Il teatro, riferimento per la missione educativa che le scuole dei Gesuiti promuovono nel mondo, coinvolgendo la persona nella sua interezza, porta il giovane non solo allo studio dei testi, all’esercizio della memoria e alla costruzione quotidiana di una dimensione culturale personale, ma anche e soprattutto a un fare sulla scena che è di altissimo valore: insegna il rispetto del lavoro degli altri, la capacità di lavorare insieme, la paziente costruzione dell’autoconsapevolezza attraverso le relazioni che l’azione scenica comporta con una gestualità controllata, una capacità di autovalutazione onesta e stimolante.
Il Progetto Teatro Antico: Facciamo Teatro si articola in due sezioni strettamente collegate: New Generation, che ricopre un ruolo propedeutico dell’altra, FT Spettacolo, destinate la prima agli studenti liceali del biennio e la seconda agli studenti del triennio.
Le caratteristiche metodologiche sono analoghe dal punto di vista didattico, culturale e pedagogico, intendendo valersi di conoscenze e competenze che il liceo fornisce (gli studenti frequentano prevalentemente, ma non esclusivamente il classico).
Questo progetto è iniziato nove anni orsono, ma nello scorso anno scolastico ha assunto veste del tutto rinnovata, nel rispetto delle normative che dal marzo 2020 regolano la modalità di lezione a distanza. Il progetto, dunque, ha cercato nuove modalità di comunicazione a distanza, finalizzate all’espressione e alla comunicazione del messaggio testuale alla base della ricerca e della sua interpretazione.
Gli strumenti utilizzati sono stati dei video autoprodotti dagli studenti (guidati opportunamente), video nei quali essi hanno ricreato lo spazio scenico, cercando compatibilità con gli spazi domestici disponibili: hanno essi stessi montato le loro produzioni in file audio e/o video, oltre a materiali di scrittura con cui hanno contribuito alla stesura del copione, dinamiche che hanno sollecitato una creatività pratica strettamente connessa alla comprensione critica del testo.
L’analisi del testo è stata impostata e guidata dall’insegnante di latino e greco, responsabile del progetto, con lezioni online, file di testo, indicazioni bibliografiche, sorveglianza del rapporto tra testo originale e copione.
Tutti i materiale prodotti e le linee guida che ne costituivano il riferimento metodologico sono stati depositati in cartelle condivise di drive: ciascuno poteva così vedere le produzioni altrui, osservarle criticamente, valersene per meglio calibrare le proprie produzioni: si è così creato un ambiente di lavoro condiviso, senza soluzioni di continuità né spaziali né temporali.
La sezione FT New Generation ha potuto valersi della sinergia all’interno dell’offerta formativa del Liceo Classico, lavorando sulla stessa opera studiata nelle lezioni di Teatro Curricolare (talvolta in presenza, per lo più in dad). Si è trattato di un percorso formativo propedeutico dedicato alla scoperta delle basi teorico-pratiche utili alla messinscena di un testo teatrale. Le lezioni sono state suddivise in moduli specifici e correlati tali da presentare agli studenti alcuni strumenti base della pratica scenica: testo, contesto, relazione, oggetti, costumi, musiche, luci ecc...
Il fine ultimo è stato quello di stimolare la sensibilità degli studenti, alimentare la loro creatività, raccogliere le loro impressioni e sviluppare i loro personali interessi. Attraverso il confronto con il gruppo di lavoro, i ragazzi hanno potuto condividere idee, intuizioni e preferenze, partendo da ciò che nutre da sempre la formula del gioco teatro: la realtà in cui ognuno di noi è immerso.
Anche il percorso pratico si è svolto completamente online: esercitazioni e confronto di gruppo, ricerche tematiche, ideazione immagini, lettura espressiva, esempi in dibattito e progetti condivisi.
Le finalità raggiunte in entrambe le sezioni hanno offerto un viaggio attraverso la ricerca espressiva di ciascuno studente, partendo dalle basi performative teatrali per arrivare ad un “racconto” virtuale chiaro, originale e multiforme. Il percorso è stato impostato e realizzato a partire dal “Come doveva essere in scena” per arrivare al “Come abbiamo trovato nuove soluzioni a distanza”, dalla visione critica alle sperimentazioni legate a nuovi prodotti multimediali.
La guida drammaturgica è stata affidata a due tutor professionisti che, nel rispetto delle possibilità offerte dal mezzo tecnologico, hanno elaborato una formula nuova di lezione. Gli incontri online sono stati sviluppati con la finalità di portare gli studenti a riconoscere nello strumento virtuale (e dunque nella condivisione a distanza) non un limite ma una possibilità per evocare nuove sensazioni, intuizioni e abilità comunicative.
Dalla lezione alla pubblicazione di svariati contenuti, frutto di ricerca discussa e rielaborata insieme, dall’incontro zoom alla vera e propria trasformazione dello spazio in cui lo studente si trova a vivere ed agire. L’obiettivo, del tutto accolto dagli studenti, è diventato, dunque, quello di trasformare lo spazio fisico in qualcosa di altro, che vada al di là, che possa vivere grazie all’immaginazione, alla fantasia e alla creatività. Gli studenti sono stati chiamati ad un atto immaginifico: un vero e proprio tentativo di genuina evasione o, per meglio dire, un meraviglioso viaggio oltre le mura di casa.
La stanza diviene Micene, Argo, Tebe o un qualsiasi altro luogo in cui la narrazione si svolge. In questo processo gli studenti danno corpo e voce al racconto e al mito, come se il proprio smartphone o tablet fosse l’interlocutore; come se oltre allo schermo si potesse riconoscere ancora, e in maniera ancor più significativa, un pubblico in ascolto e in condivisione.
Il percorso didattico risveglia così abilità e intuizioni, si manifesta nella costruzione che gli studenti fanno della propria personale visione della vicenda teatrale, ma in un contesto condiviso. L’atto creativo è accompagnato costantemente dal confronto durante le lezioni, dai suggerimenti del gruppo di lavoro e dallo scambio di idee, fino ad assumere il suo più alto valore proprio nell’attuazione pratica di questa metamorfosi spaziale e temporale. che vive e rivive, ancora e senza interruzione, della dimensione corale tipica del teatro antico.