Alessandra Tiozzo

Nome della scuola: 
Istituto Comprensivo Molino Vecchio di Gorgonzola Milano
Città: 
Gorgonzola
Regione: 
Lombardia
Disciplina/e Insegnata: 
Italiano- Arte
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Sono un'insegnate di scuola primaria da 20 anni e da 3 anni sono Tutor coordinatore presso l'università di Bicocca nel Dipartimento di Scienze della Formazione Primaria. Ho da sempre una grande passione legata all'arte che ho cercato di trasmettere ai miei alunni. Per anni mi sono occupata, all'interno del mio istituto di promuovere attività o progetti di abbellimento della scuola. Uno di questi è stato il progetto "Basta guardare il cielo" che si è occupato, attraverso il progetto di tutoraggio fra i bambini di prima elementare e quelli di quinta, di dipingere il soffitto dell'entrata della scuola e le colonne. In particolare nelle colonne sono state dipinte tantissime cornici, all'interno delle quali ogni bambino ha dipinto e lo ha firmato, a ricordo del suo passaggio. Anche le maestre lo hanno fatto, alcune di queste non sono più tra noi fisicamente, ma mi piace che attraverso le loro frasi sui muri sia rimasto il loro ricordo così da ritrovare ancora la loro presenza. Ho sempre dato tantissima importanza alla persona e in tutte le attività a cui ho dato vita ho mantenuto fisso questo sfondo legato alle emozioni che le relazioni umane riescono a sviluppare.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
Durante l'emergenza da Covid ho mantenuto degli appuntamenti fissi con i miei alunni, attraverso la piattaforma meet e la classe virtuale di Classroom, che ho chiamato la Classe di Atene, infatti ad ogni personaggio del dipinto ho abbinato il viso dei bimbi. All'interno della Scuola di Atene ho inserito oltre che giochi anche lettura di libri a puntate fatte da me, percorsi di arte sulle biografie di famosi artisti accompagnati dalla realizzazione finale di attività creative, tutte le loro produzioni artistiche che venivano da loro fotografate e inserite in classroom, venivano raccolte da me e restituite loro attraverso video oppure creando vere e proprie mostre virtuali attraverso Emaze. Ci siamo inoltre improvvisati scrittori, sceneggiatori e attori di teatro, abbiamo infatti creato storie, che abbiamo scritto su libri creati piegando la carta, e dalle storie abbiamo poi allestito e messo in scena spettacoli meravigliosi, anche attraverso il teatro delle ombre. Un percorso speciale di chiusura d'anno che ho organizzato lo scorso giugno e in particolare l’8 giugno, l’ultimo giorno di scuola è stato quello della "Caccia al tesoro". Il DPCM di quel periodo forniva i dettagli di quella che veniva chiamata fase 2, post lockdown. Sapevo che non avrei potuto salutare i miei bambini e ho pensato di organizzare per loro una caccia al tesoro con i qrcode nel paese di Gorgonzola. L’idea era quella di riportarli fuori dalle pareti domestiche, dopo il lungo periodo di chiusura, e così ho proposto loro questo percorso gioco che li ha condotti nei luoghi a loro familiari per riprendere confidenza e riaprirsi alla "vita" di comunità. Ho inviato loro un foglio con le istruzioni e i dettagli tecnici dell'attività, ho spiegato che potevano accorparsi a piccoli gruppi e ho allegato il primo qr code che proponeva un gioco divertente che, risolto li avrebbe condotti al secondo qrcode. Sono partiti dalla piazza, dove hanno trovato il primo indizio, che risolto li ha portati al parco, da lì alla biblioteca e poi diretti a scuola. Ho creato la caccia al tesoro con Learning app, e poi una volta generati i qr code li ho plastificati e portati nei luoghi stabiliti 1 giorno prima. I genitori che li hanno accompagnati mi hanno inviato le foto e io ho creato i video. Questa idea ci ha insegnato ad esercitare una postura verso il mondo differente, proprio come suggerisce Irene Baldriga attraverso il suo libro Estetica della Cittadinanza. Non si parla di postura fisica ma emozionale, significa guardare i luoghi con occhi differenti, o con un ”paio di occhiali nuovi”, quelli dell'emozione. La passeggiata speciale che abbiamo organizzato lo scorso giugno e in particolare l’8 giugno 2020, è stata davvero una passeggiata di emozioni fra luoghi familiari che fino ad allora non avevamo mai visto con un trasporto emotivo del genere. Il passo successivo che abbiamo fatto è trasformare la nostra passeggiata in una narrazione di senso.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
La mia scuola ideale è una scuola della Bellezza intesa non solo e non semplicemente come dimensione estetica ma come categoria di profondità di pensiero, di solidarietà, di compassione. Questa è la vera bellezza che ricerco, sviluppo e alleno nella mia pratica quotidiana. L'educazione alla quale miro, cioè attraverso il bello , sono fermamente convinta che possa essere davvero realizzata, il valore civile della bellezza, quella che nello specifico ho imparato a definire: estetica della cittadinanza, è possibile. IL primo passo da fare è quello di cambiare postura verso il mondo, intendo non solo una postura fisica ma anche emozionale, di pensiero, è necessario ritagliare uno spazio di silenzio in mezzo al tutto il rumore che ci circonda. Per fare ciò bisogna assumere la postura di chi contempla, perché è solo così che si è in grado di ricevere gli stimoli. E' necessario riprendere il contatto con l'ambiente che ci circonda e per me è assolutamente prioritario farlo attraverso l'arte e la bellezza. Mai come adesso a scuola è necessario darsi delle priorità diverse rispetto ai contenuti.