Disciplina/e Insegnata:
Teoria Analisi e Composizione
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: :
Sono docente di Musica. Dal 2001 al 207 in scuola elementare, poi come doc di pianoforte alle medie per un paio di anni dopodichè sono passato sulle superiori, dapprima nei corsi di sperimentazione musicale di liceo psicopedagogico (pianoforte e analisi dei repertori), successivamente al ruolo (nel 2015) in Istituto professionale per operatori sanitari (didattica musicale nelle classi 2° come attività ludico-creativa per gli operatori del settore) e dal 2019 su liceo Musicale. Le energie che si riescono a liberare negli studenti attraverso il suonare insieme o il cantare insieme sono enormi. Da sempre ho partecipato a progetti legati in orizzontale alle altre discipline, sfociando in spettacoli di teatro musica che hanno sempre coinvolto decine e decine di studenti. Negli ultimi anni, insegnando Teoria Analisi e Composizione Musicale mi sono reso conto che la creatività che gli studenti possono mettere in campo è a livelli inimmaginabili. Nel liceo musicale lo studio della composizione e lo studio delle nuove tecnologie musicali permettono ai ragazzi di esprimersi lavorando sulla scrittura e produzione di brani musicali e forme d'espressione musicale prima non facilmente confezionabili. Brani poi eseguiti acusticamente o elettronicamente. Registrazione, editing e manipolazione sonora sono ora alla portata di tuti gli studenti che possono così crearsi un linguaggio personale e far sentire ad un pubblico la propria visione soggettiva dal punto di vista sonoro della società in cui sono immersi.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti::
L'attività didattica dell'anno appena trascorso è stata fortemente condizionata dalla DaD, come del resto in ogni scuola italiana. Nel liceo musicale (nelle 5 classi in cui ho lavorato) ho fatto prevalere l'aspetto compositivo personale rispetto a quello puramente teorico. Gli studenti hanno dovuto così produrre un brano musicale (di genere classico o moderno, con diverse tipologie di linguaggio: dallo stile classico viennese alla "colta" contemporanea al blues/jazz) in cui ho visto riversare le problematiche che li hanno attanagliati in questi mesi di quasi isolamento. Qualcuno ha dovuto trovare la forza di reagire, di inventarsi qualcosa dato che non ho permesso la consegna nulla. Chi si è affidato ai sistemi di video-scrittura notazionale, chi invece ha composto sul proprio strumento e ricopiato poi a mano inviandomi i lavori solo in formato immagine, chi si è cimentato nell'editing audio di brani elettroacustici inseriti in un contesto acustico tradizionale. Il primo progetto compositivo dell'anno è stato dedicato al settecentenario dantesco: le composizioni erano per voce e strumento su terzina dall' Inferno data (per la classe 3°), composizione per coro polifonico con o senza strumenti su terzina del Purgatorio data (classe 4°), composizione libera su soggetto o canto o selezione di testo o personaggio dal Paradiso dantesco (classe 5°). La gestione dell'intero percorso è stata fatta in dad, con mia correzione delle partiture in videocollegamento, caricamenti dei loro materiali nella classroom a scadenze prefissate. Nella 2° parte dell'anno tutti gli studenti hanno dovuto lavorare su altra tipologia di composizione musicale ma questa volta su ispirazione da tematiche di altre discipline del loro corso di studi (Matematica, St.dell'arte, Motoria e Letteratura - classe 3°) oppure su tematica a loro scelta ma con indicazioni di forma data (forma ABA o Rondo - classe 4°). La classe 5° si è invece cimentata nella composizione dodecafonica rispettosa di tutti i dettami schoenberghiani, adattando poi il contesto a ritmiche più vicine ai nostri giorni: sono nati così bravi brani dodecafonici ma in stile jazzistico. La maggior parte dei brani sono stati videoregistrati e questo ha ancor di più alzato il livello di soddisfazione degli studenti e il potere catartico che questa operazione ha avuto sulla loro convivenza problematica con le limitazioni da COVID.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro:
Sarebbe opportuno lavorare molto di più con metodologie didattiche innovative. Credo fortemente nelle validità di percorsi laboratoriali dedicati allo sviluppo del potenziale creativo. Ma non ha più senso che il docente si rechi a "portare" la "conoscenza" al gruppo classe. Sarebbe molto più utile una gestione della vita scolastica in cui gli studenti possano scegliere nell'offerta formativa dell'Istituto quali materie seguire a carattere prevalente (ovviamente con regolamentazione per assicurare un percorso di studi completo in ogni ambito disciplinare). Potrebbe avvenire nello stesso modo in cui si presentano i piani di studio nei percorsi accademici (con l'aiuto della famiglia in questa fase). In queso modo si potrebbero applicare in maniera funzionale i vari percorsi di classe rovesciata, o classe aperta, o ancora di classe impegnata in sperimentazioni di ricerca linguistica (musicale nella mia visione) in cui tentare approcci di composizione elettroacustica basandosi su principi di composizione accademica; sperimentando commistioni di genere diversi e "contaminando" o "ibridando" forme tradizionali con quanto invece scopriamo dai mass-media o dalle ultime tendenze musicali.