Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: :
Sono Antonia MARTINA, insegnante di scuola primaria presso la Direzione Didattica Statale “S. Castromediano” 4° Circolo di Lecce, in pensione dal 1° settembre, ma ancora impegnata in altro ruolo educativo e propositivo perché sempre appassionata del mio lavoro, concependo il “fare scuola” ben oltre le quattro mura dell’aula.
Dal 1° gennaio 2021 sono Delegata per la Regione Puglia di E.I.P. Ecole Instrument de Paix, Ente consultivo presso UNESCO, Consiglio d’Europa, ONU, avendo accolto la richiesta di collaborazione da parte della stimatissima Presidente di EIP Italia, Preside Anna Paola Tantucci. Accettare l’incarico è stato un momento di grande commozione e molto gratificante in quanto mi permette di continuare ad intrecciare relazioni educative e costruttive con le scuole e altre Agenzie del territorio, finalizzate alla diffusione tra le nuove generazioni, di valori alti quali libertà, giustizia, pace, pilastri della nostra Costituzione. E sotto questo profilo rimango disponibile ad ogni collaborazione.
La mia è una storia lunghissima, iniziata a vent’anni, vincitrice di concorso per l’insegnamento.
Racconta un percorso professionale e umano sviluppato in due ventenni: il primo trascorso nella scuola dell’infanzia, il secondo nella primaria, con l’occhio lungo verso la secondaria nello sviluppo formativo.
Una vita! Una vita bellissima!
Mi sono chiesto che cosa sarebbe stato più aderente alla richiesta, da raccontare, al fine di riuscire in qualche modo a trasmettere al lettore i miei pensieri, le mie emozioni, la fatica e la gioia che sono impliciti nel mio lavoro.
Ho scelto di inserire la sintesi de IL DIARIO DI BORDO – quinquennio 2011/2016.
Mi auguro possa arrivare alla mente e al cuore di chi legge, riuscendone a cogliere la passione, l’amore, l’impegno, la dedizione per i ragazzi e l’insegnamento.
Nella scuola ho ricoperto tutti gli incarichi con onore, umile servitore dello Stato.
Lo studio, la ricerca-azione, la sperimentazione, la progettazione, la formazione delle risorse umane per cui mi sono spesa in contesti nazionali e internazionali e hanno animato tutta la mia vita si potranno evincere dal CV in allegato.
Ma questa è un’altra storia!
A. AREA DIDATTICA
A1 DIARIO DI BORDO
La classe 1^B appare da subito una classe molto impegnativa.
Dall’osservazione sistematica degli alunni, nella quasi totalità provenienti dalla Scuola dell’Infanzia dello stesso circolo, emergono disagi di diversa natura. La classe, composta da 26 alunni si presenta nettamente divisa in due tronconi. Emergono problemi di comportamento e nella relazione interpersonale nonché, per alcuni, difficoltà nell’apprendimento.
Gli alunni P.L. e D.M.A. dimostrano funzioni attentive immature e carenze nella stabilità della concentrazione.
Disturbi dell’attenzione e della concentrazione vengono riscontrati anche per Z.D. e T.G. immerse in un mondo caotico.
Disturbi del linguaggio espressivo vengono riscontrati per B.L. e C.M., con le conseguenze del caso.
Risultano percepibili negli alunni G.G.A. e T.U.: inattenzione, irrequietezza eccessiva, iperattività, impulsività ed aggressività.
Come insegnante prevalente, ma in collaborazione col gruppo insegnante, ho immediatamente attivato relazioni costruttive con le famiglie, che apparentemente hanno dimostrato la volontà di collaborare con la scuola, ma che concretamente hanno innalzato barriere per “proteggere” i propri figli da “operatori incompetenti” quali la scrivente.
PUNTI DI CRITICITA’.
Cercando di conquistare terreno su questo fronte, contemporaneamente ho attivato dei percorsi iniziali finalizzati semplicemente alla scolarizzazione “inesistente” da parte dei più. Giornate trascorse “allo zoo” con alunni sopra e sotto ai tavoli, aggressivi e oppositivi fino al punto di far male con ogni mezzo ai pochi “deboli” compagni e perfino alle pareti, imbrattate e scavate da orribili gallerie ancora “a vista”, hanno messo a dura prova non solo l’insegnante, ma anche la persona, alla fine della giornata, esausta.
Ho lavorato sulla presa di coscienza dell’“io personale” e dell’“io sociale” alla conquista dell’identità personale. Ho aiutato questi alunni in particolare, a riflettere su sé stessi ricorrendo a temi quali: il rispetto di sé, degli altri, delle cose; i valori dell’amicizia e della solidarietà come superamento dell’egocentrismo; l’importanza di condividere le stesse regole. Abbiamo lavorato su questi aspetti per affrontarli insieme, cercando di superarli, ma senza riuscirci.
PUNTI DI FORZA.
La situazione alquanto difficile e complessa ha richiesto attività minuziose e decisioni organizzative autorevoli e differenziate per raggiungere con immane fatica, obiettivi formativi comuni. Il team ha auspicato l’intervento di persone qualificate, nel convincimento delle famiglie, per un’analisi specialistica puntuale.
Il Consiglio di classe, all’unanimità decreta la non ammissione alla classe seconda dell’alunna D.M.A. e incontra il consenso della famiglia che avanza richiesta scritta al D.S. procedendo nella stessa direzione e motivando con indagine clinica in corso. Stessa decisione presa per P.L. la cui madre, separata, si impegna ad accertare presso la ASL la situazione clinica del figlio. In secondo momento invece, ricorre, chiede accesso agli atti e la scuola è obbligata ad esibire la documentazione che puntualmente, in prima persona devo fornire, perché tacciata dalla madre di “comportamenti discriminatori” nei confronti dell’alunno.
(Lascio al lettore qualunque considerazione).
CLASSE 2^ B.
Si riparte, ma la situazione sembra complicarsi. La classe non ha ancora soddisfatto il bisogno di interiorizzare le regole di comportamento.
Accogliamo tre nuovi alunni trasferiti da altre scuole e da altre città: L.J. di genitori albanesi, ma affidato alla madre, L.G. che poi risulterà daltonico e C.A. Inoltre, gli alunni G.G.A., T.G., Z.D. si rapportano col resto della classe in modo conflittuale; pertanto, questo clima non ne favorisce un adeguato apprendimento. L’alunno G.G.A. continua a distinguersi per ricorrenti momenti di eccessiva irrequietezza ed episodi di aggressività verso i compagni. Gli alunni B.L. e C.M. con certificazione di disturbo del linguaggio espressivo, vengono ammessi alla frequenza di un programma riabilitativo individuale, con mia cura personale di attivare percorsi di rinforzo individualizzati. Durante i test emerge ancora che l’alunna B.L. manifesta anche un ritardo cognitivo lieve.
PUNTI DI FORZA.
Riusciamo intanto ad ottenere il favore della famiglia dell’alunno G.G.A. all’incontro scuola – famiglia – psicologa della ASL di Lecce, Dott.ssa Di Mitri. La psicologa, pur avendo esposto le problematiche riscontrate nell’alunno avverte di non poter apertamente dichiarare nemmeno la dislessia, trattandosi di un bambino ancora piccolo. Si decide di comune accordo e ciascuno nel proprio ruolo, di attivare un piano di azione autorevole al fine di sollecitare e aiutare il bambino nell’apprendimento e nel comportamento, incoraggiandone l’autostima. Il rapporto con l’insegnante incomincia ad essere costruttivo e i rapporti con le famiglie, in linea di massima, sono stati frequenti e collaborativi per mille motivi.
PUNTI DI CRITICITA’.
La situazione è precipitata nuovamente con un increscioso e grave episodio verificatosi durante il colloquio scuola – famiglia del 18/02/2013 riguardante i familiari dell’alunno G.G.A. (si rimanda alla relazione sottoposta all’attenzione del D.S. Prot. N. 623B19 in All.2). Anche questo, momento terribile, caratterizzato da aggressione gestuale e verbale, oltre a essere tacciata, per la seconda volta, di incompetenza per aver “ghettizzato” l’alunno.
CLASSE 3^B
Siamo sopravvissuti e giunti in terza. La classe cambia volto ancora. Non si può pensare a un’annata “normale”. Accogliamo due nuovi alunni, M.C. proveniente da città diversa e T.E. di nazionalità russa, in adozione a Lecce. Il bambino ha nove anni, ma viene inserito nella classe terza. Non conosce una parola in italiano ed è diffidente e muto come un pesce con chiunque.
PUNTI DI CRITICITA’.
Il Comune ci affianca una mediatrice culturale per venti ore che servono solo a tranquillizzare il bambino nel nuovo ambiente. C’è da scalare una nuova montagna. Ma dall’idea iniziale di spostare il bambino in seconda, si passa al Piano B: tutti collaboriamo in classe e veniamo in aiuto di questo nuovo compagno. Tutti sono tutor in qualcosa. Tutti protagonisti!
PUNTI DI FORZA.
Un anno durissimo, ma mi rendo sempre disponibile con la famiglia dell’alunno adottato, al fine di instaurare un rapporto costruttivo e di grande stima reciproca che fortunatamente inizia a dare i suoi frutti.
PUNTI DI CRITICITA’.
In generale permangono tante difficoltà dovute alle realtà familiari di gran parte degli alunni. Tra le altre, separazioni di genitori, seguite da nuovi legami, condizionano pericolosamente la vita dei bambini.
PUNTI DI FORZA
Trascorro gran parte del mio tempo fuori servizio a scuola, rendendomi disponibile ad ogni richiesta di colloquio, avanzata dai genitori o dagli assistenti sociali. Vengo aggiornata sui centri di recupero dove soggiornano alcuni genitori, che vedono i figli molto raramente e in presenza di personale qualificato. Mi faccio carico dell’ascolto di questi adulti che indirettamente mi chiedono aiuto, soprattutto nonni affidatari, timorosi della visita degli assistenti sociali. Rincuoro e incoraggio gli adulti e cerco di lenire il dolore nel cuore dei piccoli. Scatta il senso di umanità, di responsabilità incarnato nel ruolo della scuola, soprattutto di fronte a queste realtà toccate dall’illegalità e dalla negazione dei diritti dell’infanzia. Ci corazziamo e diventiamo più forti tutti. Il mio credo, sempre più forte, quello di Don Milani: “dare di più a chi ha di meno”.
Inutile raccontare tutte le sfide che con i piccoli abbiamo combattuto e quasi sempre vinto.
Siamo finalmente diventati un gruppo, ancora con tanti limiti, ma in grado di costruire insieme qualcosa di buono. Quanto ho imparato da loro! Ho dovuto sperimentare strategie finalizzate non solo all’istruzione ma prioritariamente alla costruzione della loro personalità, cercando, di volta in volta, di raggiungerli delicatamente, cercando di proteggerli anche da quanti non riuscivano ad andare oltre alla mera considerazione delle loro reazioni eccessive, della loro ribellione, senza essersi posto il “perché” di tali immotivati atteggiamenti.
Siamo giunti a risultati complessivamente positivi. Il lavoro di recupero per gli alunni in difficoltà, soprattutto per l’alunno straniero T.E. è stato svolto in classe durante le ore di lezione.
Nello stesso anno i genitori dell’alunno G.G.A. hanno esibito copia della documentazione relativa alla diagnosi clinica per l’attestazione di Disturbi Specifici di Apprendimento (Dislessia e Disortografia evolutiva con difficoltà anche nel sistema di calcolo). Viene predisposto il PDP mentre io risulto “riabilitata” agli occhi dei genitori.
CLASSE 4^B
“E non finisce qui” diceva un noto presentatore in TV.
La 4^B è una classe che esalta la multiculturalità e tutti ne andiamo particolarmente orgogliosi, in quanto c’è stato un mutuo arricchimento per le considerazioni che di volta in volta sono state fatte in merito alla provenienza dei genitori di alcuni alunni.
L.J. di genitori albanesi, N.A. di padre senegalese, V.F. e V.M. di madre albanese, T.E. proveniente dalla Federazione Russa.
E per continuare con le novità, accogliamo una nuova alunna, L.C. proveniente da altra scuola. Tutti dimostrano grande disponibilità nei confronti dei compagni in difficoltà, ma non siamo una classe modello poiché l’attenzione, la concentrazione e soprattutto il comportamento non sempre risultano adeguati.
PUNTI DI CRITICITA’
Faticoso il lavoro di recupero per gli alunni in difficoltà, soprattutto per la nuova alunna L.C. e per l’alunno russo T.E., svolto in classe, utilizzando esercizi di rinforzo, lavori di gruppo, interventi tempestivi in itinere, sempre durante le ore di lezione.
Misure dispensative e compensative come da PDP sono state operate per l’alunno DSA, G.G.A.
Continua lo sforzo personale di rendersi disponibile con le famiglie per fronteggiare qualunque problematica. Permangono da gestire con cura le reazioni dei bambini di fronte alle numerose separazioni dei genitori, e per questo “sballottati” da destra a manca. Divento, per i più, confidente, missionario, psicologo, assistente sociale e, per ultimo, insegnante di classe.
PUNTI DI FORZA
Alla fine dell’anno scolastico, rispetto alla situazione di partenza e alla sua evoluzione nel corso dell’anno, la classe è migliorata. La preparazione è soddisfacente. Il rapporto con l’insegnante abbastanza costruttivo. Migliorati, in linea di massima, anche i rapporti con le famiglie. Abbattuta la diffidenza iniziale di quei genitori che hanno dovuto riconoscere e affrontare le problematicità dei figli, i rapporti con le famiglie sono stati improntati sulla correttezza e sulla collaborazione.
CLASSE 5^ B
La classe si è stabilizzata con 25 alunni. Nessun nuovo entrato. I progressi, a livello di collaborazione e di aiuto reciproco, hanno contribuito a rasserenare il clima della classe con ricadute positive a livello di attenzione e concentrazione. Interesse e partecipazione hanno segnato le attività proposte. Gli obiettivi generali delle discipline sono stati perseguiti giungendo, in relazione ai diversi livelli di partenza e alle capacità individuali a risultati positivi. La classe dimostra spirito di iniziativa e intraprendenza.
Carenze nella produzione scritta permangono esclusivamente per G.G.A. (DSA) e l’ultima arrivata L.C., per cui sono state operate azioni di stimolo e aiuto all’interno del gruppo, avvalendosi di alunni tutor.
A2 ESITI DI MIGLIORAMENTO
Il successo formativo e scolastico degli alunni è stato curato prevalentemente con la costruzione di un ambiente di apprendimento innovativo ed efficace finalizzato, in particolare, all’inclusione e alla costruzione di curricoli personalizzati.
Ne sono esempio le ricche “pareti parlanti” dell’aula, frutto del lavoro collettivo ed individuale della classe. Risultati ed esiti positivi in concorsi regionali e nazionali e gare interne (Torneo di scacchi) attestano l’impegno dell’attività educativa e didattica svolta a scuola.
L’impegno costante per un insegnamento qualitativamente valido ha visto coinvolti gli alunni nella partecipazione attiva agli eventi in corso d’anno e impegnati in compiti di realtà (drammatizzazione e coro natalizi; attività laboratoriale con produzione di manufatti).
In maniera trasversale a tutte le discipline è stato fatto uso delle TIC. Per dare visibilità al lavoro svolto e al fine della cultura della documentazione, gli alunni hanno prodotto elaborati multimediali che sono stati consegnati alle famiglie.
A3 DOCUMENTAZIONE E DIFFUSIONE DI BUONE PRATICHE
Il miglioramento della scuola si ottiene soprattutto con una progettazione condivisa e con il culto della documentazione, che ne diviene memoria storica alla quale attingere e fare riferimento in maniera trasparente e arricchente.
Le prove di verifica quadrimestrali sono state d’istituto, somministrate per classi parallele, nei modi e nei tempi stabiliti per tutta l’utenza. Ugualmente dicasi del compito di realtà a fine anno. La valutazione è stata espressa in modo chiaro, in base agli indicatori stabiliti collegialmente. Nello specifico “classe” per la valutazione, intesa in senso formativo, si è tenuto conto della valutazione delle verifiche, dei progressi compiuti rispetto alla situazione di partenza, dell’impegno, del comportamento, del senso di responsabilità.
Coerentemente con quanto progettato, utilizzando modelli progettuali condivisi, sono stati innestati elementi di innovazione quale l’impostazione di una didattica metacognitiva: gli alunni, infatti, sono stati costantemente coinvolti nella riflessione sul proprio rendimento al fine di formare personalità aperte e critiche.
A. AREA ORGANIZZATIVA
B1 RESPONSABILITÀ DI COORDINAMENTO DIDATTICO E ORGANIZZATIVO
B2 ESITI ORGANIZZATIVI
Ho assunto la responsabilità del coordinamento organizzativo e didattico della classe stabilendo contatti e relazioni con i genitori degli alunni in merito alle iniziative attivate all’interno della scuola o finalizzate alle uscite nel territorio, promuovendo nel team la condivisione e la socializzazione delle soluzioni progettate realizzando efficacemente gli esiti previsti e producendo materiali e strumenti replicabili nell’istituzione scolastica. (Presentazioni multimediali; allestimento d’ambiente per varie ricorrenze e finalizzato all’apprendimento).
Il coordinamento della classe ha riguardato, tra le altre, tutte le attività legate al CONSIGLIO COMUNALE dei RAGAZZI nella promozione della democrazia partecipata nella scuola, attraverso attività di progettazione e programmazione a carico degli alunni, tanto per la selezione delle proposte di programma dei candidati, quanto per la scelta del logo rappresentativo della scuola. Il lavoro sviluppato dagli alunni corrisponde ad un compito di realtà svolto adeguatamente.
Ho svolto azioni di supporto al D.S. nell’organizzazione delle delegazioni di alunni e genitori presenti nelle cerimonie di premiazione che hanno riguardato la classe, rappresentando l’istituzione per il tempo necessario, fuori dal normale orario di servizio, senza ricevere alcun compenso. La stessa modalità di collaborazione e supporto è stata fornita al D.S. per l’organizzazione della festa di fine anno scolastico per le quinte, classi uscenti.
B3 INNOVAZIONE METODOLOGICA ORGANIZZATIVA
Ho contribuito al miglioramento non solo della classe, ma anche dell’istituto contribuendo al piano di miglioramento scolastico attraverso:
una didattica personalizzata in funzione dei diversi stili cognitivi degli allievi
concordando con i colleghi la realizzazione di UDA orientate alla didattica per competenze
condividendo strumenti valutativi adeguati a rilevare lo sviluppo di competenze.
Ho dato, inoltre, visibilità alla scuola con articoli, foto, video concernenti non solo la realizzazione, ma l’ampliamento dell’offerta formativa, pubblicati sul sito della scuola e divulgati presso le famiglie.
PUNTI DI FORZA
Nel potenziamento delle competenze ho coinvolto gli alunni:
in attività di miglioramento-abbellimento dei locali scolastici
in attività di volontariato in collaborazione con il territorio (raccolta fondi con l’acquisto di uova pasquali, per l’Oncologico Pediatrico di Lecce e con il mercatino nella scuola per l’UNICEF).
Anche i genitori sono stati sensibilizzati rendendoli partecipi delle attività didattiche.
Ho promosso e diffuso buone pratiche attraverso:
l’acquisizione rigorosa della documentazione
la progettazione e le procedure di attuazione di laboratori ad alta motivazione a modello di quello Munariano e Malaguzziano.
Le iniziative di recupero per gli alunni con delle criticità hanno avuto esito positivo, attestato dallo scrutinio di fine anno scolastico.
C AREA FORMATIVA
C1 FORMAZIONE E AUTOFORMAZIONE
C2 INNOVAZIONE METODOLOGICA (RICADUTA)
La necessità di innovare la didattica e le metodologie per renderle più rispondenti alle problematiche di classe, cercando di risolverle, mi ha sollecitato a intraprendere percorsi di autoformazione e a frequentare corsi di formazione interna ed esterna alla scuola.
Le attestazioni sono riportate nel CV allegato.
Ho promosso e documentato al D.S. attività didattiche innovative anche in formato digitale, con elaborati degli alunni e illustrati alle famiglie.
Gli esiti sono risultati ottimali.
C3 ESITI DI MIGLIORAMENTO
ESITI DI MIGLIORAMENTO
Nell’intero percorso professionale ho messo a disposizione della scuola la sperimentazione di progettazione e attuazione sul campo di strategie organizzative e didattiche innovative, mettendomi a servizio dell’utenza e di tutto il personale scolastico. Produzione di materiali didattici e pubblicazioni sono resi disponibili all’istituto e ai colleghi in funzione dei bisogni formativi degli allievi. Tanti i riconoscimenti alla persona e alla scuola tutta, sull’intero territorio nazionale.
Di volta in volta ho organizzato e promosso attività di fund raising a sostegno delle iniziative della scuola, come sta avvenendo tuttora, al fine della pubblicazione di propri materiali e riflessioni relativi alle problematiche professionali attraverso una didattica “agita”.
Quanto relazionato è attestato dal CV della scrivente, nelle diverse sezioni esplicative, dalla documentazione prodotta in allegato e dal cd già diffuso sul sito della scuola e alle famiglie.
Lecce, anno scolastico 2015/2016
Antonia MARTINA