LARA FERRARI

Nome della scuola: 
istituto Comprensivo Veglie Polo 2
Città: 
Veglie (LE)
Regione: 
Puglia
Disciplina/e Insegnata: 
Sostegno Scuola Primaria
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Sono un'insegnante di sostegno di scuola primaria da 25 anni, una carriera che mi ha visto in classe dal Piemonte alla Puglia. Ho sempre cercato l'inclusione degli alunni con disabilità e con Bisogni Educativi Speciali, semplificando argomenti di difficile comprensione per renderli fruibili anche da coloro che hanno gravi disabilità , il tutto applicando spesso una metodologia sperimentale quella della C.A.A.( Comunicazione Aumentativa, alternativa). Dopo un percorso di ricerca/azione durato circa tre anni, ho creato un gioco didattico, "La scatola del Memory CLP" per fare in modo che tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali, riuscissero a memorizzare i nuovi pittogrammi presenti sulle nuove etichettature comunitarie dei prodotti chimici di uso quotidiano. La scatola gioco del Memory CLP è stata distribuita gratuitamente in tutte le istituzioni scolastiche della provincia di Lecce. Con i vari progetti svolti con i miei "ALUNNI SPECIALI" ho fatto in modo che la loro voce fosse ascoltata al di fuori delle mura scolastiche e risuonasse sia a livello nazionale che internazionale, ottenendo importanti riconoscimenti. Appena una settimana fa, il 24 ottobre mi è stato consegnato un riconoscimento internazionale: il Global Teacher Award 2021. che equivale ad un Nobel per l'insegnamento e averlo ricevuto è un'emozione indescrivibile. Tutto questo mi da lo stimolo a diffondere tra i colleghi il messaggio di essere docenti sempre con il massimo dell'entusiasmo. Sono una docente fuori dall'ordinario, curiosa e a cui piacciono le sfide. Con i bambini normodotati si ottengono quotidianamente risultati, ma gli alunni "Speciali" ti danno un'emozione diversa quando si raggiunge un risultato: con loro è una sfida quotidiana. Allego alcuni link che riguardano il mio operato e il riconoscimento internazionale che ho ricevuto in questi giorni. https://www.trnews.it/2021/10/31/global-teacher-award-riconoscimento-mondiale-per-la-prof-salentina-lara-ferrari/338264 https://www.borderline24.com/2021/10/25/scuola-una-docente-di-sostegno-pugliese-tra-le-migliori-al-mondo/ https://www.pugliaviva.it/notizie/la-salentina-lara-ferrari-tra-i-premiati-dal-global-teacher-award-2021/ https://www.noinotizie.it/25-10-2021/insegnante-di-sostegno-in-una-scuola-salentina-premiata-al-global-teacher-award/ https://mtouch.facebook.com/Polo2Veglie/
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
Nel corso del XXI secolo è maturata la consapevolezza che l’infanzia e l’adolescenza sono fasi della vita che richiedono un forte sostegno allo sviluppo e all’apprendimento. Soprattutto in questi ultimi anni, l’emergenza pandemica ha provocato forti cambiamenti nell’assetto sociale. E’ sulla base di questa nuova realtà e su un bisogno che gli stessi studenti delle classi coinvolte hanno espresso alla fine dell'anno scolastico,, legato all'esigenza di ’affrontare in presenza l'inizio del nuovo anno, alle paure e alle insicurezze che tale evento costituisce per loro, dopo un lungo periodo di didattica a distanza e/o didattica digitale integrata, che si è pensato di proporre un intervento che, utilizzando come pretesto il ritorno in classe, possa rafforzare le risorse e le competenze dei ragazzi nelle diverse situazioni di vita, implementando un atteggiamento di ricerca e di riflessione sulla propria azione che possa permettere loro di essere artefici e co-costruttori del proprio percorso personale e di crescita. E’ sulla base di questa nuova realtà che i programmi a sostegno del benessere giovanile si concentrano sempre più nelle fasi precoci dello sviluppo, mirando ad accrescere e incoraggiare l’autonomia e l’assunzione di responsabilità dei giovani ed a rafforzarne specifiche capacità individuali e sociali. Tali programmi si fondano sullo sviluppo ed il potenziamento delle abilità di vita o “Life Skills”, raccomandate anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (W.H.O., 1993) come abilità indispensabili per favorire un buon adattamento dei giovani al mondo circostante. Con il termine Life Skills si intendono le capacità, abilità e competenze vitali. Pur costituendo un repertorio aperto e variabile, si possono individuare come fondamentali le seguenti life skills: processi di decisione, problem solving, pensiero creativo, pensiero critico, comunicazione efficace, capacità di relazioni interpersonali, autoconsapevolezza, empatia, gestione delle emozioni, gestione dello stress. La proposta di progetto si colloca all'interno di un orizzonte di pensiero che riconosce agli insegnanti il ruolo di co-costruttori del percorso di crescita personale e sociale dei propri studenti.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
La mia visione di educazione per il futuro, richiama il concetto racchiuso nella grande tela della “Zattera della medusa” di Théodore Géricault (1818-19),conservato nel Museo del Louvre di Parigi, nella quale i superstiti di un naufragio cercano di sopravvivere ai marosi, in similitudine, seppure con premesse opposte, dell’umanità che se vuole salvarsi dovrebbe afferrarsi ai vascelli delle bellezza, del messaggio che ogni arte reca con sé e cosi andare oltre il codificato, il banale e dunque, per rimanere in tema, anche del kitsch, concentrandosi sulla visione della pura bellezza e nelle emozioni che essa può riuscire a suscitare. La mia visione perciò è rivolta in prima istanza ai docenti e all' arte di insegnare, nel senso proprio di imprimere il “segno” del loro passaggio, creando il clima della “fabula” e dunque dell’affabulare di cui il docente deve essere il punto centrale: “Chi insegna ha il dovere di essere bravo e la competenza comunicativa e narrativa è la prima qualità, sia in termini temporali che in termini contenutistici che l’insegnante-educatore mostra ai suoi allievi”. Appare chiaro che è indispensabile che il docente potenzi la dimensione estetica del proprio stile educativo e per tale ragione deve saltare su quella zattera, ma non per educare alla bellezza, quanto di usare la bellezza per educare, proponendo l’esperienza estetica ed emozionale dell’incontro, dello stupore, del desiderio, del piacere di sapere “riconoscere l’invisibile che si nasconde dietro la bellezza. Senza una parte nascosta, senza mistero, non c’è bellezza ma soltanto il suo stereotipo, la sua apparenza; nel considerare la bellezza non qualcosa di «già dato» ma qualcosa da ricercare, da costruire, da condividere”. Ogni docente deve fare un percorso di riflessione utile ad accettare la sfida della complessità e a creare occasioni per scoprire il gusto della ricerca, della conoscenza, dello svelamento e del governo dell’universo emozionale.