Nicolò Eva Raffaella Maria

Descrizione della propria visione di scuola innovativa ed inclusiva: 
SCUOLA, INCLUSIONE E INNOVAZIONE L’innovazione “inclusiva” dell’Istituto, quindi, passa attraverso il curricolo di Educazione ai Media che, interpretando il panorama culturale, sociale e politico delineatosi in ragione della pervasiva capillarità dei new media, della comunicazione e dell’informazione digitale, mira a promuovere conoscenze e competenze chiave del XXI secolo legate all’uso dei nuovi linguaggi e degli strumenti digitali e valori per una cittadinanza democratica e responsabile. Il modello pedagogico che lo sottende, contiene nel proprio panel di competenze, dimensioni cognitive, tecnologiche ed etiche trasversali e integrate, che attengono, anche, all’opportunità di accesso alle tecnologie, fattore di inclusione per quegli alunni che hanno difficoltà ad utilizzarle al di fuori della scuola. L’educazione mediale si pone, quindi, anche, la finalità di diminuire la digital inequality. Dal questionario somministrato nel 2019, anno di introduzione della disciplina a tutti gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado, è emerso che gli usi più innovativi e creativi sono la prerogativa di una minoranza e che il background della famiglia condiziona l’uso delle tecnologie digitali, la modalità di accesso alla rete la fruizione dei contenuti e la comprensione dei contenuti. La cornice concettuale e operativa del Curricolo nasce da un percorso di ricerca che ha integrato le prospettive epistemologiche e metodologiche delle Scienze della Comunicazione e delle Scienze dell’Educazione. Il Curricolo presenta una struttura a spirale di crescente complessità secondo i principi teorici di Mastermann. Articolato in Unità didattiche, si esplica nelle quattro dimensioni dell’analisi (comprensione critica), della valutazione (capacità interpretativa), dell’accesso (capacità d’uso dei media) e della creazione (produzione di contenuti), estendendosi fino ai temi della cittadinanza digitale, dell’etica e della retorica dei media, del consumo responsabile e della prevenzione. Web, fotografia, pubblicità e fumetto (primo anno), WEB, pubblicità e televisione (secondo anno), Web, pubblicità e stampa, nuove dipendenze (terzo anno), sono le aree tematiche individuate per ancorare alle competenze della generazione Z quelle della multiliteracy. La nuova disciplina ha richiesto la formazione dei docenti media educactor e una “nuova didattica” basata sull’utilizzo di strumentazioni tecnologiche avanzate . Il Curricolo di Educazione ai Media, l’inclusione digitale e l’internazionalizzazione, gli spazi di apprendimento, il tempo flessibile della didattica sono la cifra dell’innovazione inclusiva dell’Istituto Comprensivo “Cassiodoro - Don Bosco” e le coordinate che ne orientano la progettualità. Lo sforzo dell’Istituto è rivolto, attraverso una pianificazione strategica, a creare nuove opportunità di crescita personale, sociale e civile, proponendo risposte innovative per la vita che la nostra società e questo tempo impongono, in un territorio che presenta una significativa rarefazione culturale. L’Istituto, nell’ottica del miglioramento e dell’innovazione e grazie alla maturazione delle esperienze di didattica innovativa cresciute in seno al PNSD, ha integrato, nell’anno scolastico 2019-2020, nel proprio curricolo l’Educazione ai Media, disciplina autonoma con un proprio statuto disciplinare. L’introduzione di due ore di Educazione ai Media nella Scuola Secondaria di Primo grado, ha richiesto la revisione del quadro orario, con la definizione di unità di insegnamento non coincidenti con l’unità oraria.
Descrizione dei traguardi ad oggi raggiunti con la tua comunità educante: 
L’educazione ai Media trova il suo luogo d’elezione in due grandi spazi laboratoriali di cui è dotato l’Istituto che garantiscono l’accessibilità informatica. Assumendo il paradigma che la scuola è il luogo dell’apprendimento e non dell’insegnamento e che è ineludibile una transizione dalla didattica tradizionale verso nuove metodologie, il riassetto dei laboratori si è concretizzato in uno spazio con arredi mobili, sedie colorate impilabili abbinate per adattare, via via, lo spazio a lezioni collaborative. Due sono i laboratori mediaeducativi di cui dispone l’istituto che danno vita ad un ambiente di studio funzionale, aperto a metodologie che si addicono a nuovi modi di rappresentare la conoscenza: 1. un laboratorio, privo di barriere architettoniche, con piattaforma Cloud e funzioni specifiche per i DSA e con funzione BYOD per creare, in tempo reale, contenuti con i device degli studenti in aula o a distanza. Il grande spazio flessibile laboratoriale, in grado di proporre topologie reticolari e interattive, presenta il posizionamento funzionale dei banchi di lavoro per attività costruttiviste. Esso si configura come un ecosistema di dispositivi digitali, idoneo alle attività didattiche, trasversali e “ibride” dove si dispiega sia l’attività legata ai testi e allo sviluppo delle competenze di tipo semiotico, interpretativo e culturale (Media Literacy e Media Awareness), sia quella legata alle competenze specifiche che attengono all’autorialità e alla produzione, tratto qualificante dell’attività disciplinare. L’utilizzo ragionato delle risorse e degli strumenti digitali potenzia, motiva e coinvolge gli studenti, stimola la partecipazione e l’apprendimento attivo e contribuisce allo sviluppo delle soft skill. Ne sono un esempio, i lavori presentati al webinar “Formarsi e confrontarsi con le Avanguardie educative”, a cui aderisce l’Istituto. Il primo è una ricerca condotta sul trattamento mediatico della pandemia che si configura come un’analisi comparativa, qualitativa e quantitativa di alcuni articoli e dell’home page di quotidiani cartacei e online internazionali e nazionali, dal The Washington Post, al China Daily, da Al-Jazeera al France Soir ad alcuni quotidiani italiani. L’attività, guidata dai media educator e con il supporto di un mediatore culturale ha incoraggiato nuove forme di collaborazione con studenti con background migratorio e con competenze linguistiche e digitali differenziate. Il secondo lavoro è il geofumetto che, nato coniugando conoscenze curricolari, competenze di cittadinanza e competenze digitali, ha seguito il famoso personaggio di Corto Maltese nel suo viaggio per il Mediterraneo e nei suoi incontri con genti di culture diverse. Gli studenti hanno usato mappe dei luoghi e dei movimenti del personaggio, utilizzando Google Maps o altri strumenti di geolocalizzazione e hanno integrato saperi di natura diversa (storia dell’arte, inglese, geografia, linguaggi di programmazione, software come Adobe premier pro), in un processo osmotico. 2. Un laboratorio televisivo, sede del TG dei ragazzi e della redazione costituita da studenti giornalisti e operatori affiancati, da docenti ed esperti della tv locale RTV. L’attività ha alimentato la cultura partecipativa, migliorando la gestione del tempo, l’assunzione di responsabilità, la capacità di scegliere e prendere decisioni da parte dei singoli componenti del gruppo. Tali competenze sono state esplicitate e attualizzate nel documentario “La cosa giusta”. Girato nell’Istituto e montato, in parte, nello studio televisivo dell’Istituto, è stato premiato al Concorso Nazionale Biesse “Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere - Reggio Calabria FilmFest. Le attività mediaeducative, che si innestano nelle attività trasversali di Educazione Civica, hanno messo in gioco competenze che vanno da un livello base sino a livelli più complessi: digitali operative che attengono a un set di competenze della rete a un livello base; digitali - informazionali che rispondono ai bisogni informativi dello studente; competenze sostanziali e strategiche del cercare, selezionare, conoscere e valutare, criticamente la credibilità e l'affidabilità delle fonti di dati, informazioni e contenuti digitali. A due anni dall’introduzione dell’Educazione ai Media, sono osservabili processi di interdipendenza cooperativa e forme inedite di socializzazione nell’utilizzo delle nuove tecnologie; - di produzione di artefatti digitali; - di miglioramento della capacità di “navigare, di saper leggere e comprendere i testi; - di una maggiore consapevolezza dei rischi della rete. - dell’assunzione di responsabilità nell’attività mediale. L’efficacia formativa dell’azione didattica è misurata attraverso la definizione di profili di competenza distinti in quattro livelli: avanzato , intermedio base e iniziale. I prodotti, raccolti all’interno di un repository costituiscono, così, esempi di best practices per tutti i docenti e per chiunque voglia trarre spunti e idee per la progettazione di un percorso mediaeducativo - Nell’ottica dell’innovazione, l’Istituto ha arricchito il curricolo con contenuti internazionali, in quanto riconosciuto, nel luglio 2019, come Istituto per Cambridge Assessment International Examinations. La preparazione e il conseguimento delle certificazioni internazionali (Cambridge Secundary) è parte del più ampio programma di internazionalizzazione posto all’interno del progetto educativo che e si esplicita sia in ambito curricolare che extra-curricolare. La partecipazione alle iniziative E-twinning favorisce la collaborazione scolastica in Europa attraverso l’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione.
Descrizione di come è stata gestita l’emergenza sanitaria nelle propria scuola/scuole: 
La chiusura prolungata delle scuole e il repentino passaggio agli ambienti online hanno imposto nuove sfide all’istituto, richiedendo sforzi di digitalizzazione, metodologici e didattici. Nell’incertezza dell’evoluzione normativa, l’istituto ha cercato soluzioni sia sul fronte delle strumentazioni aderendo ai bandi Miur, che delle modalità di contatto coi propri alunni, per mantenere viva, almeno nella prima fase, una dimensione relazionale che non poteva essere trascurata. Il setting tecnologico è stato allestito dall’Animatore digitale e dal Team dell’innovazione che hanno strutturato gli ambienti per la DaD. L’attivazione repentina della piattaforma Cisco webex nel marzo 2020 e, in seguito, della piattaforma Gsuite, ha mantenuto il contatto con tutti gli studenti dell’istituto comprensivo che ha assicurato la sostenibilità delle attività proposte, un adeguato equilibrio tra le attività sincrone e asincrone per evitare il sovraccarico cognitivo, nonché un generale livello di inclusività nei confronti degli eventuali bisogni educativi speciali. Sono state utilizzate piattaforme che hanno offerto contenuti educativi tramite video-lezioni (Raistoria, Raiplay) apps, anche specifiche per l’allenamento di competenze relative alle materie curricolari. L’attenzione è stata posta alla funzionalità delle tecnologie digitali per un’azione positiva di scaffolding. Ogni classe ha avuto e continua ad avere a risorse teoriche e pratiche come template, esercizi, applicazioni e documenti di approfondimento per promuovere un apprendimento autonomo ed esperienziale. Gli strumenti digitali sono stati il filo rosso che hanno permesso di aggregare esperienze laboratoriali eLearning dove sono nati di piccoli strumenti musicali e piccole case ecologiche Durante la Dad una delle attività più motivanti e partecipate è stata la lettura animata e arricchita quest’ultima nelle classi di scuola Secondaria di primo grado. Gli studenti hanno selezionato, prodotto, organizzato, riutilizzato e remixato contenuti testuali, audio, video, online o offline, per integrare e approfondire la lettura di un testo narrativo, esplorando le sue possibili connessioni con altri testi, media e contenuti. Inoltre, gli alunni delle classi quinte della Scuola primaria e della Scuola Secondaria, hanno utilizzato i motori di ricerca per informarsi e valutarne l‘attendibilità di una fonte, Google Books, Internet Archive, per documentarsi e riconoscere le informazioni di qualità disponibili gratuitamente online.
Descrivere la sfida più grande per il futuro della tua scuola: 
Una scuola inclusiva risponde alle vulnerabilità e alle necessità dei propri alunni, tenendone in conto le potenzialità, le capacità e le vocazionalità. A seguito del numero sempre più alto di stranieri presenti sul territorio pellarese, si rileva una crescente domanda di servizi culturali. In questo contesto, le attività e i prodotti mediaeducativi diventano un riferimento importante, per la realizzazione di “pari opportunità”. Gli obiettivi educativi alle strategie didattiche per promuovere un apprendimento inclusivo sono stati costruiti attraverso l’adattamento delle linee guida del Media and Intercultural Education Framework (MIEF), strumento teorico finalizzato ad orientare gli insegnanti nella definizione di obiettivi per l’educazione ai media e intercultura. In tale ottica, sono in fase di pianificazione per l’anno scolastico 2021-2022 una serie di podcast e di TG dei ragazzi, che si affiancheranno a quelli in lingua italiana, nelle lingue d’origine degli studenti con background migratorio (supportati da un mediatore culturale).
Nome della scuola: 
IC Cassiodoro Don Bosco
Regione: 
Calabria
Città: 
Reggio Calabria