Nome della scuola:
Istituto Comprensivo L. Da Vinci
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: :
Durante gli anni di insegnamento (12 anni) la dimensione dell’apprendimento è stata sempre, da parte mia, motivo di studio e di sperimentazione. La discontinuità didattica data dal cambiamento continuo del contesto scolastico lavorativo, mi ha messo nella condizione di rimettermi in discussione di fronte, ogni anno, a sfide e sollecitazioni nuove. Come insegnante specializzata nel sostegno, ho sempre agito nel rispetto e nella valorizzazione delle caratteristiche personali dell’alunno, attivando metodi diversi (l’allievo che non impara con un metodo, può imparare con un altro) per sviluppare processi di apprendimento diversi e più autonomi (non solo quello per ricezione, ma anche per scoperta, per azione, per problemi, ecc.)
L’apprendimento per me è qualcosa sempre in divenire, che non si conclude mai, flessibile e dinamico, costante e ricorsivo, un apprendimento che considera l’allievo nella sua totalità con una sua partecipazione “vissuta” che coinvolge tutta la personalità dell’allievo. I metodi di insegnamento hanno subìto una notevole evoluzione attraverso le epoche storiche. I progressi recenti nel campo delle tecnologie della comunicazione hanno arricchito il patrimonio di strumenti sempre più all’avanguardia. Amo sperimentare e utilizzare queste nuove tecnologie perché mi permettono di avvicinarmi di più alla sfera dell’alunno. Utilizzo spesso una didattica creativa, adattiva, flessibile e il più possibile vicina alla realtà, basata su una relazione dialogica/affettiva con la classe, che garantisca la comprensione del bisogno e l’attuazione di risposte funzionali. Flessibile e adattabile significa, per me, valorizzare le differenze individuali, modificare il proprio modo di comunicazione, le forme di lezione e gli spazi di apprendimento ai diversi stili cognitivi presenti in classe.
Ma la domanda che mi ponevo sempre era” Sono stata in grado di trasmettere qualcosa? sono didatticamente valida? Essendo così lontana dal metodo tradizionale, i miei alunni stanno apprendendo? Utilizzo al meglio queste strategie?”
Analizzando il mio modo di insegnare individuo subito la necessità di creare una valida relazione, un’empatia tra me e la classe necessaria, a mio avviso, per poter condurre gli alunni verso la conoscenza. La relazione empatica permette di far compartecipare affettivamente gli alunni al progetto didattico. Ritengo necessario che si attivino tutti i cinque sensi nell’apprendimento, un coinvolgimento totale che metta in moto tutto il proprio essere. La trasmissione del sapere deve avvenire attraverso una presentazione dell’argomento in maniera accattivante e attiva, chiara e immediatamente comprensibile, libera da inutili sovrastrutture ma l’essenziale da cui poi partire per stimolare altre scoperte e conoscenze.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti::
UN CARTONE PER IMPARARE: LA STORIA DI RINA LA MASCHERINA, LEO IL DISINFETTANTE, "TEA LA SAPONETTA. La storia ideata del trio dei super eroi, è stata lo strumento didattico-metodologico con il quale si è dato avvio al percorso di apprendimento che, tenuto conto delle difficili condizioni dell'anno scolastico ha ritenuto necessario affrontare le problematiche con gli strumenti semplici e. a misura di bambino. Sin da subito abbiamo presentato i personaggi come eroi necessari per combattere il virus e riuscire in questo modo a stare bene insieme. Dopo aver raccontato la storia, abbiamo chiesto ai nostri alunni di illustrarli, poi li abbiamo trasformati in cartoni animati con il programma Scratch. I personaggi super eroi con le loro avventure insegnavano a superare le difficoltà quotidiani e a sconfiggere il virus. I personaggi sono entrati nel nostro quotidiano, diventando il simbolo della lotta al virus, con la consapevolezza che tutti insieme, rispettando le regole, si poteva stare insieme. Il progetto narrativo coinvolgente e stimolante è stato inoltre strumento di inclusione e integrazione di tutti gli alunni perché ha permesso a tutti di diventare inventori e protagonisti. L’idea , insieme a una società del territorio “Virtech s.r.l.” , è quella di realizzare successivamente con la stampante 3d i personaggi delle storie, diventando così dei veri gadget .
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro:
Come insegnante mi pongo come obiettivo quello di realizzare un contesto didattico ricco, multi sfaccettato, con diversi sistemi, differenti linguaggi per consentire all’alunno di cocostruire il proprio percorso di apprendimento.
La tecnologia digitale si è inserita in questo processo come una naturale evoluzione delle metodologie e degli strumenti pregressi.