ARTE..FATTO

Nome della scuola: 
DE ANDREIS
Paese: 
ITALIA
Regione: 
LOMBARDIA
Città: 
MILANO
Link al Video di presentazione: 
https://1drv.ms/v/s!AvU0B8FCRWJWgdBciJrDcIvaIaaThg?e=6Bndwx
Descrizione del lavoro educativo innovativo e inclusivo: 
Nell’esperienza di educatrice, ho notato quanto ritualità e replicabilità di prassi siano rassicuranti e quindi rinforzanti per il bambino. Fin dalla prima infanzia, infatti, i piccoli amano sentire le fiabe esattamente con gli stessi dettagli, bere con il “loro” bicchiere eccetera. Ho dunque elaborato un metodo che permetta ai ragazzi di apprendere la storia dell’arte e le tecniche espressive più creative, utilizzando prassi ripetute e i propri materiali conosciuti. Munari docet: lo stimolo alla creatività non deriva dell’eliminazione delle regole, ma dall’educazione all’ uso degli strumenti. DISCIPLINA: ARTE E IMMAGINE DESTINATARI: STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FINALITA’: ACQUISIZIONE DELLE SOTTOCOMPETENZE DELLA COMPETENZA EUROPEA “ESPRESSIONE CULTURALE”: 1) OSSERVAZIONE E DESCRIZIONE 2) ESPRESSIONE CREATIVA RATIO: Perchè questo sistema? Le ore di Arte sono spesso caotiche e non strutturate, con docenti che passano dai colori del cerchio cromatico, a citazioni su Giotto, a mostre di Picasso, a lavoretti di creta, senza sistematicità, con due rischi: che la classe faccia una gran confusione (sia dal punto di vista comportamentale, che didattico) e che nessuno poi sappia “dire” - verbo voluto! – cosa ha appreso o cosa mai possa significare un taglio di Fontana. Ad esempio: sono certa che buona parte di chi mi legge, non ricordi di aver svolto continuativamente storia dell’arte prima del liceo, e, alla domanda: “disegna un albero”, metta le mani avanti, con il ritrito “io non so disegnare”. Questo è terribile. Viviamo nel paese dell’arte e tanti hanno perso, per via del caos delle lezioni, sia l’esercizio della competenza osservativo-descrittiva (capire il senso di un’opera d’arte, con il suo contesto e saperlo comunicare) sia la competenza espressiva (utilizzare un linguaggio creativo non alfabetico). METODO: 1) Dato un tema da approfondire (a. e.: I castelli medievali, come nel mio minivideo), si osservano le opere sul libro e si sottolinea insieme. È fondamentale che un docente selezioni criticamente il suo libro di testo, con un’iconografia adatta e font inclusivi. 2) Si integra l’elenco ragionato delle parole tecniche “strane” che serviranno per descrivere l’opera in questione. L’elenco compare in verticale alla lavagna, in modo che sia facilmente leggibile ed assimilabile anche dagli studenti con DSA. Non si deve mai creare una lavagna affollata e disordinata. 3) I ragazzi copiano l’elenco sul quaderno (scrivere li aiuta a memorizzare) e di ogni parola si chiarisce insieme la definizione, anche con disegnini. 4) La docente sceglie un documentario da proiettare sulla LIM, perché è meglio non fare ricerca estemporanea, ma avere sempre il controllo di ciò che si mostra. 5) Ogni studente fa un disegno o una scultura, ricreando l’opera studiata. 6) Quando si raccolgono una ventina di opere coeve con lo stesso metodo, si svolge l’interrogazione di gruppo, in cui tutti devono descrivere, verbalizzando, i dati appresi ed elaborati. Nb. Nessun disegno viene assegnato a casa: tutto si svolge in classe, sempre con lo stesso ordine rituale e, soprattutto, sempre traendo il materiale dalla propria cartelletta, che diventa familiare e “amica” dell’espressività, ben ordinata su una mensola in classe, chiamata la “mensola dell’arte”.
Allegati: 
Disciplina/e Insegnata: 
ARTE E IMMAGINE