Cristiana Pivetta

Nome della scuola: 
ITCG Angioy
Città: 
Carbonia
Regione: 
Sardegna
Disciplina/e Insegnata: 
Lingua e Letteratura Italiana, Storia
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Il mio percorso di formatore in ambito educativo-didattico nasce tra i banchi di scuola quando ero ancora una studentessa del Liceo Classico. Già allora sentivo forte l’urgenza di una lezione “differente” che suscitasse e allo stesso tempo tenesse conto delle esigenze e delle prospettive di noi studenti. Le lezioni erano improntate esclusivamente all’ascolto e alla memorizzazione, solo eccezionalmente e con alcuni docenti si potevano prendere degli appunti. Una situazione del genere non è assolutamente praticabile oggi per una serie di motivi, che ritengo siano sotto gli occhi di tutti. Il mondo, le interazioni a livello globale, il lavoro hanno subito dei cambiamenti tali che si richiede capacità di comprendere, di organizzarsi e di riorganizzarsi in tempi rapidi. I processi comunicativi con modalità sempre più raffinate consentono la gestione della propria professionalità e vita sociale. Questi sono i presupposti che hanno dato vita al mio innovativo approccio didattico-educativo che ha come centro propulsore il discente nella sua globalità, come essere sociale ed espressione del contesto in cui agisce. Pur ispirandomi a Dewey e a Bruner ho fatto mie le parole di Quintiliano “sed quod studium discendi voluntate, quae cogi non potest, constat” (ma perché l’amore per lo studio si fonda sulla volontà, che non può essere indotta con la forza). Tra il docente e gli studenti deve svilupparsi appunto questa volontà. Nei primi anni di insegnamento le aule informatiche, i device, Internet non facevano parte dell’ambiente scolastico, altre erano le strategie e gli strumenti. Il mio approccio era quello di sollecitare il punto di vista degli allievi prima di affrontare un argomento, inquadrandolo come problema. Ne seguiva una sorta di brainstorming sulla “classica lavagna” per definire insieme gli obiettivi da raggiungere. Cercavo insomma di stabilire una connessione con il mondo degli studenti, quell’aggancio che avrebbe determinato il loro coinvolgimento. Funzionava, perché successivamente gli stessi discenti mi proponevano chiavi di lettura differenti rapportandosi al loro mondo reale. Nasceva il dibattito, il confronto: la scuola diventava veramente “maestra di vita”. Successivamente il mio approccio metodologico si è fatto più complesso e flessibile. I codici comunicativi sono il punto di contatto fondamentale per co-progettare e co-costruire percorsi di apprendimento significativi, che tengono conto di competenze e contenuti. Per questo motivo ho intrapreso diversi anni fa un pratico percorso personale per diventare esperta sull’utilizzo degli strumenti digitali e sulle metodologie/strategie da impiegare in classe. Gli allievi, infatti, ne fanno un uso diretto esclusivamente al mantenimento dei rapporti tra coetanei e/o alla fruizione musicale. Fare squadra con gli studenti della propria classe significa far emergere la consapevolezza di un utilizzo indirizzato all’apprendimento e consapevolmente rispettoso della dignità di ciascuno. La mia filosofia/metodologia dei processi di apprendimento parte da questo presupposto: gli studenti sono una risorsa per gli educatori così come noi lo siamo per loro. Nel tempo la mia modalità di costruzione dell’apprendimento ha suscitato l’interesse di molte Istituzioni scolastiche e di molti docenti a livello nazionale e internazionale. Ciò mi ha consentito di diffondere la mia idea di lezione partecipata/interattiva e di portare avanti con successo il cambiamento delle pratiche quotidiane tra i docenti che hanno seguito i miei corsi. Lo scambio di esperienze con docenti stranieri ha incrementato le mie competenze e mi ha consentito nel tempo di collegare le mie classi con altre realtà scolastiche. Ciò ha favorito tra i miei allievi l’utilizzo reale delle lingue straniere e l’approccio interculturale attraverso progetti di scambio sugli obiettivi sostenibili, su argomenti di interesse comune per gli studenti. Concludo evidenziando che la mia risonanza in ambito educativo-didattico mi ha portato conseguentemente alla decisione di aprire un sito web, un canale YouTube, un gruppo Facebook Animatori Digitali Sardegna, la partecipazione a diversi social per offrire risorse, strumenti, riflessioni, procedure, metodologie, strategie agli studenti e ai docenti. Attualmente faccio parte dei #TeachSDGs Ambassador, del gruppo Global Standard Delegates per la classe capovolta, MIEE Expert Ambassador per l’Italia, T4 Ambassador World Education Week, Climate Action Facilitator 2020/2021, Global Learning Mentor, Wakelet Ambassador con ruolo di amministratore per il gruppo italiano su Facebook, Flipgrid Mentor, Minecraft Mentor. Ho all’attivo numerosi articoli pubblicati in rete e su riviste cartacee; altrettanti capitoli sono ospitati su libri. Nel 2018 ho pubblicato il libro “In viaggio intorno al mondo”, che racconta le mie esperienze di apprendimento insieme ai miei studenti con innumerevoli classi a livello internazionale.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
Per quanto concerne l’emergenza Covid-19 devo sottolineare che ho affrontato questo problema cercando di portare avanti i processi di apprendimento con due differenti strategie. Mi spiego meglio, nell’A.S. 2019-2020 ero docente di ruolo nella Scuola Secondaria di primo grado, dal primo settembre a seguito del passaggio di ruolo nella Scuola Superiore mi trovo in una nuova Istituzione. Quando è scoppiata la pandemia insegnavo presso l’IC Don Milani di Carbonia, ero l’animatrice digitale e sperimentavo da tempo l’uso di piattaforme di apprendimento con i miei studenti. In particolare da cinque anni utilizzavo con le classi e le famiglie Teams di Microsoft unitamente agli strumenti di Office 365 versione A1, inizialmente in versione beta. Pertanto i miei allievi erano abituati a interagire on line, a svolgere verifiche multimediali, a lavorare per gruppi collaborativi su canali, a comunicare con me docente per chiedere suggerimenti individualizzati. Facevo uso di strumenti accessibili come l’immersive reader, la dettatura su Word e PowerPoint, i sottotitoli e quant’altro. Le famiglie interagivano con me attraverso la piattaforma con account dedicati. Mancava solo la video lezione ma fino a quel momento, essendo in presenza, non si era posta la necessità. Rilevo che la possibilità di connettersi in video lezione era impiegata durante gli incontri a carattere internazionale con altre realtà scolastiche o per partecipare a sessioni con esperti sul cambiamento climatico e argomenti simili. A livello di istituto la situazione era ben diversa. Quando a marzo 2020 siamo stati costretti a stare a casa e a continuare la scuola attraverso gli strumenti on line, nel giro di 24 ore ho rivoluzionato il sistema dell’apprendimento, predisponendo classi on line, consigli di classe, collegio docenti tramite la piattaforma Office 365 A1. Il giorno dopo i docenti dell’Istituto erano in grado di fare lezione con i loro studenti. Nello stesso tempo mi sono attivata per supportare i docenti dei Consigli di Classe, che non lavoravano con me a stretto contatto, con webinar lampo e video pubblicati sul mio canale YouTube nell’apposita playlist dal titolo “Teams in breve”. Ho supportato numerosi docenti affiancandoli on line durante le mie ore buche. Questo percorso innovativo e di supporto agli studenti, alle famiglie e all’istituzione scolastica è stato ben documentato nell’intervista rilasciata per il Corriere della Sera a firma di Valentina Santarpia con un focus particolare sugli studenti più fragili https://www.corriere.it/tecnologia/didattica-a-distanza/notizie/didattica-distanza-prof-che-passa-lettere-tecnologia-aiutare-studenti-piu-fragili-b0991a9e-742e-11ea-b181-d5820c4838fa.shtml Nella nuova scuola l’ITCG Angioy di Carbonia ho ritrovato la stessa piattaforma in uso perché a seguito del webinar a livello nazionale, che tenni sempre nel mese di marzo, come formatrice ed esperta per Microsoft Italia & USR Sardegna, la Dirigente Scolastica e i docenti avevano deciso di adottarla per proseguire nell’apprendimento, visto l’efficacia degli strumenti e la possibilità di garantire a tutti gli studenti un ambiente inclusivo e accessibile. In questo anno scolastico le esigenze sono state diverse perché ci siamo alternati in presenza e on line. Il mio iniziale presupposto è stato quello di indagare i bisogni in essere degli studenti. Gli allievi hanno manifestato insicurezza, la necessità di essere incoraggiati, di un dialogo educativo attivo, l’incapacità di gestire le emozioni, quali la rabbia e il senso di oppressione conseguente alla situazione pandemica. Allo stesso tempo, i discenti più fragili non si sentivano in grado di gestire e di navigare nel Web, di usare efficacemente gli strumenti digitali tramite pc, smartphone e tablet. Il problema si è rivelato estremamente serio e in concerto con gli insegnanti di sostegno, presenti nella classe prima e nelle due classi seconde dell’Indirizzo Grafica e Comunicazione, insieme ai docenti del Consiglio di Classe si è deciso di procedere tramite l’implementazione del mondo virtuale di edMondo, il mondo per la scuola promosso dall’Indire. É stata impiegata anche la metodologia del Debate per favorire il dibattito e il confronto al fine di migliorare la competenza alfabetica funzionale e la competenza digitale. Le mie proposte sono diventati progetti, approvati dal Collegio Docenti, e inseriti nel PTOF e tra le priorità del RAV. I discenti hanno costruito degli scenari architettonici inserendo i loro documenti multimediali, sperimentando l’uso di codice attraverso degli script, collocati negli oggetti, per rendere interattivo l’ambiente. La regione assegnata in edMondo è diventato il laboratorio dell’agire e del fare inclusivo di letteratura, di scrittura, di storia. Gli studenti hanno appreso a fare comunità, si sono aiutati gli uni con gli altri, hanno organizzato dibattiti non solo sui personaggi dei Promessi Sposi ma anche affrontando altre tematiche legate a testi narrativi e poetici di vari autori, agli obiettivi sostenibili. Con gli allievi ho attivato processi di autovalutazione e confronto per cercare di adattare il mio approccio metodologico e supportarli in modo efficace. I colleghi di sostegno hanno collaborato strettamente con me e si sono visti nel tempo i risultati sul piano dell’apprendimento con un miglioramento generale dell’autostima. Da marzo 2020 a oggi ho tenuto come formatrice numerosi webinar ai quali hanno partecipato più di 16.000 docenti. Le mie pratiche, strategie e il mio approccio metodologico sono stati presi a modello e implementati nelle classi di numerose scuole, con la conseguenza di rendere l’apprendimento un processo più inclusivo, più equo al fine di formare studenti resilienti e creativi in grado di affrontare le sfide a venire, non ancora note.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
La mia visione della scuola e delle modalità di apprendimento degli alunni di ogni ordine parte dalla considerazione che non si può più aspettare a immaginare una scuola del domani. La scuola del futuro deve essere già la scuola di oggi, adeguata e innovata per essere a misura di tutti i discenti, inclusiva e attenta ai vari bisogni, in grado di raccordare il mondo degli studenti alla realtà presente per fornire loro chiavi di interpretazione e di risoluzione oggettivamente realistiche. I finanziamenti messi a disposizione dal Ministero per la Scuola e la situazione pandemica, ancora in atto è non prevedibile, hanno messo l’intero mondo di fronte al fatto che la tecnologia ha rappresentato lo strumento per continuare a portare avanti l’apprendimento ma allo stesso tempo ha messo in evidenza le criticità di una didattica, per molti versi vetusta e tradizionale, slegata dal mondo dei ragazzi, trasportata on line. La realtà odierna richiede che i nostri studenti abbiano competenze solide, sappiano fare, sappiano collaborare, trovare soluzioni e immaginare contesti che non sono prevedibili. La situazione pandemica ha accentuato le criticità del nostro mondo, la nostra finitezza ma ha dato anche la certezza che a livello planetario le soluzioni si possono trovare. Per fare ciò è necessario abbattere i pregiudizi e le barriere che purtroppo ancora esistono. Gli studenti di oggi, cittadini di domani, hanno un grande senso pratico, un grande spirito umanitario, rispetto e cura dell’ambiente e per questo motivo la scuola deve fare suoi i loro linguaggi. Le pratiche e le metodologie vanno cambiate, i docenti vanno formati, gli ambienti riorganizzati e le nuove scuole costruite secondo quanto ci chiede oggi la realtà delle cose.