italiana e latina al liceo, maestro e guida fondamentale che ci ha abituati ad un atteggiamento critico dinnanzi alle questioni anche apparentemente banali, abituandoci all’astrazione, al ragionamento, all’apertura nei confronti degli altri e alla valutazione delle informazioni, alla ricerca di una nostra identità e di una capacità di interpretare il presente attraverso le lezioni del passato.
L’inclinazione per le materie scientifiche, tecniche, storico-artistiche e sociali ha trovato una sintesi negli studi accademici: la multilateralità e multiscalarità di visione del mondo da parte dell’architetto urbanista, dove l’approccio interdisciplinare è fondamentale per la comprensione della realtà e una progettazione futuribile, mi ha portato a ragionare non solo in termini di qualità del materiale da veicolare, ma anche delle modalità tecnologiche e digitali di comunicazione delle informazioni, che sono oggigiorno imprescindibili, e della necessità del continuo aggiornamento delle stesse.
Sono profondamente convinta che trasmettere alle generazioni future questo tipo di impostazione, in un momento delicato in cui la loro mente si sta formando, sia fondamentale per creare cittadini di domani, consapevoli e curiosi nei confronti di una realtà complessa e veloce, fluida e interconnessa.
Pur non agendo in un contesto scolastico particolarmente difficile, a volte multietnico ma raramente di disagio, credo fortemente che il cambiamento di prospettiva - di prospettive - possa agire da volano per innescare un circolo virtuoso a cui i ragazzi e le ragazze raramente restano insensibili, e questo è una fonte di arricchimento anche per me stessa.
L’obiettivo è quello di realizzare un processo di insegnamento-apprendimento significativo e collaborativo, attraverso una vera costruzione dei propri saperi condivisibile e implementabile, non limitata all’anno corrente di studi e ai soli contenuti o esperienze afferenti alla disciplina di insegnamento.
Per questo, dallo scorso anno scolastico ho proposto alle classi quinte il progetto "conneXion" che prevede la realizzazione di una WIKI pluridisciplinare partendo da contenuti di Storia dell’arte, per poi organizzare informazioni e conoscenze, individuare successioni e contemporaneità, con la finalità di supportare l’implementazione del proprio sapere in modo strutturato. La scelta di elaborare un sito risponde sia all’esigenza di esplorare le possibilità di un prodotto pubblicistico e di creare ipertesti, che di acquisire competenze nel condurre ricerche in Internet e non solo, attraverso un’adeguata selezione e un corretto uso delle fonti.
Gli obiettivi disciplinari raggiunti da questo progetto sono l’acquisizione della capacità di effettuare una scelta consapevole di manufatti artistici, saperli descrivere in maniera sintetica e incisiva, metterli in relazione con il contesto storico-culturale ed economico-sociale che li ha prodotti e servirsi di un lessico appropriato basato sulla specifica terminologia tecnico-stilistica.
Per quanto riguarda l’Educazione digitale, gli obiettivi specifici del progetto sono stati il riconoscimento delle fonti autorevoli per la propria ricerca, il corretto utilizzo delle fonti nei propri elaborati, l’uso degli strumenti informatici e digitali più comuni e la costruzione di una narrazione significativa con cui collegare gli argomenti pluridisciplinari riconoscendone le peculiarità in rapporto ai concetti culturali portanti.
Infine, tra gli obiettivi trasversali figurano la capacità di acquisire competenze relazionali, metacognitive e organizzative attraverso il lavoro partecipativo, la rielaborazione critica degli argomenti e la creazione di ipertesti digitali tramite tool specifici.
L'applicazione scelta per il lavoro è Google Sites, poiché ha un'interfaccia friendly, è graficamente accattivante, dà la possibilità di collaborazione online ed è utilizzabile da qualsiasi device. Il sito prodotto dalla classe quinta del corrente a.s. è raggiungibile all’indirizzo: sites.google.com/view/alla-ricerca-del-60.
Visto il successo riscosso da parte degli studenti, che vedono finalizzato in un oggetto conosciuto il proprio impegno e il proprio lavoro, il progetto verrà esteso a tutte le classi sui tre anni di insegnamento della materia, implementando la narrazione con racconti di viaggio, esperienze personali e apporti culturali provenienti da contesti originari diversificati, nazionali e internazionali, per creare una reale condivisione educativa con il coinvolgimento delle famiglie e del territorio. Nel progetto "Art Attack", ad esempio, ho cercato di instaurare un rapporto tra gli studenti e la città attraverso la conoscenza e la partecipazione ai propri ambienti di vita per creare bellezza - sia pur a livello virtuale - e per portare all’interno della scuola le esperienze dei ragazzi e delle ragazze rileggendole alla luce delle competenze disciplinari e viceversa.
- Link alla presentazione del progetto "conneXion": https://drive.google.com/file/d/1lMgcCwrSeKG4ccubaatCRmC26TW_-16U/view?usp=sharing
- Link alla WIKI del progetto "conneXion": https://sites.google.com/view/alla-ricerca-del-60
- Link al progetto "Art Attack": https://sites.google.com/view/marteworld-art-attack/ripensiamo-la-citt%C3%A0
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti::
L’emergenza sociale da Covid-19 è stata, a livello educativo-didattico, una sfida e un’occasione per applicare con un termine immediato modalità nuove di fare scuola, legate alla fluidità delle esperienze slegandosi definitivamente da un approccio didascalico e tradizionale della disciplina. Insegnare Storia dell’arte in un Liceo delle scienze umane mi ha permesso di utilizzare in maniera totale strategie e strumenti già messi a punto, nonché di condividere con gli stessi studenti e studentesse alcune scelte pedagogiche, trovando un equilibrio tra saperi disciplinari e consapevolezza metacognitiva.
L’aver privilegiato definitivamente l’approccio per competenze, che è ciò che permette un ragionamento meno legato all’oggetto di studio in sé ma più aperto alla connessione di significato, allo stimolo della curiosità per trovare relazioni più personali, della capacità di riflessione e di sintesi, motivazione e autonomia nello svolgere le attività proposte.
La pianificazione delle attività e delle modalità didattiche, avendo ben presente gli obiettivi formativi e i risultati di apprendimento attesi, è stata alla base della costruzione della relazione di insegnamento-apprendimento; negli anni precedenti l’ascolto degli interessi manifestati per alcuni argomenti disciplinari, sempre messi in rapporto col presente, mi ha permesso di creare trattazioni trasversali della materia, senza rinunciare ai contenuti, ma riformulando la narrazione in termini di senso. Infine soprattutto per le classi quinte, la variazione delle modalità dell’Esame di Stato con la trattazione multidisciplinare del colloquio, ha permesso di far coincidere gli obiettivi progettuali della materia con quelli più concreti della richiesta ministeriale.
Fondamentali sono state le tecnologie digitali, anche per fronteggiare la riduzione delle ore di lezioni sincrone e per mostrarne il funzionamento agli studenti, dal momento che molti di loro anche se cresciuti col cellulare, sono spesso analfabeti digitali. Sono state prese in considerazione tutte le TIC utili al supporto relazionale e all’arricchimento del lavoro (dallo studio alla verifica, dalla ricerca al recupero e agli approfondimenti personali degli studenti): chat e forum per mantenere le relazioni formativa e personale, presentazioni con tool digitali, creazione di un sito e di un canale Youtube come repository dei materiali didattici, piattaforme per videoconferenze, lezioni partecipate e revisioni individuali o di gruppo, clickers per le valutazioni formative, classi virtuali per la finalizzazione dei progetti e per i feedback reciproci.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro:
La mia visione educativa parte dal presupposto che sia sempre più urgente aggiornare strumenti e processi di insegnamento-apprendimento in modo da rendere quest’ultimo significativo e collaborativo, concretizzando quella costruzione dei propri saperi da parte delle nuove generazioni condivisibile e implementabile, quindi non limitata al solo percorso di studi e ai contenuti o esperienze afferenti alla disciplina di insegnamento.
Per rispondere agli obiettivi dell’Agenda 2030 per quanto riguarda non solo la qualità dell’istruzione per i giovani, ma contemplando la sostenibilità delle proprie scelte e la valorizzazione delle diversità attraverso la comprensione della realtà che le circonda e di sé stesse, è necessario creare una rete culturale in modo da favorire la consapevolezza dell’interconnessione e dell’interdipendenza delle informazioni.
La coscienza del proprio ruolo attuale di docente, la digital literacy e un metodo sempre più significativo, collaborativo e metacognitivo di insegnamento, implicano una revisione del processo di apprendimento in senso trasformativo, che stimoli cioè la dimensione attiva, critica e creativa attraverso dinamiche d’aula efficaci secondo l’approccio in team del docente-designer.
Imprescindibile in questo senso l’applicazione di una modalità blended, che garantisce l’attivazione degli studenti, la comprensione e l’uso delle risorse digitali, la costruzione di una rete d’apprendimento ampia e significante, al contempo arricchendo le loro conoscenze, abilità e competenze sia disciplinari che complesse e trasversali.
Una criticità sicuramente da affrontare risiede nella difficoltà e, spesso, nella resistenza alla collaborazione negli adulti, che deve essere necessariamente messa in atto per generare uno spazio critico e trasversale all’interno dell’ambiente di lavoro. E’ quindi necessario partire da una sensibilizzazione sulla necessità di una metodologia condivisa tra pari che sia frutto di una presa di coscienza dei cambiamenti dei processi cognitivi dei nativi digitali e di un continuo feedback circa il raggiungimento degli obiettivi educativi.